Pino Pascali e la sua "arte povera" in mostra a Bratislava

BRATISLAVA\ aise\ - Una mostra dedicata a Pino Pascali e ai sui suoi lavori per la pubblicità realizzati fra il 1959 ed il 1967. È quanto l’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava e dall’Ambasciata d’Italia in Slovacchia inaugureranno giovedì prossimo, 19 giugno, presso la Považská galéria umenia v Žiline (Galleria Civica di Žilina), a Bratislava, dove rimarrà aperta fino al prossimo 11 ottobre.
La mostra è realizzata in collaborazione con Frittelli arte contemporanea e con l’Archivio dell’Opera Grafica di Pino Pascali di Firenze.
I suoi quadri, in cui emerge la componente ludica che caratterizzava Pascali, hanno gradualmente guadagnato un posto di alto interesse e larga considerazione nel mondo artistico, tanto da essere definiti, al pari delle altre sue opere pittoriche o scultoree, oggetti di indiscutibile gusto e capacità creativa. Completano l’esposizione delle immagini fotografiche di Marcello Colitti che ritraggono l’artista pugliese nel suo atelier.
Lavori di Pino Pascali sono presenti in diverse Fondazioni e Musei, tra cui: MOMA – Museum of Modern Art, New York, Tate Modern di Londra, Centre Georges Pompidou di Parigi, MUMOK di Vienna, Musée d’art Moderne et Contemporaine di Strasburgo, Museum of Modern Art di Osaka, GAM – Galleria d’arte moderna e contemporanea di Torino, Fondazione Prada a Milano, GNAM – Galleria d’arte moderna e contemporanea di Roma, MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma.
Proprio all’apice della sua carriera, nel 1968, mentre alcune sue opere erano in mostra alla 34. Biennale di Venezia, l’artista pugliese morì prematuramente a Roma per un incidente in motocicletta.
L’esposizione, curata da Simone Frittelli, si tiene in occasione del 90° anniversario della nascita dell’artista ed è una delle iniziative di maggior rilievo della XVIII. edizione del festival italiano in Slovacchia “Dolce Vitaj”.
Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968) è stato un artista italiano, tra i principali esponenti del movimento artistico dell’Arte povera.
Pascali si cimentò in molteplici forme di espressione dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla pubblicità, fino alle scenografie di teatro, rivoluzionando sia il metodo che l’oggetto creativo mettendo insieme elementi d’oltre oceano (Pop art americana) e radici mediterranee, fatte di mare, terra, animali. Il termine Arte povera, introdotto dal critico italiano Germano Celant nel 1967, non si riferisce alla penuria di denaro, ma piuttosto a una creazione senza i vincoli imposti dalle pratiche e dai materiali tradizionali. Nei lavori di Pascali anche lo scarto si fa arte e l’artista nobilitò, nella filosofia del movimento, materiali umili: ferro, paglia, corde, colle, smalti, e catrame, utilizzandoli come strumenti per riprodurre e allo stesso reinterpretare la realtà.(aise)