Dialoghi culturali a Palazzo d'Accursio: inizia la XIII edizione

Giovanni Masotti (1873-1915). Turbamento ed estasi. Palazzo d'Accursio, Bologna. Foto Roberta Capaldi
BOLOGNA\ aise\ - In occasione della mostra “Giovanni Masotti (1873-1915). Turbamento ed estasi” curata da Francesca Sinigaglia e Isabella Stancari, in corso a Palazzo d'Accursio fino al 4 febbraio 2024, l’Associazione Bologna per le Arti presenta dall'11 al 25 gennaio la tredicesima edizione dei Dialoghi culturali a Palazzo d'Accursio: tre incontri con studiosi e specialisti di arte dell'Ottocento pensati per approfondire la figura dell'artista e il suo tempo.
Le conferenze si svolgeranno ogni giovedì di gennaio alle ore 17.00 nella Cappella Farnese. L'ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. Non è necessaria la prenotazione.
Ad animare il primo incontro, l’11 gennaio alle 17, saranno Gianarturo Borsari, Presidente Associzione Bologna per le Arti, le curatrici della mostra Francesca Sinigaglia e Isabella Stancari, e Ilaria Chia, storica dell’arte.
Nel centenario della nascita: chi era veramente Giovanni Masotti? Durante l’incontro ci si addentrerà attraverso le ultime indagini condotte sulla vita e l’attività pittorica di un artista, in parte, volutamente dimenticato.
Nel secondo incontro, il 18 gennaio, di “Giovanni Masotti e la pittura di sfondo sociale tra cronaca e denuncia” parlerà Roberto Martorelli, Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna.
Il pittore dedica diverse opere alle condizioni della classe operaia, con tematiche affrontate anche da altri artisti bolognesi quali Giuseppe Majani o Tullo Golfarelli. L'artista si inserisce così nel più ampio panorama artistico europeo che per la prima volta denuncia le condizioni dei più poveri.
“Vecchi miti e nuovi eroi: arte in Europa tra '800 e '900” il tema del terzo e ultimo incontro, il 25 gennaio, con Giuseppe Virelli, Dipartimento delle Arti - Università di Bologna.
Allo scadere del XIX secolo le straordinarie scoperte avvenute nel campo della scienza e della tecnica diedero vita alla rivoluzione industriale. Improvvisamente le vecchie istituzioni sociali, politiche e culturali vennero messe in crisi da nuovi fermenti provenienti dal basso. A cavallo fra Ottocento e Novecento artisti di diverso orientamento stilistico (Realismo, Divisionismo e Futurismo) si fecero interpreti di questi repentini cambiamenti attraverso le loro opere con un sentimento misto d’inquietudine ed esaltazione allo stesso tempo. (aise)