Lione: il Fogolar Furlan alla Festa della Liberazione
LIONE\ aise\ - Si è svolta sabato scorso, 27 aprile, a Lione la cerimonia per la Festa della Liberazione dal Nazi-Fascismo italiana. Tra i presenti, la Console Generale d’Italia, Chiara Petracca, la presidente del Comites, Valentina Margiotta, la deputata francese con origini italiane, Anne Brugnera, e il Presidente del Fogolar Furlan di Lione, Danilo Vezzio.
"Questa festa nazionale italiana celebrata in Francia, ci permette di rispolverare la Memoria ed evidenziare il ruolo che gli italiani hanno avuto nella ricerca della Libertà per l’Italia, ma anche per la Francia e più largamente per l’Europa - ha spiegato Vezzio -. Abbiamo potuto rispondere ai quesiti, dubbi, domande del numeroso pubblico presente a questa cerimonia".
"Certo - ha aggiunto ancora Vezzio - l’Italia era alleata della Germania, e l’Italia ha anche dichiarato la guerra alla Francia il 10 giugno 1940, nessuno lo ha dimenticato, ma allora non si deve neppure dimenticare che l’8 settembre 1943 l’Italia rompe il patto d’acciaio e chiude col nazi-fascismo, pagando carissimo con massacri ed eccidi tremendi, questa rottura di contratto detto d’acciaio. In Francia nessuno si ricorda dell’8 settembre 1943, e quindi gli italiani sono tuttora considerati traditori nei confronti della Francia, poi di voltagabbana e traditori verso la Germania alleata, gli italiani sono rimasti degli opportunisti, banderuole segnavento, che si girano al primo soffio di vento, noi italiani di Francia ne soffriamo ancora".
"La festa nazionale ci permette di rammentare, che non tutti gli italiani erano fascisti e che lo abbiamo provato anche con l’insurrezione del 25 aprile 1945 - ha proseguito ancora il Presidente del Fogolar Furlan -. L’Italia era allora occupata, non alleata dei nazi-fascisti, degli italiani partigiani hanno voluto combattere per acquistare la Libertà, ci hanno messo la faccia, le mani, il sangue delle vene, certo gli Alleati tra cui i francesi, hanno fatto buona parte della Liberazione dell’Italia ma degli italiani hanno completato l’opera. L’Italia è stata liberata anche dai nostri partigiani, tra l’altro come in Francia, rammentiamo che quest’anno, partigiani italiani sono entrati al Pantheon per aver dato la vita per la Liberté, la stessa Libertà dell’Italia, la nozione è universale. Per questo, prima della grande cerimonia consolare alla Casa degli Italiani, ci rechiamo presso la lapide dimenticata di Titta Cois, il partigiano italiano FTP-MOI (Franchi Tiratori Partigiani - Mano d’Opera Immigrata) massacrato dai tedeschi a Lione, lui non è stato mai, né traditore, né banderuola, ed ha pagato con la vita la nostra Liberté".
Una festa nazionale "importante", ha aggiunto ancora Vezzio. "Possiamo spiegare il significato di questa data e rialzare la testa, ora possiamo, dobbiamo, dirlo e ripeterlo, gli italiani hanno lottato per la loro Libertà, non ci è stata interamente regalata. Alla cerimonia di Lione abbiamo spiegato questa "Liberazione dell’Italia" e dimostrato la necessità di mantenere viva la fiamma della memoria affinché la Libertà e la Fraternità prosperino". (aise)