Tensione alla Casa Bianca: Trump e Zelensky a confronto sul destino dell’Ucraina – di Gabriella Ferrero
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WASHINGTON / aise / - Oggi il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha incontrato alla Casa Bianca il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per discutere del conflitto in corso tra Ucraina e Russia e di un potenziale accordo sulle risorse minerarie ucraine.
L'incontro,che si è svolto nello Studio Ovale, e’ stato caratterizzato da tensioni e scambi accesi tra i due leader e da un evidente contrasto nelle rispettive strategie e aspettative. Ciò che doveva essere un vertice diplomatico per rafforzare la cooperazione bilaterale si è trasformato invece in un duro confronto, con visioni divergenti sulla guerra e sulle relazioni internazionali.
Trump ha accusato Zelensky di "giocare con la Terza Guerra Mondiale", sostenendo che l'approccio ucraino al conflitto rischia di esacerbare le tensioni globali. L’approccio scettico e critico nei confronti della resistenza ucraina riflette una volontà di ridimensionare il coinvolgimento americano nella guerra, e anche la sua convinzione che Kyiv stia esagerando la necessità di supporto internazionale.
Zelensky, al contrario, ha difeso con fermezza la posizione ucraina, sottolineando come il conflitto non sia solo una questione nazionale, ma un problema globale che riguarda la sicurezza europea e i valori democratici. La sua risposta è stata diretta: “l’Ucraina non può permettersi concessioni territoriali e ha bisogno di ulteriore sostegno, non solo militare, ma anche diplomatico”.
Trump ha invece criticato Zelensky per la mancanza di gratitudine verso l'assistenza militare fornita dagli Stati Uniti, sottolinenado che l’Ucraina dovrebbe dimostrarsi più riconoscente e disposta a fare concessioni economiche. Per Zelensky, invece, la sicurezza nazionale non può essere oggetto di scambi economici. Questa netta contrapposizione ha segnato l’intero incontro e ha reso difficile qualsiasi passo avanti nella cooperazione tra i due paesi.
Uno dei punti focali dell'incontro era un accordo che avrebbe garantito agli Stati Uniti un maggiore accesso ai minerali strategici dell'Ucraina, in particolare le terre rare. Ma L'accordo non è stato firmato.
Le reazioni internazionali all'incontro sono state immediate. Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha dichiarato: "L'Ucraina non è sola", esprimendo solidarietà a Zelensky. Allo stesso modo, il presidente francese Emmanuel Macron ha manifestato il suo sostegno all'Ucraina e ha condannato l'aggressione russa. Dall'altra parte, il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha accolto con favore lo scontro tra Trump e Zelensky, criticando quest'ultimo per la sua posizione.
Le reazioni italiane, poi, mostrano una spaccatura interna simile a quella che si registra a livello internazionale: c’è chi vede nell’approccio di Trump un ritorno a una politica estera isolazionista, mentre altri temono che una riduzione del sostegno a Kyiv possa avere conseguenze destabilizzanti per l’Europa.
L’incontro, quindi, si è concluso senza risultati concreti, con entrambe le parti visibilmente insoddisfatte. Trump non ha ottenuto l’accordo economico che desiderava, e Zelensky non ha ricevuto rassicurazioni su un sostegno militare continuo senza condizioni. Le conseguenze di questo confronto potrebbero essere significative. Per l’Ucraina, l’incertezza sul futuro del supporto americano potrebbe rappresentare un serio problema strategico, specialmente se l’amministrazione Trump decidesse di ridurre ulteriormente gli aiuti. Per gli Stati Uniti, invece, questo scontro potrebbe influenzare i rapporti con gli alleati europei, che vedono nell’Ucraina un baluardo contro l’espansionismo russo. Divergenze, quelle tra i due leader, che hanno messo chiaramemte in luce un’ampia crisi nelle relazioni tra Stati Uniti e Ucraina. (gabriella Ferrero / aise)