Sicurezza, stabilità e cooperazione: a Villa Brosio di Bruxelles, il valore delle partnership NATO e UE – di Alessandro Butticé

BRUXELLES\ aise\ - Il 24 aprile scorso, a Bruxelles, presso la bella residenza del Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico, intitolata al primo Segretario Generale italiano della NATO, l’Ambasciatore Manlio Brosio, si è tenuto un nuovo appuntamento dei “Villa Manlio Brosio’s Talks”, ideati dall’Ambasciatore Marco Peronaci. Questa volta dedicati a un tema di centrale importanza per il nostro tempo: il ruolo, il valore e il contributo delle partnership nella promozione della sicurezza, della stabilità e della cooperazione internazionale.
Ad aprire i lavori, il padrone di casa, Ambasciatore Marco Peronaci, Rappresentante Permanente d'Italia presso il Consiglio Atlantico, che ha dato il benvenuto agli ospiti, sottolineando l’importanza di un approccio basato sulla cooperazione multilaterale per affrontare le sfide globali.
L’evento ha visto la partecipazione di due relatori d'eccezione: lo spagnolo Javier Colomina, Rappresentante Speciale del Segretario Generale della NATO per il Vicinato Meridionale, e l’italiano Luigi Di Maio, Rappresentante Speciale dell'Unione Europea per la Regione del Golfo. Entrambi hanno condiviso le loro esperienze e prospettive sulla crescente necessità di rafforzare i legami di partenariato nella complessa situazione geopolitica attuale.
Luigi Di Maio è stato Vicepresidente della Camera, Vicepremier, Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e degli Esteri. Javier Colomina ha svolto in precedenza incarichi diplomatici a New York, Damasco, Buenos Aires, Tokyo e Bruxelles, ed è entrato nella NATO nel 2021 come Vice Segretario Generale Aggiunto per gli Affari Politici e la Sicurezza.
Tra i partecipanti, numerose personalità di rilievo del mondo NATO e UE, tra cui Scott Bray, Assistente Segretario Generale NATO per l'Intelligence, Carlo Maria Borghini, Assistente Segretario Generale NATO per la Gestione Esecutiva, Irene Fellin, Rappresentante Speciale per Donne, Pace e Sicurezza, nonché gli ambasciatori italiani Vincenzo Celeste, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Ue, Federica Favi, ambasciatore d’Italia presso il Belgio, e Andrea Orizio, Rappresentante Permanente d’Italia al Comitato Politico e di Sicurezza dell’Unione Europea.
Oltre alla presenza di tutti gli ambasciatori d’Italia a Bruxelles - a riprova del sistema Italia fortemente voluto dal Primo Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, iniziato a consolidarsi, a livello diplomatico, da quando l’Ambasciatore Francesco Genuardi, oggi capo di Gabinetto del Ministro alla Farnesina, ha aperto e messo a disposizione anche dei suoi colleghi la sua bella residenza di ambasciatore bilaterale presso il Belgio - erano presenti diversi altri ambasciatori dei Paesi del Golfo, ma anche del Giappone e dell’Asia Centrale. Così come – e non è un dettaglio da trascurare - gli ambasciatori di Israele e Palestina, a testimonianza del forte “convening power” esercitato dall’Italia nell'attuale scenario internazionale, ma anche, e soprattutto, dall’Ambasciatore Peronaci e dalla sua squadra.
Nel suo discorso introduttivo, Peronaci ha richiamato il concetto di “cooperative security” come elemento fondamentale. "Solo attraverso il dialogo continuo e lo scambio di idee possiamo individuare nuove strade per una collaborazione fruttuosa e reciprocamente vantaggiosa", ha affermato, richiamando inoltre l'insegnamento di Papa Francesco sull'importanza del dialogo e della vicinanza ai più deboli.
Particolare enfasi è stata posta sulla cooperazione tra NATO e Unione Europea, considerata oggi più che mai essenziale. Un quadro che offre anche importanti opportunità per rafforzare il pilastro europeo della NATO, contribuendo così a una più equilibrata ed efficace architettura di sicurezza transatlantica.
A questo proposito, il Rappresentante permanente d’Italia presso l’Ue, Ambasciatore Vincenzo Celeste, ha osservato innanzitutto come sia cambiato negli ultimi quattro-cinque anni lo scenario geopolitico. Al punto tale da spingere l’Unione Europea per la prima volta a rendersi conto della necessità di svolgere un ruolo proattivo nel settore della sicurezza e della difesa. Dopo anni che l’Unione Europea e i suoi Stati membri si erano completamente affidati alla protezione della Nato e in ultima analisi degli Stati Uniti, oggi sono costretti a “diventare adulti e a dover imparare a badare a sé stessi, sia pur in una posizione complementare con la Nato”.
La seconda osservazione che ha fatto riguarda, invece, l’ambito geografico di riferimento dell’azione dell’Unione Europea e della stessa Nato: quando si svolse la prima conferenza di Barcellona per il Mediterraneo, nel 1995, l’ambito geografico di riferimento era costituito appunto dal bacino mediterraneo; oggi invece l’attenzione per la regione è cambiata e l’ambito geografico di riferimento si è ampliato fino a comprendere una parte dell’Africa, in particolare il Sahel e il corno d’Africa, nonché i paesi del Golfo, con i quali condividiamo oggi l’interesse a contrastare le minacce e le sfide provenienti da migrazioni, terrorismo e cambiamenti climatici, e al tempo stesso ad assicurare la sicurezza della regione, anche per garantire i traffici commerciali.
In questo contesto, l’Unione Europea oggi è chiamata a svolgere un ruolo nel settore della difesa e della sicurezza complementare alla Nato, mentre la Nato stessa, che non può giocare un ruolo di primo piano sulla frontiera est europea con la Federazione russa, è chiamata oggi a svolgere un ruolo per prevenire le possibili minacce provenienti dal vicinato Sud. In questo contesto, le due organizzazioni hanno dunque un ampio margine di rafforzamento della cooperazione proprio del vicinato Sud con margini di rafforzamento possibile anche con i paesi del Golfo.
Dopo gli interventi di Di Maio e Colomina, il dibattito è stato moderato da Ian Lesser, Distinguished Fellow del German Marshall Fund, favorendo uno scambio vivace e costruttivo tra i partecipanti.
La serata si è poi conclusa con una cena di networking, occasione preziosa per rafforzare ulteriormente quel tessuto di relazioni che costituisce il fondamento stesso di ogni partnership efficace. (alessandro butticé\aise)