“Pennablù. Piccola storia buffa”: il nuovo libro di Lorenzo Marone

CASTEL DEL GIUDICE\ aise\ - “Pennablù. Piccola storia buffa” è il titolo del racconto di Lorenzo Marone per Marotta e Cafiero, che nelle sue ultime pagine cita anche questa scritta “Made with “cuore” in Scampia”. Tanti elementi letterari, con connotazioni sociali e si potrebbe ben dire umane, sono presenti in questo lavoro di Marone, in sintonia con il suo percorso letterario, ma anche come ulteriore segno di attenzione verso la vita sociale, ad iniziare dai romanzi “Le mamme non dormono mai” e “Sono tornato per te”, entrambi per Einaudi, segni rintracciabili in tutto lo specifico tragitto narrativo e umano dello scrittore.
Lorenzo Marone, tra gli autori più apprezzati e seguiti non solo in Italia, presenterà “Pennablù” a Castel del Giudice, sabato 15 giugno dalle 17.30, nell’ambito della Rassegna letteraria RadicalMente. L’incontro organizzato da Maria Stella Rossi, Luciana Petrocelli e Antonietta di Salvo, si svolgerà nella Sala Convegni di Borgo Tufi, che da vari anni accoglie presentazioni, proposte, e iniziative di spicco nazionale.
Il libro dedica pagine anche a frasi che vogliono indicare una scelta, una forma di rotta ideale da seguire; come “Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza prova a dormire con una zanzara” del Dalai Lama o, nella seconda di copertina, “Per completare un libro c’è bisogno che qualcuno immagini quello che non c’è”, dello stesso Marone, mentre la frase che apre la narrazione è di Marc Monnier: “La camorra somiglia a tutte le sette del mondo, in quanto ha usi particolari e linguaggio speciale”.
Le vicende di Totò, un prezioso e costoso pappagallo dalle lucenti penne blu, si snodano a stretto contatto con don Ciro, un capo camorra, e con la sua famiglia, tra gloria e cadute. Quest’ara blu, dalle alterne vicissitudini, che parla, legge, e conosce a menadito il gioco del biliardo, è parte integrante e rispettata della famiglia di don Ciro, ha pensieri e gestualità che lo fanno più umano degli umani, e traccia una narrazione che, sul filo dell’ironia, del buffo, e del reale, attrae, diverte, ma fa riflettere, immaginare, e pensare da più punti di vista. Nel primo capitolo - Un antico guerriero - che dà l’incipit al libro, si legge “Io, a dire il vero, non ho mai riflettuto più di tanto sulla libertà, ero felice nella mia voliera extralusso a due piani…” la gabbia di Totò diventa anche simbolo della stessa vita dei boss, scintillante solo all’apparenza.
La presentazione, che si svolge nella Sala convegni di Borgo Tufi, vede la partecipazione del sindaco Lino Gentile, per i saluti istituzionali, chi scrive con Luciana Petrocelli, che dialogano con lo scrittore, le letture a cura di Antonietta Di salvo e la partecipazione della cantante Giulia Maselli. (maria stella rossi\aise)