Eliminata la disparità di permanenza nelle scuole europee fra i docenti italiani e i colleghi europei: la soddisfazione di Tajani

ROMA\ aise\ - Su impulso del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il Consiglio dei Ministri ha approvato un DPCM grazie al quale il personale scolastico in servizio all’estero potrà optare per un unico periodo continuativo di nove anni di servizio all’estero, sia nelle scuole italiane sia in quelle europee.
La norma è contenuta nello schema di decreto legge che ha ottenuto il via libera da Palazzo Chigi (Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di Università e ricerca).
“Un risultato reso possibile dal lavoro di squadra svolto dai Ministero degli Affari Esteri e dell’Istruzione e del Merito” ha commentato il Ministro Tajani, aggiungendo che la nuova norma “risponde a una precisa richiesta delle famiglie italiane che frequentano il sistema scolastico europeo”.
Sinora, infatti, la durata del servizio all’estero era fissata inderogabilmente in due periodi di sei anni nell’arco dell’intera carriera, separati da almeno sei anni di servizio nel territorio nazionale.
Questa riforma, oltre ad assicurare una maggiore continuità didattica a vantaggio degli alunni delle scuole europee, va a sanare una disparità di trattamento fra i docenti italiani presso il sistema delle scuole europee e i docenti provenienti dagli altri Paesi UE, il cui mandato è fissato in nove anni. (aise)