Delegazione italiana al Comitato delle regioni: autonomie locali siano al centro del dibattito post elezioni

ROMA\ aise\ - La Delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome, ANCI e UPI ha organizzato nei giorni scorsi il Seminario su “La partecipazione dell’Italia al Comitato delle Regioni nel mandato 2020-25: lavoro svolto e prospettive future”.
L’evento è stato un’occasione importante per approfondire le iniziative ed il lavoro svolto dai Membri italiani che rappresentano le Regioni, le Province e i Comuni a Bruxelles.
“La priorità per il prossimo mandato – ha sottolineato il vice presidente vicario Anci Roberto Pella – sarà quella di continuare a sostenere politiche europee che puntino sullo sviluppo e sulla competitività, in una cornice di rafforzamento della sicurezza e di condivisione dei dati dei nostri cittadini. La componente Anci all’interno della delegazione italiana, durante questo ultimo quinquennio – ha aggiunto Pella – ha dimostrato in quale misura città e Comuni possano orientare positivamente la politica dell’Ue, anche in condizioni di grande sofferenza, assicurando una maggiore coesione e una maggiore equità attraverso la crescita dei suoi territori”.
Da parte sua l’assessora alla mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi ha rimarcato la necessità di un maggiore protagonismo del Comitato europeo delle Regioni soprattutto nel rapporto con la Commissione e il Parlamento europeo. “Il 70% delle decisioni prese in Commissione e Parlamento europeo – ha sottolineato – hanno un impatto diretto sulla vita di Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni. Per questo è importante riconoscere un protagonismo istituzionale del Comitato europeo delle Regioni soprattutto in occasione delle elezioni europee. È importante informare e far conoscere ai cittadini, e non solo, le attività del CdR ed è bene che l’Anci se ne occupi, perché le politiche camminano sulle gambe degli amministratori locali”.
“Il messaggio emerso dal seminario è chiaro – ha dichiarato il capo delegazione, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte – per avvicinare l’Europa ai cittadini le Regioni, le Province e i Comuni devono essere messe al centro dell’agenda strategica europea. Le elezioni europee sono vicine: il nuovo Parlamento e la prossima Commissione dovranno lavorare con ancora maggiore sinergia e cooperazione con gli enti subnazionali e i loro rappresentanti, in nome del principio di sussidiarietà”.
Durante il seminario è stata sottolineata l’importanza di lavorare per promuovere tre priorità politiche: al primo posto, garantire la resilienza dei territori e delle comunità locali, anche attraverso l’utilizzo dei fondi della coesione, che non possono diminuire; poi, la transizione ecologica, che deve essere giusta, garantire la crescita economica e la competitività delle imprese europee; infine, l’UE deve semplificare le sue regole ed i suoi processi amministrativi e questo può avvenire anche grazie alla digitalizzazione e all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale.
Nel biennio 2023-24, 18 dei 76 pareri finora approvati dal CdR – oltre il 23% – hanno avuto come relatore un membro della Delegazione italiana e hanno toccato temi di assoluto rilievo e di grandissima attualità: dalle risposte alla crisi del mondo agricolo alla politica alimentare europea, che deve difendere la dieta mediterranea, dalle misure regionali e locali per una giusta transizione alle politiche europee che guardano alla sostenibilità ambientale, come l’economia circolare, alla sicurezza energetica (idrogeno) e alla gestione dei flussi turistici nelle grandi città. Il lavoro di squadra e le numerose iniziative promosse dai rappresentanti delle Regioni e delle Città italiane a Bruxelles dimostra che il CdR può fare la differenza nel quadro del processo legislativo dell’UE e nella definizione della nuova agenda strategica dell’UE nel periodo 2024-29. (aise)