Abm in lutto: addio a Carlo Zoldan

BELLUNO\ aise\ - L’Associazione Bellunesi nel Mondo è in lutto per la scomparsa di Carlo Zoldan, figura di spicco del panorama culturale bellunese. Uomo di scuola, cultura e tradizione, Zoldan ha dedicato la sua vita alla valorizzazione delle radici locali, diventando un punto di riferimento per il territorio.
Insegnante elementare nelle scuole del Feltrino, Zoldan ha lasciato un segno profondo non solo nel campo dell’istruzione, ma anche in quello della ricerca etnografica e linguistica. Tra i suoi contributi più significativi, si ricordano l’allestimento del Museo Etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, luogo simbolo della memoria e dell’identità del territorio.
Scrittore appassionato, ha collaborato con la rivista feltrina “el Campanon” e ha pubblicato numerose commedie in dialetto arcaico, contribuendo al recupero e alla valorizzazione del patrimonio linguistico locale. Parallelamente, ha condotto numerose ricerche sull’emigrazione bellunese, con particolare attenzione alle comunità trasferitesi in Brasile, approfondendo storie, legami e identità degli emigrati bellunesi oltreoceano.
Carlo Zoldan è stato per molti anni membro del comitato di redazione della rivista “Bellunesi nel mondo”, curando una rubrica dedicata alle tradizioni popolari bellunesi. “Era una delle migliori firme”, ha dichiarato Dino Bridda, direttore della rivista, sottolineando la qualità e la profondità del suo contributo editoriale.
Anche Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ha voluto esprimere il proprio cordoglio: “Siamo vicini alla sua famiglia e gli siamo grati per quanto fatto. Rimarranno per le future generazioni le sue pubblicazioni presenti nella nostra Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati””.
L’Abm ha spiegato anche come Zoldan, che dell’Abm erano uno storico collaboratore, abbia lasciato un patrimonio prezioso di testimonianze, studi e riflessioni sulla vita, le usanze, il linguaggio e le vicende migratorie della provincia di Belluno. “La sua opera continua a vivere tra le pagine delle sue pubblicazioni e nei cuori di chi ne ha apprezzato l’impegno e la passione”. (aise)