Islanda: l’Italia all’Assemblea annuale dell’Arctic Circle 2024

REYKJAVIK\ aise\ - Il Ministero dell’Università e della Ricerca, rappresentato dal capo di Gabinetto Marcella Panucci, ha rappresentato l’Italia all’Assemblea annuale dell’Arctic Circle, la più grande rete di dialogo e cooperazione internazionale sul futuro dell’Artico, tenutasi a Reykjavik.
Arctic Circle è una sorta di “Davos dell’Artico” e riunisce ogni anno oltre 2.000 partecipanti da più di 60 Paesi tra Capi di Governo, Ministri, parlamentari, rappresentanti delle comunità indigene, funzionari, esperti, scienziati, imprenditori e attivisti impegnati sulle tematiche legate al cambiamento climatico e alla ricerca scientifica nella regione artica.
Il capo di Gabinetto Panucci è intervenuto nel corso della sessione plenaria dell’Assemblea, ricordando l’impegno italiano nell’Artico, che si basa sui princìpi del rispetto del diritto internazionale e della sovranità degli Stati che si affacciano sulla regione, sulla collaborazione scientifica, sulla preservazione della cultura e delle tradizioni delle popolazioni native e su uno sviluppo economico sostenibile che salvaguardi l’ambiente. Panucci ha valorizzato l’importante impegno italiano nell’Artico attraverso basi e progetti di ricerca e la nave rompighiaccio “Laura Bassi”, tutti finanziati dal MUR. Ha inoltre annunciato insieme al Chairman dell’Arctic Circle Assembly Grimsson, l’intenzione dell’Italia – su indicazione del ministro Bernini – di ospitare nel 2025 una riunione dell’Arctic Circle Forum e del Polar Dialogue, opportunità di dialogo internazionale di alto livello ospitati dai Paesi più attivi nelle attività polari e dedicate alla criosfera.
Successivamente si è svolta una sessione di approfondimento dedicata all’impegno scientifico italiano nell’Artico, moderata dall’ambasciatore d’Italia in Norvegia e Islanda, Stefano Nicoletti. Il panel è stato animato da relatori di alto livello come la presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza, e i direttori dell’Istituto Idrografico della Marina Militare, contrammiraglio Nannini, di INGV, Massimo Chiappini, e di ENEA, Claudia Brunori.
A margine dell’Assemblea, la delegazione italiana ha avuto incontri presso i Ministeri islandesi dell’Università e Ricerca e dell’Ambiente per discutere tematiche di interesse comune ai nostri due Paesi, e con il Chairman dell’Arctic Circle, Grimsson. Il capo di Gabinetto Panucci, l’ambasciatore Nicoletti e il resto della delegazione hanno inoltre incontrato alcuni membri della comunità scientifica italiana attiva in Islanda ed hanno partecipato alla firma di un MoU di cooperazione bilaterale nel settore geotermico fra Italia ed Islanda negoziato dal Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica. La presidente del CNR, Carrozza, ha partecipato, su delega del ministro Bernini, alla sessione mattutina del Polar Dialogue.
La missione della delegazione italiana del MUR e la partecipazione all’Assemblea di figure di primo piano della ricerca italiana nell’Artico hanno valorizzato il consistente impegno scientifico e l’attenzione del nostro Paese verso una regione destinata ad assumere un rilievo sempre maggiore nel quadro geopolitico internazionale, oltre che in ambito economico e climatico. Si tratta di un impegno pluridecennale cui garantisce continuità la base artica del CNR “Dirigibile Italia”, situata nell’arcipelago norvegese delle Svalbard, e il programma “High North” della Marina Militare volto al monitoraggio, alla mappatura e allo sviluppo delle ricerche nel settore marino artico.
Il ministro dell’Ambiente, Energia e Clima islandese, Guðlaugur Þór Þórðarson, e l’ambasciatore d’Italia in Norvegia e Islanda, Stefano Nicoletti, delegato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, hanno firmato poi a Reykjavik un Memorandum d’Intesa sulla Cooperazione nel Settore dell’Energia Geotermica tra Italia e Islanda. La cerimonia di firma ha avuto luogo presso la sede del Ministero dell’Ambiente islandese, a margine dell’Assemblea annuale dell’Arctic Circle, il principale forum di dialogo e cooperazione internazionale sul futuro dell’Artico.
Frutto di un lungo negoziato tra i Ministeri dell’Ambiente ed Energia dei due Paesi, il MoU mira a stabilire e intensificare la cooperazione tra enti italiani e islandesi attivi nel settore dell’energia geotermica, tra cui istituzioni pubbliche, il settore privato e gli enti di ricerca e sviluppo nel campo dell’energia. Le aree di cooperazione includono, tra gli altri, l’esplorazione e l’utilizzo delle risorse geotermiche per la produzione di elettricità e il trasferimento di calore, il teleriscaldamento e le attività relative allo sviluppo e gestione di centrali geotermiche.
Secondo l’ambasciatore Nicoletti, “l’Intesa predispone la cornice giuridica affinché Italia e Islanda, i due principali player europei del settore geotermico, possano avviare una collaborazione strutturata che faccia leva sulla lunga tradizione e le altissime competenze maturate dai due Paesi in questo ambito. L’Islanda, da questo punto di vista, rappresenta il partner ideale per un Paese all’avanguardia nel geotermico come l’Italia. Ciò in virtù delle immense risorse che si celano nel sottosuolo islandese, che contribuiscono per il 60% alla produzione destinata al consumo interno di energia primaria e per il 30% alla generazione elettrica a livello nazionale, e alla partecipazione a diverse iniziative di ricerca a livello europeo ed extra europeo. L’elevato know-how islandese, unito alle avanzate competenze industriali e scientifiche italiane sia in ambito geologico che per quanto attiene la conversione dell’energia, possono fornire un importante contributo agli sforzi legati alla transizione energetica tramite la geotermia”.
Il capo di Gabinetto del MUR, Marcella Panucci, ha sottolineato l’importanza di dare seguito a quanto concordato coinvolgendo il nostro settore privato, valorizzando la eccellente collaborazione con il ministro Pichetto Fratin, confermata anche questo frangente. (aise)