"La morte dell’atleta": a Roma la presentazione della versione italiana del romanzo di Miklós Mészöly

ROMA\ aise\ - Una preziosa occasione per scoprire uno dei capolavori della letteratura ungherese del Novecento: il 16 gennaio, alle 17.00, presso la Biblioteca Europea di Roma (Via Savoia, 13/15), si terrà la presentazione della versione italiana de “La morte dell’atleta” di Miklós Mészöly, edito da Hopefulmonster Editore e tradotto da Mariarosaria Sciglitano.
Il romanzo, completato nel 1961 e pubblicato per la prima volta in francese nel 1965, racconta il mistero che avvolge la morte di un giovane atleta, Bálint, e l'indagine della sua fidanzata, Hildi. Incaricata di scrivere un mémoire sulla sua vita, Hildi si immerge in una ricerca che si svela ben più complessa di quanto inizialmente previsto, rivelando le contraddizioni del regime socialista ungherese e i sogni di gloria di una generazione intrappolata in un contesto storico e politico soffocante.
L’opera è un potente ritratto dell’atleta e della sua generazione, della ricerca del primato, non solo sportivo ma anche esistenziale, e dei limiti imposti dal sistema. La morte di Bálint si intreccia con le ambizioni dei suoi amici e colleghi, ma soprattutto con la lotta interiore di Hildi, che scoprirà quanto sia difficile, e talvolta impossibile, raggiungere la verità.
Interverranno Silvio Perrella, scrittore e critico letterario, che approfondirà il valore letterario e storico dell’opera; Mariarosaria Sciglitano, traduttrice del romanzo, che racconterà il processo di adattamento del testo ungherese per il pubblico italiano; ed Edit Rózsavölgyi, docente dell’Università La Sapienza di Roma, che esplorerà gli aspetti storici e politici dell'epoca trattata nel romanzo.
La presentazione è organizzata dall’Accademia d’Ungheria a Roma in collaborazione con Hopefulmonster Editore e Biblioteca Europea, nell’ambito della serie “Europa in circolo”.
Miklós Mészöly (Szekszárd, 1921 – Budapest, 2001) è uno degli scrittori più significativi della letteratura ungherese del secondo Novecento. La sua scrittura, caratterizzata da una riflessione profonda sull’individuo e sulle contraddizioni della società, è stata ostacolata dalla censura politica, ma ha comunque trovato il suo spazio a livello internazionale. Tra le sue opere più celebri si ricordano Magasiskola, Saulus, Film e Pontos történetek. (aise)