L'Italo-argentino Maxi Manzo fra memoria e migrazione con il suo progetto "Costellazioni”

ROMA\ aise\ - Una nuova produzione per Maxi Manzo, il performer, cantautore e direttore artistico italo-argentino, già protagonista del successo "El Vestito de Dora", docufilm e spettacolo vincitore nel 2022 della sezione italianistica under 35 del Premio Flaiano. Questa volta, la sua nuova creazione, dal titolo “Costellazioni”, trasforma memoria e migrazione in arte viva.
Manzo torna quindi in Abruzzo con questa iniziativa promossa e realizzata dalla Fondazione PescarAbruzzo nell’ambito del progetto “MigrAZIONI: tra radici e futuro”. E torna nella regione italiana per condividere un’opera che porta la sua ricerca artistica e personale a un livello ancora più intimo e universale: “Costellazioni”, dal viaggio delle radici alla creazione di nuove costellazioni.
L’appuntamento è per venerdì 3 ottobre alle ore 21 presso il Cineteatro S. Andrea di Pescara, nell’ambito del progetto “Migrazioni: tra radici e futuro” promosso dalla Fondazione PescarAbruzzo.
Se "El Vestido de Dora" raccontava il viaggio per ritrovare le proprie origini, "Costellazioni" rappresenta il passo successivo: la scelta consapevole di piantare nuove radici nel luogo da cui un tempo la famiglia fu costretta a partire. Lo spettacolo sarà una vera e propria esperienza immersiva e sensoriale.
Sul palco, musica originale, danza contemporanea e proiezioni video si intrecciano per dare forma a una performance che è allo stesso tempo concerto, narrazione e cerimonia collettiva. Il pubblico è invitato a un viaggio emotivo che esplora la memoria, la migrazione e la possibilità di trasformare il passato in energia vitale per il presente.
“In Costellazioni – spiega l’artista italo-argentino - ho trovato ispirazione nel metodo delle costellazioni familiari, non per riprodurlo, ma per trasformarlo in linguaggio artistico. Questo spettacolo è il risultato di un percorso personale: osservare il mio albero genealogico, riconoscere i ruoli che ciascuno ha occupato — a volte invertiti, a volte interrotti — e scegliere di piantare nuove radici nella terra da cui la mia famiglia fu sradicata. Attraverso la musica, la danza e le immagini cerco di trasformare il dolore in bellezza, la mancanza in creazione. È un invito a guardare la nostra storia con amore, per guarire e per continuare a camminare più leggeri verso il futuro.”
La serata del 3 ottobre vedrà anche la partecipazione speciale di due ospiti d’onore: M° Danilo Di Paolonicola, fisarmonicista, voce autorevole della tradizione musicale abruzzese, nato in Abruzzo; ed Elisabeth Ridolfi, violista argentina di origini abruzzesi (Fossa), che porterà sul palco un’intensa nota lirica. La loro presenza darà un ulteriore valore simbolico a questa serata, celebrando il legame profondo tra Abruzzo e le comunità italiane nel mondo. (aise)