Parigi 2024: un'altra spedizione record per l'Italia

ROMA\ aise\ - Ori (12, tanti, alcuni storici), argenti (ancora di più, 13) e bronzi (in abbondanza, 15) distribuiti in ben 19 sport. Ma anche tante, tantissime medaglie di legno. Quarti posti dal sapore di beffa ma anche quarti porti dal sapore di gioia per una spedizione da record per i colori azzurri (in tutti i sensi). È quella chiusasi ieri per la XXXIII edizione delle Olimpiadi - Parigi 2024.
Gli azzurri dello sport si possono infatti ritenere super contenti e super soddisfatti, nonostante qualche inevitabile delusione (il portabandiera Tamberi e i suoi guai fisici in primis). Con 40 medaglie ha eguagliato il numero di vittorie raggiunte nell'edizione precedente di Tokyo. Però, in questa tornata, sono state vittorie distribuite in modo più uniforme nelle sue tre varianti. A Tokyo erano state infatti 10 gli ori, 10 gli argenti e 20 i bronzi. E forse, quest'anno non ci sarà stata la straordinaria vittoria nella gara regina delle Olimpiadi, i 100 metri, o la rimonta pazzesca nella 4x100, ma sono arrivate altre medaglie straordinarie, in altri sport. A partire dalla storica vittoria delle ragazze della pallavolo, che hanno dominato tutte le avversarie dal primo all'ultimo set di tutto il torneo, ma anche la bellezza delle vittorie nel nuoto e nella scherma (che hanno portato a 5 podi l'uno), o nella vela, dalla quale sono arrivate due medaglie del metallo più pregiato, come ne è arrivata una nella canoa slalom, poi nel ciclismo su pista, nella ginnastica artistica, nel judo, nel tiro sportivo e nel tennis dal quale l'Italia si aspettava tanto e tanto è arrivato (lo spettacolare oro della coppia Paolini-Errani e l'entusiasmante bronzo di Musetti).
Una situazione assai diversa da Tokyo dove la metà degli ori erano arrivati da quell’atletica che in Francia ha portato all’Italia uno strepitoso argento di Nadia Battocletti e due meravigliosi bronzi nel salto triplo e nel salto in lungo.
"C’è più qualità", ha commentato alla fine l'attuale Presidente del CONI, Giovanni Malagò, soddisfatto del lavoro dello sport che, sotto la sua presidenza, nelle ultime due edizioni di Giochi ha collezionato ben 80 medaglie ma anche, in Francia, "aumentato il numero delle finali raggiunte – 79 rispetto a 67 – e siamo andati a medaglia in 20 sport".
Se quella di Tokyo era stata a tutti gli effetti una spedizione record per l'Italia, questa francese lo è stata forse ancora di più. Allargare il sorriso, infatti, è possibile guardando oltre al podio. Sì, perché il movimento sportivo italiano si è dunque confermato dopo l'exploit in Giappone e ha continuato ad accrescere la sua competitività in sempre più discipline.
Lo si intuisce guardando al medagliere di legno (o di cioccolata come si dice in Francia): Italia primissima a quota 25, seguita da Francia a 19 e USA a 18. E questo non può che rappresentare un segnale incoraggiante per lo sport azzurro. I costi per praticare lo sport in Italia sono sempre elevatissimi, farlo di qualità spesso costringe atlete e atleti a fare tanti chilometri per trovare i giusti compromessi fra sacrifici e vita quotidiana, ma il movimento sta piano piano migliorando, dimostrando dinamicità e capacità di rinnovamento. E non deve stupire il sorriso della diciannovenne Benedetta Pilato, quarta per un soffio nei 50 metri rana ma felice della sua prestazione, o il sorriso di Massimo Stano sotto la Tour Eiffel che mima orgoglioso il 4 con le dita. Né la soddisfazione di Marcell Jacobs per il suo quinto posto dove però è riuscito a competere nella finale dei 100 metri complessivamente più veloce di sempre, o il sorriso di Stefano Sottile nel salto in alto che ha fatto il suo personal best. Le prestazioni e la soddisfazione di essere arrivati lì, esserci arrivati con le proprie forze, aver dato il massimo pensando ai sacrifici fatti negli anni ed essere arrivati quarti nel mondo nella propria disciplina, sono cose che resteranno. Altro che "primo fra i perdenti".
E proprio per questo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto allargare l'invito al Quirinale (appuntamento al 23 settembre) non solo ai medagliati olimpici, ma anche a tutte le atlete e a tutti gli atleti che hanno sfiorato il podio. E che magari sono felici per questo. Tutto ciò, non può che essere un bel segnale per lo sport italiano. (luc.mat.\aise)