Il Turismo congressuale in Italia: +20% in quattro anni

ROMA\ aise\ - L’Italia è il Paese che, negli ultimi quattro anni, è cresciuto di più nel mondo per numero di congressi scientifici internazionali ospitati. Il risultato è emerso dalla ricerca elaborata dalla società specializzata GainingEdge e presentata ieri in Campidoglio nell’ambito dell’edizione 2025 degli Italian Knowledge Leaders (IKL), il progetto di Convention Bureau Italia sviluppato insieme all’Assessorato ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale, con il sostegno istituzionale di Enit, Crui e Frecciarossa.
L’appuntamento ha visto la partecipazione di oltre 50 Knowledge Leaders italiani – accademici, ricercatori, clinici e professionisti con ruoli apicali nelle associazioni scientifiche mondiali – che hanno celebrato insieme a Convention Bureau Italia il primato del nostro Paese. Al loro fianco Alessandra Priante (Presidente di Enit Spa), Manlio Galiè (Presidente Advisory Board IKL), Carlotta Ferrari (Presidente Convention Bureau Italia), Tobia Salvadori (Direttore Convention Bureau Italia) e Alessandro Onorato (Assessore al Turismo del Comune di Roma). La ministra del Turismo, Daniela Santanché, ha inviato un messaggio.
La ricerca dimostra che il nostro Paese è primo per crescita in termini di congressi scientifici internazionali ospitati, registrando un incremento del +19,98% con +204 eventi, a fronte dei risultati negativi dei principali competitor europei. Ma il dato più significativo riguarda proprio i Knowledge Leaders: negli ultimi quattro anni +396 italiani sono entrati nei board delle associazioni scientifiche internazionali, molto più di Spagna (+295), Regno Unito (+265), Germania (+241) e Francia (+216).
“Sono i Knowledge Leaders – sottolinea lo studio – i principali promotori delle candidature che portano eventi internazionali in Italia. La loro presenza nei board mondiali ha un impatto diretto sul peso internazionale del Paese e sulla capacità di attrarre grandi congressi scientifici”.
L’Italia, ha scritto Santanchè nel suo messaggio, “non è solo il Paese dell’arte, dei paesaggi e dell’enogastronomia: è un leader della conoscenza. Il turismo congressuale attiva filiere di altissima qualità, è programmabile con largo anticipo, coinvolge persone alto spendenti e valorizza il made in Italy senza gravare sulle destinazioni. È pienamente coerente con le strategie nazionali sulla destagionalizzazione e sulla qualificazione dei flussi”.
Per Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia, “i risultati raggiunti dimostrano che il sistema italiano del turismo congressuale ha competenze e potenziale per competere ai massimi livelli internazionali. Per consolidare e far crescere questo posizionamento è però necessario auspicare un supporto strutturale e costante, che consenta al Paese di pianificare nel medio-lungo periodo e di giocare ad armi pari con i principali competitor globali”.
Nel corso dell’appuntamento sono stati assegnati i Premi Nazionali Italian Knowledge Leaders (per le categorie Congresso Inclusivo e Congresso Sostenibile), oltre a riconoscimenti per i Destination Champions. (aise)