“Anima e corpo”: alla 21gallery di Villorba una grande retrospettiva di Oliviero Rainaldi

Oliviero Rainaldi, Corpo e anima - foto Michele Stanzione
TREVISO\ aise\ - Sino al 22 febbraio 2025 gli spazi di 21Gallery ospitano, nella sede di Villorba, Treviso, Oliviero Rainaldi con la mostra “Anima e Corpo”, a cura di Cesare Biasini Selvaggi: una grande mostra retrospettiva dedicata all’artista di rilievo internazionale, che torna in Veneto dove ha vissuto la sua infanzia e adolescenza e ha avviato la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova e la sua attività espositiva, nel 1976, con sua prima mostra personale sempre nella città lagunare.
Il percorso espositivo comprende un corpus selezionato di 36 opere, tra sculture in bronzo, gesso, terracotta e marmo, dipinti e disegni, realizzati negli ultimi trent’anni, a partire da due omaggi ad Arturo Martini del 1993, una personale rilettura di Rainaldi dell’esempio antiaulico e anticlassico del grande maestro trevigiano, della sua emblematica scultura, depurata di ogni particolare ornamentale.
Le opere in mostra documentano la versatile capacità di Rainaldi di sperimentare materiali differenti e la sua predilezione per la figura umana, modellata in forme essenziali che, come il “togliere” di Michelangelo, raggiunge il limite di una grande naturalezza e di una semplicità quasi francescana. La sua ricerca plastica rimanda, da un lato, ai raffinati tratti della grande lezione classica, soprattutto della statuaria greca ed etrusca, fino alle origini della scultura rinascimentale, dall’altro, all’intensità assolutamente originale di Medardo Rosso, alla purezza formale di Constantin Brancusi, ai silenzi interiorizzati di Wilhelm Lembruck.
Una sala dell’esposizione è dedicata ai bozzetti di monumenti commissionati all’artista da grandi istituzioni e aziende (Croce Rossa Internazionale, Maserati, Italgas, Campari, Grimaldi Group), confermando una sua posizione autonoma rispetto al panorama dell’arte contemporanea. Completa questa sezione il bozzetto del celebre monumento dedicato a papa Giovanni Paolo II a Roma, in piazza dei Cinquecento, di fronte l’ingresso principale della stazione ferroviaria di Termini, realizzato in occasione delle celebrazioni per la beatificazione del pontefice, avvenuta il 1° maggio del 2011. La scultura, intitolata “Conversazioni”, di 6 metri di altezza, raffigura il pontefice nell’atto di aprire il suo ampio mantello per accogliere simbolicamente al suo interno fedeli e pellegrini del mondo e, più in generale, tutti i viaggiatori che sbarcano ogni giorno a Termini.
Conclude la mostra una sezione nella quale è stato ricostruito lo studio dell’artista, con l’allestimento di disegni e carte dalle linee essenziali, tratti decisi e veloci, senza ripensamenti, eseguiti a matita, a carboncino, a tempera, a olio; sculture e altorilievi ultimati e in attesa di compimento. Una galleria di opere rivelatrici della struttura fondamentale del pensiero di Rainaldi, incentrate sulla sua ossessione per il ritratto e per la figura umana, su un’instancabile ricerca al bivio tra la figurazione dell’espressione e l’astrazione dei supporti impiegati.
“Abbiamo fatto questa scelta allestitiva per offrire al pubblico un’esperienza unica”, spiega il curatore della mostra Cesare Biasini Selvaggi. “Lo scopo è quello di fare sperimentare il ruolo dell’atelier nella creazione artistica di Oliviero Rainaldi, di avere una relazione speciale, più personale ed emotiva, con il suo lavoro che attraversa diversi stati d’animo, come la solitudine, le pulsioni della sessualità superate dalla purezza dell’ideale androgino, e la ricerca della spiritualità”. (aise)