Cercatori di fiabe: il progetto delle scuole italiane Aldo Moro di Bucarest e Leonardo da Vinci di Parigi

PARIGI\ aise\ - Si chiama “Cercatori di fiabe” il progetto che ha visto lavorare insieme la prima media B della Scuola italiana internazionale Aldo Moro di Bucarest e la prima media A della Scuola statale italiana Leonardo da Vinci di Parigi: gli studenti hanno raccolto in un libro fiabe in italiano, romeno, francese, spagnolo, portoghese, dialetto salentino, dialetto napoletano e dialetto veneto, fornendo la traduzione per le fiabe non in italiano.
Referenti del progetto sono stati i docenti Angelo Pagliardini (Parigi) e Serafina Pastore (Bucarest) che hanno lavorato con lezioni online sia per tutta la classe che a gruppi, con gruppi misti di alunni di Parigi e di Bucarest.
Le fiabe sono ora raccolte in un volume disponibile online, introdotto da Pagliardini e Pastore.
“La rete delle scuole italiane nel mondo – scrivono i due docenti – costituisce una comunità virtuale dalla grande ricchezza multiculturale, posta sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e accumunata dalla lingua e dalla cultura italiana che funge da occhiale caleidoscopico per cogliere e trasmettere alle nuove generazioni le competenze e i saperi del nostro tempo. All’inizio di questo anno scolastico abbiamo deciso di lavorare sulla ricerca delle fiabe unendo in una sola classe virtuale, tramite una piattaforma didattica, la Prima Media B di Bucarest e la Prima Media di Parigi. Il tema scelto, la caccia alle fiabe, poteva essere un lavoro interessante per mostrare un aspetto della grande ricchezza del patrimonio comune europeo”.
“Abbiamo formato con i nostri giovani cacciatori di fiabe – spiegano – sei gruppi, composto, ciascuno, sia da alunne e alunni della “Leonardo da Vinci” di Parigi, sia da alunne e alunni della “Aldo Moro” di Bucarest. Dopo aver fatto fraternizzare i sei gruppi utilizzando tutti i canali possibili di contatto, li abbiamo lanciati alla ricerca di fiabe presso famigliari, parenti e amici, chiedendo di raccogliere anche fiabe in lingua diversa dall’italiano, che sarebbero state poi pubblicate con la traduzione italiana. I raccoglitori di fiabe hanno avuto la massima libertà di scelta e ci hanno riportato, gruppo per gruppo, fiabe in lingue diverse, oltre che in italiano, in rumeno e in francese, anche in portoghese e in spagnolo, e anche in dialetto napoletano, veneto e salentino. Il nostro libro di fiabe presenta anche diverse versioni di una stessa fiaba, per mostrare come questo genere vive nel racconto orale, che a volte introduce modifiche e innovazioni”.
“Tutte le fiabe raccolte – scrivono ancora i due docenti – sono state personalizzate da un brevissimo racconto sulle circostanze in cui sono state ascoltate e apprezzate, un pensiero che apre uno scorcio sulle ramificazioni culturali che ogni alunna o alunno trova in famiglia. Ai giovani redattori di fiabe abbiamo anche chiesto di definire la grafica del volume e in particolare le illustrazioni e la copertina, per tradurre anche in linguaggio figurato il tesoro delle fiabe. Il risultato è un lavoro che ha coinvolto i saperi di differenti discipline, come l’italiano, le lingue, la geografia, l’informatica, l’educazione artistica, la storia, e permesso agli alunni e alle alunne di mettere in pratica le competenze personali e sociali di ciascuno in maniera costruttiva”.
“Per noi docenti – concludono Pagliardini e Pastore – si è trattato di una stimolante esperienza di collaborazione, al tempo stesso nazionale e internazionale, e di un modo per trasmettere, mediante un prodotto concreto, la ricchezza, l’entusiasmo e l’energia creativa sprigionati nelle nostre classi”. (aise)