L’Universo Olivetti in mostra a Sydney con l’IIC

SYDNEY\ aise\ - Arriva a Sydney, grazie all’Istituto Italiano di Cultura, la mostra “Universo Olivetti. Comunità come utopia concreta”, realizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), in collaborazione con la Fondazione MAXXI e la Fondazione Adriano Olivetti, e curata da Pippo Ciorra, Francesca Limana e Matilde Trevisani.
Realizzata con il contributo di Olivetti SpA e Translated, “Universo Olivetti” sta viaggiando per il mondo grazie agli Istituti Italiani di Cultura. La mostra ha fatto tappa precedentemente a Ekaterinburg, Berlino, Madrid, Lisbona, Algeri, Doha, Bucarest, Atene, Pechino e Shenzen. A Sydney sarà allestita dall’11 luglio al 25 agosto presso l’Olivetti Building di Williams St, l’edificio che dal 1972 al 1988 ha ospitato gli uffici australiani di Olivetti.
Articolata in quattro sezioni (Città e Politica, Fabbrica, Cultura e Immagine, Società), la mostra “Universo Olivetti. Comunità come utopia concreta” racconta il progetto olivettiano in tutti suoi aspetti, dimensioni e complessità. Attraverso una galleria di grafiche, documenti d’archivio, riproduzioni e rivisitazioni fotografiche, si torna a ragionare sulla stringente attualità di una figura come quella di Adriano Olivetti, così come sul modello d’impresa unico e innovativo costituito attorno a Ivrea, città recentemente iscritta nella Lista del Patrimonio Unesco, tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento.
La piattaforma espositiva, caratterizzata da un allestimento graficamente accurato e di grande impatto comunicativo, permette così al pubblico internazionale di accedere ai grandi temi che ruotano attorno all’impresa olivettiana: il progetto industriale, l’attenzione al territorio, i servizi culturali, il welfare, la responsabilità sociale e la pianificazione urbanistica; un modello di azione imprenditoriale che appare ancora oggi, sotto ogni punto di vista, avanguardistico e esemplare.
Parte essenziale della mostra è un progetto di committenza fotografica, a cura di Simona Antonacci, affidato a quattro importanti autori italiani: Luca Campigotto, Claudio Gobbi, Francesco Mattuzzi e Valentina Vannicola. A loro è stato chiesto di interpretare Ivrea e il suo patrimonio con l’obiettivo di legare alla ricerca e al racconto dell’heritage uno sguardo orientato al futuro.
I materiali del percorso espositivo provengono prevalentemente dall’archivio della Fondazione Adriano Olivetti e dall’Associazione Archivio Storico Olivetti oltre che da altri importanti archivi: l’Archivio Gianni Berengo Gardin, l’Archivio Gabetti e Isola, l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, Archivio Centrale Stato, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC, il Laboratorio-Museo Tecnologic@mente di Ivrea – Fondazione Natale Cappellaro, Rai Teche, Archivio Paolo Pintori, Fondazione Forma per la Fotografia, Archivio Federico Patellani.
Fondata nel 1908 come azienda di macchine da scrivere e con sede a Ivrea, vicino a Torino, Olivetti è ancora oggi un produttore di prodotti elettronici per l’impresa. Divenne famosa per la meticolosa attenzione riservata alla progettazione dei suoi prodotti, attraverso collaborazioni con importanti architetti e designer, in un periodo di quasi 60 anni a partire dalla fine degli anni '30, spaziando dalle prime calcolatrici desktop programmabili commerciali, la Programma 101, introdotta nel 1964 - alla macchina da scrivere Olivetti Valentine del 1969, che vinse il Compasso d'Oro dell'Associazione Italiana per il Disegno Industriale (ADI) nel 1970. (aise)