Bruxelles: la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue brilla per trasparenza - di Alessandro Butticè

BRUXELLES\ aise\ – In un contesto europeo sempre più attento alla trasparenza e all'accountability delle istituzioni, l'organizzazione Civil Society Europe (CSE) ha pubblicato il suo aggiornamento annuale sull'analisi della trasparenza delle Rappresentanze Permanenti degli Stati Membri presso l'Unione Europea. Il rapporto, relativo al periodo 2024-2025, offre uno spaccato dettagliato delle pratiche adottate dai diversi paesi per rendere accessibili al pubblico informazioni cruciali sul funzionamento delle loro rappresentanze a Bruxelles, veri e propri snodi cruciali nel processo decisionale comunitario.
L'analisi di CSE si concentra su tre pilastri fondamentali: la divulgazione della struttura interna della Rappresentanza Permanente (organigramma, nomi del personale e portafogli di responsabilità), la pubblicazione dei contatti (e-mail e numeri di telefono) dei funzionari e la trasparenza degli incontri tra gli ambasciatori e i rappresentanti di interessi (il cosiddetto "registro della trasparenza"). Questi elementi, secondo CSE, sono essenziali per garantire che i cittadini e le organizzazioni della società civile possano monitorare efficacemente l'attività delle Rappresentanze Permanenti e partecipare in modo informato al dibattito sulle politiche europee.
L'ITALIA TRA I VIRTUOSI: UN ESEMPIO DI TRASPARENZA DA SEGUIRE
Tra i 27 Stati Membri analizzati, l'Italia si distingue per un risultato particolarmente positivo. Insieme a Croazia, Finlandia, Portogallo, Romania e Svezia, la Rappresentanza Permanente italiana presso l'UE è stata riconosciuta come una delle poche a rendere disponibili tutte le informazioni rilevanti e ad aggiornarle regolarmente sui propri canali di comunicazione. Questo significa che l'Italia eccelle nella divulgazione della sua struttura interna, nella fornitura di contatti dei funzionari e nel mantenimento di un registro della trasparenza aggiornato.
Questo risultato è particolarmente significativo perché dimostra l'impegno dell'Italia verso una maggiore apertura e accountability delle sue istituzioni europee. In un momento in cui la fiducia dei cittadini nei confronti dell'Ue è messa a dura prova da una serie di sfide complesse, la trasparenza può rappresentare un fattore chiave per rafforzare la legittimità democratica del processo decisionale comunitario.
I PUNTI DI FORZA DELLA RAPPRESENTANZA PERMANENTE ITALIANA
L'analisi di CSE non entra nel dettaglio delle specifiche pratiche adottate dalla Rappresentanza Permanente italiana, ma è possibile individuare alcuni elementi che potrebbero aver contribuito al suo successo. In primo luogo, la presenza di un sito web ben strutturato e facilmente navigabile, che consenta ai cittadini di trovare rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno. In secondo luogo, l'adozione di una politica di comunicazione proattiva, che preveda la pubblicazione regolare di aggiornamenti e la risposta tempestiva alle richieste di informazioni da parte del pubblico. Infine, l'impegno del personale della Rappresentanza Permanente a rispettare gli standard più elevati di trasparenza e accountability.
A questi elementi, va aggiunta la soddisfazione dei giornalisti accreditati a Bruxelles presso le sale stampe delle istituzioni che, per il supporto ricevuto giornalmente dall’Ufficio Stampa della Rappresentanza diretto da Giulia Massotti, coadiuvata da Lorenzo Redolfi Tezzat, comunica in tempo reale alla stampa italiana e estera accreditata a Bruxelles (anche attraverso un efficace gruppo whatsapp) la posizione dell’Italia sui temi di rilevanza europea; organizza interessanti briefing tecnici, punti stampa, conferenze stampa e interviste in occasione delle riunioni consiliari e delle visite istituzionali a Bruxelles di rappresentanti delle istituzioni italiane; assicura un attento monitoraggio delle notizie d’attualità attraverso una constante consultazione dei media e dei social network; e gestisce il bel sito web e i profili Twitter e Instagram della Rappresentanza Permanente.
LE RACCOMANDAZIONI DI CIVIL SOCIETY EUROPE: UN INVITO A FARE DI PIÙ
Nonostante il risultato positivo dell'Italia, il rapporto di CSE evidenzia che la strada verso la piena trasparenza delle Rappresentanze Permanenti è ancora lunga. Molti Stati Membri, infatti, mostrano lacune significative nella divulgazione delle informazioni, limitando la capacità dei cittadini e delle organizzazioni della società civile di monitorare efficacemente l'attività delle loro rappresentanze a Bruxelles.
Per questo motivo, CSE formula una serie di raccomandazioni concrete per migliorare la trasparenza delle Rappresentanze Permanenti, e che la Rappresentanza italiana ha già attuato.
