L’America di Irene: doppia presentazione a New York per il libro d’emigrazione di Paola Treppo
NEW YORK\ aise\ - Ha avuto luogo nei giorni scorsi a New York (Stati Uniti) il doppio appuntamento con la presentazione del libro “L’America di Irene”, di Paola Treppo. Il libro, che racconta la storia d’emigrazione della zia dell’autrice, è stato scelto dall’Eraple (Ente Regionale Acli per i problemi dei lavoratori Emigrati) del Friuli Venezia Giulia nell’ambito dell’Anno delle Radici Italiane nel Mondo, presente a New York con il direttore Cesare Costantini.
Il primo dei due eventi in programma nella Grande Mela si è svolto presso la sede della Famee Furlane - sodalizio di corregionali fondata nel 1929 - ove alla presenza dei membri soci e diversi simpatizzanti è stato presentato il libro ricco anche di fotografie che hanno permesso a chi scrive di ripercorrere le tappe principali di Irene, la protagonista. Una storia vera, sapientemente ricostruita con un percorso a ritroso, raccogliendo cartoline, vita vissuta, viaggi, arricchendo il libro con corrispondenza intima familiare a testimonianza delle gioie e delle ansie che convivono sia nell’emigrato che nei familiari che non hanno potuto o voluto andarsene.
I friulani presenti in sala, e non solo, sfogliando questo libro si sono ritrovate immerse come protagoniste dell’emigrazione e comparse di un fenomeno rappresentato come il film della propria vita. Alla fine della serata alla quale hanno partecipato anche i componenti della Clape, altro ente partner del progetto, è stato fatto dono di una copia del libro autografato dell’autrice.
La seconda presentazione si è svolta invece all’Istituto Italiano di Cultura di New York. Dopo gli onori di casa e la presentazione dell’evento tenuti dal dott. Massimo Sarti, il sottoscritto ha interagito con la scrittrice Paola Treppo, collegata in video-conferenza da Tarcento. L’autrice, sollecitata dalle domande pervenute anche dal pubblico in sala, ha ripercorso le fatiche, la gioia e le difficoltà della ricerca delle proprie radici familiari. Lo scrivere della propria famiglia ti impone di aprire quei cassetti di casa che molte volte regalano piacevoli sorprese ma anche fantasmi e le pene del passato.
Senza svelare troppo del libro-documento, la Treppo ha sottolineato quanto la sua generazione sia debitrice nei confronti degli emigranti che hanno potuto e dovuto, attraverso il fare - la fatica ed i sacrifici - garantirci una vita molto più agiata, esportando con il loro passaggio nel mondo tradizioni e cultura del fare bene le cose, rispettando le regole dell’ospitalità di altri Paesi ricevendo in cambio stima e riconoscenza per il lavoro svolto. E ci permettono oggi di attraversare le strade del Mondo in discesa ed a testa alta. Degustando prodotti giunti dal Friuli, anche in questa occasione i presenti hanno ricevuto in dono una copia del libro autografato socializzando con Prosecco e Prosciutto di San Daniele. (Marco Macorigh/aise)