Avviato il primo “Corridoio Universitario” da Gaza

ROMA\ aise\ - È arrivato ieri sera all’aeroporto di Ciampino il volo che ha portato in Italia 39 persone, tra studenti, ricercatori e visiting professor palestinesi. Ad accompagnare la delegazione il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, e la rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni: il volo della Guardia di Finanza, partito dalla Giordania, è stato accolto ieri dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani.
“Fieri di aver dato vita al primo vero “Corridoio Universitario” da Gaza”, ha scritto Tajani su X, precisando che le persone arrivate dalla Striscia sono 70, dunque non solo gli studenti ma anche “alcuni familiari di palestinesi ricoverati nei nostri ospedali”.
Gli studenti “avranno la possibilità di completare il loro ciclo accademico nelle nostre università”, continua Tajani. “Un lavoro sinergico frutto dell’impegno del Ministro Bernini, della Crui, della Guardia di Finanza e del Ministero degli Esteri insieme con la Protezione Civile. Il nostro intento è quello di formare la futura classe dirigente dello Stato di Palestina che vogliamo che viva in pace con Israele”.
Quella di ieri è stata una “giornata emozionante” per il Ministro Bernini. “Le Università di Bari, L’Aquila, Pisa, Roma La Sapienza, Siena, Tuscia, Ferrara. Milano Bicocca, Milano Statale, Padova, Parma, Pavia, Trieste e Venezia Ca Foscari apriranno le loro porte”, aggiunge Bernini. “Un gesto che significa dare loro molto più di un’opportunità di studio, ma offrire un futuro di speranza, restituire fiducia, aprire prospettive nuove in un tempo difficile. Questa è l’essenza più autentica dell’università italiana: una comunità aperta, inclusiva, solidale, che non si limita a trasmettere sapere ma che sa trasformare la conoscenza in uno strumento concreto di pace, di dialogo e di incontro tra i popoli. È un impegno che va oltre i confini delle aule e che ci ricorda quanto la cultura e la scienza possano essere leve straordinarie di crescita umana e civile”.
L’arrivo degli studenti, conclude Bernini, è frutto di uno “splendido lavoro di squadra” per il quale il Ministro rivolge “un enorme grazie al Ministero degli Esteri e all’Unità di crisi della Farnesina, alla Protezione civile per la macchina organizzativa, alla Guardia di finanza per aver messo a disposizione i voli, alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane-CRUI che ha creduto fortemente in IUPALS - Italian universities for palestinian students, al Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Domenico Bellato, e all’ambasciatore di Italia in Giordania, Luciano Pezzotti”.
Sul volo dalla Giordania anche la rettrice Polimeni: oltre agli studenti, infatti, sono arrivati a Roma i primi due docenti palestinesi che svolgeranno attività come Visiting Professor presso la Sapienza, nell’ambito del Bando di Ateneo di Solidarietà per la ricerca e la didattica approvato lo scorso maggio dagli organi collegiali dell’università.
“I due Visiting Professor provenienti da Gaza saranno ospitati presso il nostro Ateneo e sottratti al conflitto che continua a devastare la striscia”, le parole della Rettrice. “I due docenti saranno sostenuti e accolti grazie a fondi messi a disposizione dall’università”, aggiunge Polimeni ricordando poi che “l’impegno dell’Ateneo non si limita alla ricerca e alla didattica; sul piano sanitario proprio nei giorni scorsi una bambina di pochi mesi è stata accolta con la madre, la sorellina e i due fratellini presso la Pediatria del Policlinico Universitario Umberto I. Nei mesi precedenti erano arrivati altri 5 piccoli pazienti oncologici con le loro famiglie ora in corso di dimissione. Con questa iniziativa la Sapienza rinnova il proprio impegno concreto a favore della popolazione di Gaza, manifestando sdegno per il massacro dei civili che si sta perpetrando nella Striscia, e afferma il ruolo che la comunità accademica internazionale può e deve esercitare, quello di offrire opportunità, protezione e futuro”.
I due studiosi saranno ospitati presso le residenze universitarie della Sapienza e svolgeranno le loro attività rispettivamente presso il dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive e quello di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione. A supporto del progetto, un gruppo di ricerca transdisciplinare, con studiosi provenienti da altri dipartimenti.
È la prima volta che l’Ateneo emana un bando di mobilità ad hoc riservato a studiosi di Paesi in situazioni di criticità economica o sociale. Approvato lo scorso maggio dal Senato accademico, riserva una quota rilevante ai docenti palestinesi.
Per il “Bando di Ateneo di Solidarietà per la ricerca e la didattica - Visiting Professor”, l’Ateneo ha stanziato complessivamente 198.000 euro, prevedendo 90 giorni di attività nonché la gratuità dell’alloggio. Per favorire la mobilità dei ricercatori provenienti da Paesi in condizioni di rischio o di emergenza, tra i criteri di valutazione delle domande sono stati considerati l’esposizione a rischio del professore visitatore, oltre naturalmente a quelli relativi a esperienza e autorevolezza, obiettivi della ricerca, attività didattiche e risultati attesi. Nel Bando una quota pari al 45% dei contributi è stata riservata in favore di studiosi provenienti da istituzioni con sede nei Paesi del Medio Oriente (Giordania, Iraq, Libano, Palestina, Siria) e di questi, almeno il 60% da assegnare a studiosi provenienti dalla Palestina. (aise)