Amburgo: all’IIC il film sulla Vespa “Enrico Piaggio. Un sogno italiano”

AMBURGO\ aise\ - Si terrà domani, martedì 15 aprile, alle ore 19.00, presso la Sala Biblioteca dell’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, la proiezione del film di Umberto Marino “Enrico Piaggio. Un sogno italiano” (2019). Il film, proiettato in occasione della Giornata del Made in Italy, sarà in italiano con i sottotitoli in inglese.
La partecipazione alla proiezione è gratuita, ma è necessaria la prenotazione tramite il portale Eventbrite.
L’evento è organizzato dall’IIC stesso in collaborazione con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale e con RAICOM. Il regista, Umberto Marino, per il film ha scelto un grande cast di attori: Alessio Boni, Violante Placido, Francesco Pannofino, Enrica Pintore.
Il film è un viaggio nella storia di un prodotto iconico dell’industria italiana, la Vespa, e dei suoi ideatori.
È il 1945. La fabbrica di Enrico Piaggio, a Pontedera, è in macerie. I dodicimila operai che vi erano impiegati sono condannati alla disoccupazione e alla miseria. Piaggio avverte l’enorme responsabilità che grava sulle sue spalle: la vita di tante famiglie dipende dalla sua capacità di creare nuovo lavoro. Nella mente dell’imprenditore nasce un progetto: un mezzo di trasporto piccolo, robusto, agile ed economico, capace di rilanciare la mobilità dando impulso alla ripresa della vita economica e civile del Paese. Per dare concretezza a questo sogno, Piaggio si rivolge all’ingegner Corradino D’Ascanio. Il geniale progettista mette a frutto l’esperienza maturata in campo aeronautico per creare lo scooter che ancora oggi è il segno della creatività e del design italiani.
La strada dell’affermazione per Piaggio, tuttavia, è irta di ostacoli. Dopo varie peripezie, l’imprenditore intuisce che il suo scooter deve superare la natura di prodotto per farsi immagine e sogno. Cerca così di convincere il regista americano William Wyler, arrivato in Italia per girare “Vacanze Romane”, a fare della Vespa la “carrozza” su cui far viaggiare i due protagonisti. Il resto, come si suol dire, è storia.
Umberto Marino, nato a Roma nel 1952, è un regista e sceneggiatore italiano, autore di diversi testi teatrali, di miniserie e film per la TV e per il cinema. A proposito di questo film, Marino ha spiegato: “La seconda guerra mondiale finisce e tanti imprenditori, ingegneri, tecnici, operai, uomini, donne, si rimboccano le maniche e cominciano a lavorare, a ricostruire. Ho sempre visto quel momento come un’onda che si gonfiava e portava il benessere in un paese povero e provinciale, un’onda che ha permesso alle generazioni successive (in primo luogo alla mia) di studiare, di evolversi, di viaggiare, di conoscere le lingue. Piaggio è stato uno di quelli che quell’onda l’ha cavalcata come un abile surfer. Uno che ha inventato una cosa che serve, ma che contemporaneamente crea status, aspettative, sogni. Nel mettere in scena la sua vicenda umana e industriale, però, ho cercato di rappresentare la parte privata, i sentimenti, le fragilità di un uomo all’apparenza duro e scabro”. (aise)