“Dem Dikk/Viavai”: all’IIC di Dakar il progetto di ricerca su Sandaga in mostra

DAKAR\ aise\ - Si inaugura il 21 maggio negli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura di DakarDem Dikk/Viavai”, una mostra nata da un progetto di ricerca su Sandaga, il mercato più importante di Dakar. La mostra resterà in esposizione fino al 14 luglio.
Costruito tra il 1933 e il 1935 in stile neo-sudanese, l’edificio del mercato di Sandaga era un tempo un luogo iconico nel cuore di Dakar, che ospitava oltre 900 venditori e offriva una varietà di prodotti, dall’alimentare all’artigianato. Nonostante sia stato inserito nell’elenco dei siti “Patrimoine classé” dal 2006 e abbia resistito alle intemperie del tempo e a un incendio nel 2013, nell’agosto 2021 l’edificio è stato demolito, ponendo fine alla sua ricca e colorata storia.
La mostra site specific “Dem Dikk/ViaVai” intende raccontare l’identità straordinariamente vivace di questo storico mercato di Dakar, vero simbolo e cuore dell’economia informale, che vive, e sopravvive, nonostante la completa demolizione dell’edificio e l’attesa di una prossima ricostruzione.
Il progetto, sotto la curatela di Mohamed A. Cissé, include il lavoro dell’artista visivo senegalese Djibril Dramé e degli artisti italiani Stefania Gesualdo, che vive a Dakar da diversi anni, e Jukai, ovvero duo composto da Marta Fumagalli e Riccardo Pirovano, attualmente di base a Berlino.
La ricerca degli artisti si è concentrata in particolare sulla sua memoria di Sandaga come patrimonio storico, sulle sue trasformazioni nel corso degli anni e sul momento attuale di transizione, senza dimenticare l’impatto sociale sul territorio dovuto alla sua presenza/assenza.
Attraverso installazioni interattive, sonore e visive, “Dem Dikk/Viavai” mira a mantenere viva la memoria del mercato e a trasmettere il suo dinamismo non attraverso la sua struttura fisica, ma attraverso le sensazioni e i suoni che gli sono propri, in quanto patrimonio culturale immateriale.
Nato nel 1988 a Dakar, Mohamed Amine Cissé è stato consulente organizzativo fino alla fine del 2015. Tra il 2016 e il 2018 è stato direttore della Galleria MAM e del Salone letterario MOSS a Douala. Dal 2018 sviluppa progetti culturali attraverso la sua agenzia, KCISS. Nel 2021 è stato curatore dell’esposizione “l’Année d’après” al Théâtre Paris Villette, nel contesto del festival “Génération A” (Saison Africa2020) ed è stato selezionato come assistente curatore della prima Biennale Intercontinentale d’Arte Contemporanea (BIAC) in Guadalupa. Nel 2022 è stato co-curatore dell’esposizione Picasso Remix presso la galleria Le Manège a Dakar.
Djibril Drame è un artista visivo e curatore d’arte di origine senegalese. Il suo lavoro si concentra su questioni socialmente rilevanti e potenzialmente controverse che influenzano il mondo di oggi. La sua arte riflette i molteplici aspetti della storia africana e le innumerevoli culture che si intrecciano, proponendo un racconto africano alternativo. Negli ultimi anni, Djibril si è anche dedicato molto al cinema, dirigendo due cortometraggi. Le opere di Djibril sono state presentate in fiere d’arte internazionali come Art X Lagos, 154 African Art Fair Paris.La sua prima mostra personale risale al 2012 a Freiburg im Breisgau (Germania) presso il Haus der Jugend Freiburg.Nel 2023, Djibril espone una retrospettiva dei suoi 15 anni di fotografia alla Mehari Sequar Gallery a Washington DC. L’importanza del lavoro di Djibril Dramé risiede nella sua utilizzazione di materiali che si orientano verso temi di sostenibilità attraverso la gestione dei rifiuti, il riutilizzo dei teschi animali, l’innovazione nella moda e nei tessuti con un contesto di riflessione sulla conoscenza e la ricerca culturali.
Stefania Gesualdo è un’artista visiva pluridisciplinare. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Milano nel 2004, ha presentato il suo lavoro in varie mostre in Italia e a livello internazionale. Con l’obiettivo di comprendere meglio il Sistema-mondo, nel 2013 si trasferisce a Dakar e lavora inizialmente nel campo dello sviluppo, poi nella linguistica. Il suo percorso attraverso diverse discipline la porta a interrogarsi sulla società e sulle sue trasformazioni e a riconnettersi con l’arte. Ispirata dalle sue osservazioni, torna a una pratica artistica profondamente interna e personale, che si manifesta in varie forme: disegni, tessuti, installazioni e performance.Le mutazioni del territorio e le relazioni umane sono strettamente legate, è un processo di cambiamento che avviene reciprocamente su entrambi. Cosa rimane di questo processo? Partendo dalla complessità di questo stato di trasformazione o adattamento e dalla sua fragilità, Stefania si interroga e sviluppa la sua ricerca.
Marta Fumagalli e Riccardo Pirovano lavorano insieme come artisti visivi dal 2011 sotto il nome di Jukai. Dall’Europa al Giappone all’Africa, Jukai crea installazioni specifiche per ogni sito, derivanti dall’osservazione e dall’interazione con ciascun luogo. La loro indagine si concentra sul paesaggio urbano come un ecosistema complesso, dove vegetazione, esseri umani e animali coesistono in un equilibrio delicato. Il loro interesse è rivolto ai luoghi urbani trascurati, che considerano come preziosi ‘rifiuti paesaggistici’ per la loro creatività. Dal 2019, il loro progetto ‘Genius loci’ si è concentrato sulla ‘transizione urbana e le sue nuove identità’, studiando siti marginali e luoghi che hanno sviluppato una propria identità attraverso interazioni sociali inaspettate. In residenza al Centro per l’Arte e l’Urbanistica ZK/U di Berlino nel 2023, hanno esplorato a fondo il quartiere di Moabit. Il loro lavoro ha catturato le trasformazioni spontanee e vitali di luoghi apparentemente anonimi, con azioni temporanee specifiche per rivelare la varietà e la variabilità di questi siti. (aise)