Nato: Tajani sente il nuovo Segretario Generale Mark Rutte

ROMA\ aise\ - Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha avuto ieri pomeriggio un primo contatto telefonico con il nuovo Segretario Generale della NATO, Mark Rutte.
La telefonata ha permesso di affrontare i principali temi al centro dell’agenda dell’Organizzazione.
“Al Segretario Rutte – riporta Tajani – ho ribadito l’impegno del Governo italiano, anche nell’ambito della Presidenza G7, per il supporto militare e finanziario all’Ucraina. Resteremo a fianco di Kiev fino al raggiungimento di una pace giusta”.
Forte preoccupazione è stata espressa dal Ministro per le notizie relative alla presenza di truppe nord-coreane sul fronte ucraino, che pongono una ulteriore sfida strategica alla sicurezza europea con il rischio di una ennesima escalation nel conflitto.
Nel riaffermare la necessità di rafforzare la cooperazione tra NATO e UE, il Vicepremier ha espresso il pieno supporto dell’Italia all’adattamento della postura NATO, volta a rafforzare la capacità degli Alleati di far fronte alle minacce e alle sfide nell’area euro-atlantica, anche con riferimento anche alle nuove minacce ibride e nel settore cibernetico. “Siamo in prima linea nel sostenere l’azione dell’Alleanza Atlantica nel Fianco Nord-Est, nei Balcani e in Iraq”, ricorda Tajani. “Al contempo, l’instabilità del Sahel e il conflitto in Medio-Oriente richiedono di rafforzare il dialogo e la cooperazione con i Partner meridionali e dare concreta attuazione al Piano d’Azione per il Vicinato Meridionale, adottato in occasione del Vertice di Washington”.
Rutte e Tajani hanno anche affrontato la situazione in Georgia e espresso preoccupazione per le irregolarità emerse nel rapporto dell’OSCE-ODHIR sul processo elettorale.
I due interlocutori hanno infine concordato di approfondire tali questioni alla Ministeriale Esteri NATO di dicembre, dove si incontreranno anche per affrontare temi di particolare interesse per l’Italia come la proiezione nel Mediterraneo della Nato e le modalità con cui gli alleati nei prossimi anni dovranno affrontare i temi del “Fronte Sud”. (aise)