Mobilitarsi un futuro in cui nessuna donna debba più avere paura: le Acli Germania per il 25 novembre

BERLINO\ aise\ - “Ogni violenza contro le donne non è un fatto privato”, quanto piuttosto una “ferita aperta nelle nostre società, un fallimento collettivo che ci chiama alla responsabilità”. Così, le ACLI Germania hanno voluto chiamare la comunità italiana in Germania a rendersi parte attiva dell’impegno per combattere contro la violenza di genere, insomma a mobilitarsi per “un futuro in cui nessuna donna debba più avere paura”. Una riflessione avvenuta in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
In questa giornata “non si può restare in silenzio”. Il fenomeno della violenza di genere registra circa 140 vittime al giorno in tutto il mondo, comprese Italia e Germania, “continua a strappare vite, spezzare famiglie e segnare comunità in ogni parte del mondo”. La ricorrenza “non è solo simbolica: è un momento per riflettere, sensibilizzare e mobilitarsi, ricordando che la violenza contro le donne è una violazione sistemica dei diritti umani”.
“Ogni donna che subisce violenza fisica, psicologica, economica o digitale è una voce che viene soffocata – spiegano dalle ACLI -. Ogni donna costretta alla paura è un monito che ci ricorda quanto lavoro resti ancora da fare”.
Le ACLI Germania si sono dette quindi accanto a tutte le donne che hanno trovato il coraggio di denunciare, a quelle che ancora non possono farlo, e alle famiglie che affrontano questo dramma in solitudine. “Siamo accanto alle associazioni, ai centri antiviolenza, agli operatori sociali e alle istituzioni che ogni giorno si impegnano per proteggere, accogliere e costruire percorsi di libertà”.
Per questo, le ACLI hanno voluto ribadire con forza “che non esiste cultura, tradizione o giustificazione che possa tollerare la violenza di genere. Serve educazione al rispetto, prevenzione nelle scuole e nei luoghi di lavoro, politiche sociali adeguate, sostegno reale alle vittime e percorsi efficaci per chi commette violenza”.
“La nostra comunità italiana in Germania deve essere parte attiva di questo impegno – hanno concluso dalle ACLI -: riconoscere i segnali, rompere il silenzio, sostenere chi chiede aiuto, costruire insieme una cultura che rifiuti la violenza in ogni sua forma. Sostenere le donne non è solo un tema sociale ma una responsabilità collettiva”. (aise)