“The New Poetic Activism - Il design italiano alla ricerca degli oggetti inevitabili” in mostra ad Algeri

ALGERI\ aise\ - Apre oggi al pubblico la mostra “The New Poetic Activism – Il design italiano alla ricerca degli oggetti inevitabili”, allestita al Palazzo della Cultura Moufdi Zakaria di Algeri fino al 27 marzo. Promossa da Ambasciata e Istituto Italiano di Cultura di Algeri con l’Agenzia Ice, in collaborazione con il Ministero della Cultura e delle Arti algerino, la mostra è creata dall’ADI DESIGN MUSEUM di Milano sotto la direzione del designer Mario Trimarchi.
“The New Poetic Activism” propone di raccontare una collaborazione storica tra creatività e industria che caratterizza il Made in Italy, attraverso le testimonianze di 17 designer italiani che, spesso indipendenti dalle logiche commerciali, esplorano nuove poetiche espressive. Il gruppo, variegato per generazione e approccio, condivide l’obiettivo di raccogliere frammenti di un discorso poetico, creando progetti semplici, enigmatici, onirici e refrattari alle regole stabilite. La mostra si interroga sull’importanza dell’attitudine italiana nell’esplorare territori sconosciuti del design, indipendentemente dalla produzione industriale.
Storicamente, il design italiano ha avuto un doppio ruolo: da un lato al servizio dell’industria, dall’altro come voce critica nei suoi confronti.
Un’attività poetica, sottolinea il curatore Mario Trimarchi, che ha cercato linguaggi che andassero oltre la semplice funzione, invitando a una riflessione sul rapporto tra gli oggetti e le persone.
In un mondo dove la sovrapproduzione è una preoccupazione etica, la mostra propone di riflettere su oggetti che non simboleggiano il consumismo, ma che, al contrario, dovrebbero essere strumenti di calma e serenità nella vita quotidiana. Cerca di individuare le possibili direzioni in cui l’attivismo poetico del design italiano potrebbe ridefinire l’abitare del futuro, come testimonianza dell’intuizione collettiva di questo gruppo di designer. Luciano Galimberti, presidente dell’ADI, aggiunge che il design industriale ha sempre cercato di coniugare razionalità ed emozione, funzione e bellezza. Questa mostra esplora come questa vocazione poetica, recentemente emersa, abbia generato oggetti che sono ormai più che semplici oggetti funzionali, diventando compagni di vita e sorgenti di idee.
I Designer in mostra sono Andrea Anastasio, Federica Biasi, Francesco Binfarè, Maddalena Casadei, Lorenzo Damiani, Michele De Lucchi, Francesco Faccin, Formafantasma, Marta Laudani, Giovanni Levanti, Raffaella Mangiarotti, Francesco Meda, Elena Salmistraro, Valerio Sommella e Paolo Ulian. (aise)