Romanziere di frontiera: all’IIC di Bruxelles una serata per Fulvio Tomizza

BRUXELLES\ aise\ - L’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, in collaborazione con l’Associazione Giuliani nel Mondo, organizza il 3 dicembre prossimo una serata dedicata al “romanziere di frontiera” Fulvio Tomizza.
Nato nei pressi di Materada, piccola località dell’Istria allora appartenente all’Italia, da una famiglia mista italiana e croata, Fulvio Tomizza ha vissuto in prima persona le vicende dell’esilio, trasferendosi poi a Trieste. La serata – dalle 19.00 in Istituto – permetterà di conoscere uno scrittore che ha avuto la ventura di nascere in mezzo a due mondi culturali, etnici, sociali e politici in conflitto tra di loro, ma che per tutta la vita ha saputo trarre da questa duplice appartenenza la forza per un discorso di conciliazione e di tolleranza.
La sua vasta opera letteraria, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premi di prestigio, sarà illustrata da quattro esperti, provenienti da varie università europee: Daniele Comberiati – Université Paul-Valéry Montpellier; Claudio Gigante – Université libre de Bruxelles; Lorenzo Moscardini – Scuola Normale Superiore di Pisa-Université libre de Bruxelles e Thea Rimini – Université de Liège.
Fulvio Tomizza avvia la sua prolifera composizione letteraria con due trilogie autobiografiche: la prima composta dai romanzi Materada (1960), La ragazza di Petrovia (1963) e Il bosco di acacie (1966) e la seconda da La quinta stagione (1965), L’albero dei sogni (1969) e La città di Miriam (1972).
Tuttavia, il romanzo che introduce veramente l’autore al centro della realtà letteraria italiana e regionale è La miglior vita (1977) che racconta la cronistoria della parrocchia di Materada, durante XX secolo.
Seguono diversi altri romanzi, tra cui: Il male viene dal Nord (1984), Gli sposi di via Rossetti (1986), Quando Dio uscì di chiesa (1987), L’ereditiera veneziana (1989), Fughe incrociate (1990), Franziska (1997) e quelli pubblicati postumi La visitatrice (2000) e Il sogno dalmata (2001). Tomizza scrive anche diversi racconti e vari testi teatrali, tra Vera Verk (1963). Grazie alla sua vasta produzione Tomizza è vincitore di numerosissimi premi letterari, tra cui il Premio Strega per il romanzo “La miglior vita” nel 1977. (aise)