Portogallo: il Teatro italiano al Festival di Teatro di Almada

“La Tempesta” ©Archivio Grupporiani

LISBONA\ aise\ - Una presenza significativa quella dell’Italia alla 41ª edizione del Festival di Teatro di Almada, la più importante rassegna internazionale di teatro in Portogallo che da anni presenta spettacoli di compagnie provenienti da tutto il mondo, con una speciale attenzione al teatro italiano.
Anche per questa edizione il Festival ha potuto contare sulla significativa collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona grazie al quale è stato possibile garantire la presenza di due prestigiose compagnie italiane, particolarmente plaudite nel corso della conferenza stampa del Festival svoltasi lo scorso 14 giugno.
La prima ad andare in scena il 6 e 7 luglio con tre recite sarà la storica Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli che presenterà “La Tempesta” di William Shakespeare nella versione tradotta in napoletano del ‘600 per il teatro delle marionette da Eduardo De Filippo, che interpretò e incise le parti di quasi tutti i personaggi.
Nata nel 1985 da una proposta di Franco Quadri, allora direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia, e di Luca De Filippo, “La Tempesta” viene oggi ripresa dalla Compagnia Carlo Colla & Figli in occasione del 40° anniversario della scomparsa di Eduardo.
Una grande avventura della fantasia, una favola nella quale, intorno ai personaggi centrali, si muove un mondo di colori, di suoni, di allegorie e di simbologie che ripropone tutta la forza poetica di un lavoro che, attraverso la potenza e la ricchezza del dialetto napoletano, fornisce una nuova e suggestiva dimensione “popolare” del testo shakespeariano, visitato e rivisitato da molteplici interpretazioni filosofiche ed intellettuali.
Dopo il successo riscosso nella scorsa edizione con “Il compleanno” di Harold Pinter, la Compagnia del Teatro Menotti di Milano tornerà sul palco del Festival il 13 e 14 luglio con due recite di “Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Cechov”, per la regia di Peter Stein e con la magistrale interpretazione di Maddalena Crippa.
Nelle tre celebri opere del drammaturgo russo (L’Orso, I Danni del Tabacco e La Domanda di Matrimonio) i personaggi di volta in volta si fanno prendere da crisi di nervi, si ammalano, sono preda di attacchi isterici o litigano fra loro, in tre variazioni del tema dell’umana ipocrisia in salsa borghese. Tre “scherzi scenici” come amava definirli lo stesso Cechov, scritti ispirandosi alla commedia francese e al vaudeville molto in voga nella Francia di fine Ottocento. (aise)