Turismo delle Radici: l’Unaie al convegno alla Fiera di Bergamo

BERGAMO\ aise\ - “Turismo delle Radici. Legame con la terra di origine e valore dell’identità tra passato e futuro”, è il titolo del convegno promosso venerdì scorso, 4 aprile, da Confcommercio nell’ambito dell’evento Agritravel, alla fiera di Bergamo. L’iniziativa ha acceso i riflettori su un fenomeno in crescita, che coinvolge milioni di italiani all’estero desiderosi di riscoprire il territorio d’origine e di rinsaldare il legame con le proprie radici.
Presente anche UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati) che ha sottolineato il valore strategico del turismo delle radici per il rilancio delle economie locali e per il rafforzamento dell’identità culturale italiana nel mondo, oltre al protocollo firmato con Confcommercio nazionale.
Il presidente Oscar De Bona, nel suo intervento, ha ribadito l’importanza di queste iniziative per mantenere vivo il legame tra gli emigrati e i loro discendenti con l’Italia, sottolineato però le contraddizioni tra la spinta a promuovere il turismo delle radici e le recenti restrizioni imposte dal decreto legge del 28 marzo “Pacchetto cittadinanza”: “da un lato si incentivano gli italiani all’estero a riscoprire le loro origini e a investire nel nostro territorio, dall’altro si pongono improvvisi stringenti per chi vorrebbe ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza. È un cortocircuito che non possiamo ignorare: quale messaggio vogliamo dare ai milioni di discendenti degli emigrati italiani nel mondo?”.
Dopo i saluti istituzionali di Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo, Loretta Credaro, presidente di ISNART, Carlo Personeni, presidente dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, e Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno, il convegno è entrato nel vivo con la presentazione della ricerca di Riccardo Grassi (SWG) sui Bergamaschi all’estero. Letizia Sinisi, esperta di turismo identitario, ha analizzato il valore di questo settore tra memoria e futuro, mentre Antonio Carminati, direttore del Centro Studi Valle Imagna, ha ricostruito il patrimonio dell’emigrazione bergamasca attraverso storie e testimonianze.
Un caso concreto è stato quello della Valle di Scalve, illustrato da Alessandra Brucchieri, laureanda in Planning and Management of Tourism Systems all’Università di Bergamo, con l’intervento della docente Federica Burini e del correlatore Andrea Pozzi. Lo studio ha evidenziato il potenziale del turismo delle radici come leva per la valorizzazione delle aree interne. (aise)