G7: Meloni apre il vertice a Borgo Egnazia

ROMA\ aise\ - “Sono molto orgogliosa, è un doppio onore per me accogliervi tanto nella mia veste di Primo Ministro della Repubblica Italiana quanto nella mia veste di Presidente di turno del Gruppo dei Sette. È la settima volta che l'Italia ha la responsabilità di guidare questo Forum che nel 2025 compirà 50 anni e in questi decenni ha chiaramente assunto un ruolo insostituibile nella gestione delle crisi globali, particolarmente di quelle che mettono a repentaglio la nostra libertà e le nostre democrazie”. Così la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento di apertura al Vertice G7 che inizia oggi a Borgo Egnazia, in Puglia, dove ha accolto Joe Biden (Usa), Justin Trudeau (Canada), Emmanuel Macron (Francia), Olaf Scholz (Germania), Rishi Sunak (Gran Bretagna), Fumio Kishida (Giappone), la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e quello del Consiglio Ue Charles Michel.
L'Italia, ha detto la Premier, “ha scelto di ospitare il Summit dei Leader in Puglia. Non è stata una scelta casuale, lo abbiamo fatto perché la Puglia è una regione del sud Italia e il messaggio che vogliamo dare è di un G7 che sotto Presidenza italiana vuole rafforzare il suo dialogo con le Nazioni del Sud globale. Lo abbiamo fatto perché questa terra è storicamente un ponte tra occidente e oriente, è una terra di dialogo al centro del Mediterraneo, di quel mare di mezzo che collega i due grandi spazi marittimi del globo, cioè l'Atlantico da una parte e l'Indo-Pacifico dall'altra. Quel mare è rappresentato anche nel simbolo che l'Italia ha scelto per questa Presidenza italiana, insieme a un altro simbolo della nostra identità che è l'ulivo secolare, con le sue radici solide, le sue fronde proiettate nel futuro, tra le fronde sette olive che sono i simboli delle nostre Nazioni che cooperano insieme sulle grandi sfide globali”.
“Tutti questi simboli – ha sottolineato Meloni – offrono uno spaccato degli obiettivi della Presidenza italiana, da una parte chiaramente valorizzare ciò che ci unisce, rafforzare la nostra collaborazione, dall’altra sapere dialogare con tutti, cioè il G7 non è una fortezza chiusa in sè stessa che deve magari difendersi da qualcuno, è un'offerta di valori che noi apriamo al mondo per avere come obiettivo quello di uno sviluppo condiviso. Sono molti i punti all'ordine del giorno dei nostri lavori”.
“Chiaramente avremo modo di discutere molto e approfonditamente in questi due giorni in un programma che è diventato parecchio denso”, ha richiamato Meloni. “Parleremo ovviamente delle crisi in atto a partire da Ucraina e Medio Oriente, costruiremo sui lavori della Presidenza giapponese avanzando sulla necessità di creare catene di approvvigionamento solide e controllabili, su quella che è probabilmente la sfida più complessa del nostro tempo, e cioè l'avvento dell'intelligenza artificiale generativa, chiaramente con la necessità di coglierne le opportunità governandone i rischi, torneremo sull'importanza di una nostra maggiore attenzione alla regione dell'Indo-Pacifico, ma come sapete la Presidenza italiana ha voluto dedicare ampio spazio a un altro continente che è fondamentale per il futuro di tutti noi, che è l'Africa, con le sue difficoltà, le sue opportunità, ci chiede un approccio diverso da quello che spesso abbiamo dimostrato in passato”.
“All'Africa, non solo all'Africa, è legata un'altra questione fondamentale che l'Italia ha messo al centro della Presidenza, che è la questione della migrazione, il ruolo sempre più preoccupante che stanno assumendo organizzazioni di trafficanti, sfruttando la disperazione degli esseri umani”, ha detto ancora la Presidente del Consiglio. “Quindi molto lavoro da fare, ma io sono certa che riusciremo in questi due giorni a portare avanti un confronto che sarà in grado di regalare risultati concreti e misurabili. Quindi davvero grazie a tutti per essere qui. È per noi un orgoglio ospitarvi, lo è per l'Italia intera e spero – ha concluso – che in questi due giorni, nonostante si lavori moltissimo, riuscirete anche ad assaporare un po’ dell’ospitalità per la quale l'Italia è famosa nel mondo”. (aise)