“Zigaina. Incisioni, edizioni e libri d’artista” in mostra all’Istituto Centrale per la Grafica

Danilo De Marco, ritratto fotografico di Giuseppe Zigaina

ROMA\ aise\ - È stata inaugurato il 3 ottobre scorso all’Istituto Centrale per la Grafica a Roma la mostra “Zigaina. Incisioni, edizioni e libri d’artista”, curata da Francesca Agostinelli e Ilaria Savino e dedicata all’opera incisa del maestro friulano che in questo 2024 avrebbe compiuto cent’anni. “Cento anni sono un compleanno rotondo. La parola celebrazione a volte reca con sé un tono di retorica, ma va riportata non già all’assenza ma piuttosto alla presenza, all’eredità che lascia un grande artista” sottolinea Maura Picciau, Direttrice dell’Istituto centrale per la grafica.
In esposizione – fino al 17 novembre – oltre 50 opere calcografiche tra puntesecche, acqueforti e acquetinte, una decina di edizioni d’arte e libri d’artista ed alcune lastre provenienti dall’archivio del Maestro situato nella sua casa-studio a Cervignano del Friuli. In mostra, inoltre, un disegno del 1951 e un video del 1983 che mostra Zigaina nella Stamperia A/S di Udine intento alla realizzazione di una acquaforte, di cui in esposizione si potrà vedere la matrice incisa e la stampa che ne è derivata.
Giuseppe Zigaina inizia a incidere a 40 anni, quando è già un pittore affermato. I suoi esordi calcografici lo vedono a Roma, nel 1965, incidere a puntasecca le prime lastre presso la Stamperia Romero. Il mondo incisorio dell’artista racconta il buio dell’uomo e della storia: sono dormitori, lager, fucilati ad avere il sopravvento nei temi che Zigaina incide con forza per i molti anni a venire.
Da allora la grafica è elemento naturale a fianco della sua pittura e della scrittura ed è vissuta come elemento nodale della sua complessa dimensione espressiva. In breve tempo Zigaina si qualificherà tra i principali incisori italiani e sarà l’acquaforte la sua tecnica prediletta, quella con cui passare intere giornate e “vivere straordinarie avventure”, come dice lui stesso.
Oggi il suo archivio a Cervignano del Friuli e il catalogo generale dell'opera incisa, rubricata fino al 1994, danno conto di oltre quattrocento lastre incise, sedici stamperie frequentate e un lavoro che nel solcare la lastra conduce ad uno “sprofondare nell’immagine” di cui l’artista scrive in memorabili testi sull’incisione.
Zigaina nella sua tarda età si dedica in modo particolare alle edizioni d’arte e al libro d’artista, caratterizzato nella sua parte calcografica dal rimaneggiamento e dall’assemblaggio di matrici realizzate in differenti periodi della sua vita, così da coinvolgere nel fare tecnico il processo di elaborazione poetica in cui il tempo e la memoria giocano il ruolo non direzionale, ma avvolgente l’esistenza.
La mostra presso l’Istituto Centrale per la Grafica rientra nel progetto “Zigaina 100/Anatomia di una immagine” promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che recentemente ha stanziato i fondi per l’acquisizione della sua casa e del suo studio - sede anche dell’archivio - per farne un centro-studi sull’artista che, sottolinea Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, “fu anche un interprete acuto del nostro tempo, capace di leggere e rappresentare le inquietudini e le speranze dell’uomo contemporaneo”.
L’iniziativa vede la collaborazione della Stamperia d’arte Albicocco di Udine.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Dario Cimorelli Editore, con testi di Francesca Agostinelli, Gabriella Pace, Ilaria Savino, Vanja Strukelj e Giuseppe Zigaina, oltre alle presentazioni di Maura Picciau, Massimiliano Fedriga, Andrea Balducci e Cristian Zanfabro. (aise)