LE IMPLICAZIONI PER L'ITALIA: UN'OPPORTUNITÀ PER CONSOLIDARE LA LEADERSHIP
Le raccomandazioni di CSE rappresentano un'opportunità per l'Italia di consolidare la sua leadership in materia di trasparenza e accountability a livello europeo. Pur avendo già raggiunto un livello elevato di performance, la Rappresentanza Permanente italiana può ancora migliorare ulteriormente le sue pratiche.
Inoltre, l'Italia può svolgere un ruolo attivo nel promuovere la trasparenza a livello europeo, incoraggiando gli altri Stati Membri ad adottare pratiche simili a quelle che hanno contribuito al suo successo. Questo potrebbe avvenire attraverso il dialogo bilaterale, la condivisione di buone pratiche e il sostegno a iniziative europee volte a rafforzare la trasparenza e l'accountability delle istituzioni comunitarie.
LA SODDISFAZIONE DELL’AMBASCIATORE VICENZO CELESTE
Sentito in proposito da Aise, il Rappresentante Permanente d’Italia, Ambasciatore Vincenzo Celeste, non ha nascosto la sua legittima soddisfazione per questo risultato. Anche perché, ci ha detto, “quale Direttore Generale per l’Europa e la Politica commerciale internazionale della Farnesina, quattro anni fa avevo mandato le prime istruzioni alla rappresentanza permanente per disegnare ed attuare una politica di massima trasparenza. Bisognava pubblicare in un registro tutti gli incontri che si facevano con la Commissione, ma anche con i lobbisti e tutti i contatti esterni. E le attività del Rappresentante permanente dovevano essere rese pubbliche. E questo perché era indispensabile per la costruzione della fiducia da parte dei cittadini nelle istituzioni”. Ha quindi concluso dicendosi “molto soddisfatto dal fatto che i risultati di questa politica sono provati da una misurazione che non facciamo noi, e che supera certi stereotipi su un Paese come l’Italia”.
OLTRE LA TRASPARENZA: LA NECESSITÀ DI UN DIALOGO APERTO E INCLUSIVO
È importante sottolineare che, secondo il rapporto, la trasparenza è solo uno degli elementi necessari per garantire un processo decisionale europeo democratico e partecipativo. Oltre a rendere accessibili le informazioni, è fondamentale che le Rappresentanze Permanenti degli Stati Membri siano aperte al dialogo con i cittadini e le organizzazioni della società civile, ascoltando le loro preoccupazioni e tenendo conto delle loro proposte.
Questo richiede un cambiamento di mentalità, che porti le istituzioni europee a considerare i cittadini e le organizzazioni della società civile non come semplici spettatori, ma come partner attivi nel processo decisionale. Solo attraverso un dialogo aperto e inclusivo sarà possibile costruire un'Unione Europea più forte, più giusta e più capace di affrontare le sfide del futuro.
IL RUOLO DELLA SOCIETÀ CIVILE: UN MOTORE DI CAMBIAMENTO
In questo contesto, la società civile svolge un ruolo cruciale. Le organizzazioni non governative, le associazioni di categoria, i sindacati e gli altri attori della società civile possono contribuire a monitorare l'attività delle Rappresentanze Permanenti, a sollevare questioni di interesse pubblico e a proporre soluzioni innovative.
Per svolgere efficacemente questo ruolo, è fondamentale che la società civile sia indipendente, pluralista e dotata delle risorse necessarie per svolgere le sue attività. Inoltre, è importante che le istituzioni europee riconoscano il valore del contributo della società civile e creino spazi di dialogo e partecipazione che consentano alle organizzazioni di far sentire la loro voce.
CIVIL SOCIETY EUROPE: PER UN FUTURO DI TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE
Attraverso i suoi membri, Civil Society Europe raggiunge milioni di persone attive o sostenute da organizzazioni no profit e della società civile in tutta l'UE. Creata da diverse organizzazioni della società civile a seguito dell'Anno europeo dei cittadini, è stata costituita come organizzazione internazionale senza scopo di lucro di diritto belga nel 2016. Da allora, Civil Society Europe è diventata il punto di riferimento per le istituzioni dell'UE su questioni trasversali riguardanti il dialogo civile e lo spazio civico.
L’ultima analisi di Civil Society Europe, che premia gli sforzi dell’Ambasciatore Celeste e del suo team, ci offre uno spaccato interessante della trasparenza delle Rappresentanze Permanenti degli Stati Membri presso l'Unione Europea. L'Italia, grazie al suo risultato positivo, può rappresentare un modello da seguire per gli altri paesi. Tuttavia, è importante che tutti gli Stati Membri si impegnino a migliorare le loro pratiche e a promuovere la trasparenza a livello europeo, contribuendo a rafforzare la legittimità democratica del processo decisionale comunitario.
Solo attraverso un impegno costante verso una maggiore apertura, accountability e partecipazione sarà possibile costruire un'Unione Europea più vicina ai cittadini e più capace di rispondere alle loro esigenze. La trasparenza non è solo un obbligo legale, ma un imperativo morale per un'Unione Europea che vuole essere veramente democratica e al servizio dei suoi cittadini. Il futuro dell'Europa. (alessandro butticé\aise)