Ticchio (Federazione Lucana in Svizzera) contro la legge regionale 11/2025: una legge contro i Lucani nel Mondo

ZURIGO\ aise\ - Giuseppe Ticchio, Presidente della Federazione Lucana in Svizzera, ha diramato in queste ore un duro comunicato sull’approvazione della Legge Regionale 11/2025 “Interventi in favore dei Lucani nel mondo e disciplina della Commissione Regionale dei Lucani nel mondo e del Forum dei giovani”, bollandola in modo perentorio come “una legge contro i lucani nel mondo” che è stata “fatta con i piedi”.
Prima di fare ciò, però, Ticchio ha fatto un passo indietro, ricordando la Legge Regionale 20 del 17 luglio 1973, quando “è iniziato il lungo e concreto cammino dei Lucani nel mondo”. E ricordando al contempo la figura del “primo e mitico Presidente della Regione Basilicata, Vincenzo Verrastro”, definito come “padre del popolo lucano dentro e fuori i confini”. È stato Verrastro, secondo Ticchio, ad insegnare a tutti i corregionali che “essere Lucani significa portare con orgoglio una storia antica, una cultura autentica e supportare le tradizioni che meritano di essere custodite, e di conseguenza tramandate alle nuove generazioni. Verrastro ricordava a tutti noi il dovere, da Lucani, di non disperdere la nostra identità, di ricordarci da dove veniamo, di chi siamo e come desideriamo continuare a coltivare questo senso d’appartenenza, che ci ha sempre contraddistinto come Popolo Lucano”. Ma a parere del Presidente della Federazione Lucana in Svizzera, “oggi, da quel profondo pensiero arricchito di tanta saggezza, siamo lontani anni luce. Oggi, l’egoismo e il personalismo si sono impossessati dei sentimenti di quella solidarietà e di quello spirito di comunità caro a tutti noi. Altrimenti non si capisce perché gli attuali detentori di responsabilità pro tempore a livello istituzionale abbiano potuto stilare un mostro di Legge, qual è la 11/2025, decretando così la morte cerebrale dei Lucani nel mondo”.
Diversi i punti criticati da Ticchio all’interno della legge: intanto, secondo lui, questa “non è e non può essere la legge dei Lucani nel mondo, ma è una legge cucita su misura per l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale con l’ampio avvallo del Presidente Vito Bardi. Verrastro non avrebbe mai permesso questo scempio, avrebbe stroncato tutto sul nascere”. Inoltre, Ticchio non si è spiegato il perché della modifica dell’Esecutivo del Consiglio Regionale Lucani nel Mondo: “dalla sua nascita è sempre stato costituito dai rappresentanti dei Lucani nel mondo, ora invece è composta da 5 Consiglieri Regionali, istituendo di fatto un doppione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale”.
In più, molto del suo rammarico è dovuto anche al taglio del Forum dei Giovani, nel quale “sono stati lasciati solo 6 giovani in rappresentanza di Europa, America del Nord, America del Sud, Africa, Oceanica e Italia”. E inoltre, secondo lui, “non si capisce chi e dove deve nominare questi giovani rappresentanti”.
Anche il taglio della figura del rappresentante di Federazione all’interno del direttivo della Commissione Regionale dei Lucani nel Mondo (CRLM) ha lasciato perplesso Ticchio, così come il taglio degli “Sportelli Basilicata” presso le Federazioni e le Associazioni all’estero.
Altro tema delicato toccato dal Presidente della Federazione dei Lucani in Svizzera, è, nonostante il carattere “volontario” della carica, il limite di mandato per i componenti della CRLM: “né nello Statuto di Regione Basilicata, né tantomeno nella Costituzione della Repubblica Italiana esiste traccia di questi limiti. Ma se questi fossero contemplati, i primi a vedere applicata tale norma dovrebbero essere proprio i Consiglieri Regionali e i Parlamentari tutti, che ne subirebbero le conseguenze dirette”. Quindi, secondo Ticchio “se questi limiti non esistono per loro, che sono profumatamente pagati, non si capisce perché queste norme devono essere applicate a noi volontari, che tra l’altro sono a costo zero”.
Secondo lui, in questa “scellerata legge” esistono “tutti i presupposti d’incostituzionalità”. Per questo, ha annunciato che ci saranno degli esperti che “verificheranno questo aspetto” con la possibilità di “rispedire al mittente la legge, che si è solo accanita contro i Lucani nel mondo, il futuro della Regione Basilicata”.
E poi, la legge arriva al “massimo dell’indecenza” con la “Modalità di Iscrizione all’Albo Regionale”. Ossia che “per ottenere la conferma dell’iscrizione all’albo regionale, le Associazioni e le loro federazioni devono inoltrare domanda al Presidente del Consiglio Regionale, corredata dalla copia dello Statuto e dall’elenco dei nominativi degli iscritti comprensivo di, per ciascuno, dati anagrafici, Curriculum Vitae personale e informazioni di contatto e di professione, pena la mancata iscrizione”. Con questo articolo, secondo Ticchio, i legislatori regionali “si sono bevuti il cervello” e “si sono allontanati anni luce dalla realtà”.
“Già oggi, senza questo articolo – ha spiegato - per certi versi è un’impresa attirare l’attenzione dei nostri corregionali per diventare parte integrante di un’Associazione, figuriamoci se un dirigente di Associazione, avvicinando un ipotetico nuovo iscritto, gli dovesse chiedere prima do preparare un CV”. Secondo ticchio “ci manderebbe al diavolo”.
“Con quale criterio questi legislatori possono scendere così in basso e fare proposte di questo genere, di basso livello etico e culturale?”, si è chiesto il Presidente della Federazione Lucana in Svizzera. “In questo modo il legislatore ha equiparato l’appartenenza a un’Associazione alla ricerca di un posto di lavoro”. Il legislatore, quindi, “non si rende conto che queste assurde richieste non solo decretano la morte dell’associazionismo lucano nel mondo, ma decretano la morte dell’unica industria sana che in tutti questi anni non è andata mai in crisi, noi Lucani nel Mondo”.
Infine, Ticchio ha criticato duramente l’operato del Presidente di Regione, Vito Bardi, colpevole di “non aver mai mosso un dito per evitare questo scempio di legge”. Una legge che secondo lui “decreta il funerale dei Lucani nel mondo”. (aise)