Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste: i vincitori della 39^ edizione

TRIESTE\ aise\ - L'Argentina vince il 39° Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste: suoi sono il Miglior Film di Concorso Ufficiale, Contemporanea Concorso e Cinema e Letteratura. Il Cile si afferma con tre film che recuperano e riscattano la sua memoria e la sua storia. Brasile, Messico, Perù sono tra i Paesi premiati nelle diverse sezioni, da Giurie che hanno apprezzato storie di giovanissimi in difficoltà, di donne alla ricerca di se stesse e della memoria, che dev'essere sempre difesa.
Il film argentino Adulto di Mariano González si aggiudica il Concorso Ufficiale e vince come Miglior Film e per la Miglior Regia. Il film "evidenzia il passaggio dall'infanzia alla maturità in un contesto familiare e sociale degradato e silenziato" spiega la Giuria, che sulla regia di Mariano González osserva come "il suo ingegnoso gioco di inquadrature, stabilità, instabilità, messa a fuoco e direzione attoriale conduca un conflitto inizialmente invisibile che si rivela nelle scene finali". Il peruviano La piel más temida di Joel Calero ottiene il Premio Speciale della Giuria per il suo "sguardo al passato recente e doloroso di una società alla ricerca della propria identità". Menzione Speciale per il brasiliano O vazio de domingo à tarde di Gustavo Galvão, per come racconta "luci e ombre del cinema" e, allo stesso tempo, "denuncia il maschilismo imperante" in quel mondo. La Miglior Sceneggiatura è del messicano Lumbrensueño di José Pablo Escamilla e Nicolasa Ruiz, che ha "affrontato un problema intimo, familiare e sociale attraverso una narrazione trasgressiva, lontana dalle convenzioni del realismo". Ancora una volta, il Premio al Miglior Interprete va a un'attrice: Paulina García sensibile protagonista della produzione uruguayano-argentina Milonga. "Un brillante lavoro di recitazione attraverso il viaggio di uno stato emotivo conflittuale con precedenti distruttivi che introduce lo spettatore nel dolore di una donna e di una madre" è la motivazione del premio.
In Contemporanea Concorso sono argentini il Miglior Film e la Migliore Sceneggiatura. Ottiene il primo riconoscimento El sueño de Emma di Germán Vilche, che "intercetta temi di profonda attualità, stimolando riflessioni su tematiche quotidiane, calandoli in uno scenario naturale cinematograficamente poco conosciuto dell'Argentina". Il secondo va a Hombre muerto, il cui copione "con un occhio alla grande lezione del western, classico e non, in un clima a tratti surreale, racconta, con poesia e in maniera al contempo impietosa e grottesca, la brutalità della società umana". La colombiana Nina Marín vince il Premio Speciale della Giuria con il suo Tierra quebrá, che, annota la Giuria, "si muove fra denuncia sociale, realismo magico e tragedia greca, con personaggi che agiscono in un'atmosfera promiscua e fatale". Al messicano Los hijos de la costa di Bruno Bancalari il premio alla Miglior Produzione "per l'accurata e pluriennale ricerca, con proiezione anche nel mercato discografico, nell'ambito di una musica popolare con radici afroamericane e per aver saputo ritrarre una comunità raccolta intorno ai propri riferimenti identitari". L'argentino Yo filmé a Osvaldo Bayer di Fabio Zurita, presentato in questa sezione, ha vinto il Premio del Pubblico.
Miglior film argentino anche in Cinema e Letteratura: Cornelia frente al espejo di Daniel Rosenfeld convince la Giuria perché è "un suggestivo adattamento del difficile racconto omonimo di Silvina Ocampo, con una magistrale trasposizione attraverso un sobrio dialogo fra i primi piani dei protagonisti e della realtà che li circonda". Menzione Speciale per il cileno Locas mujeres di María Elena Wood, "che riesce a trattare con garbo e coraggio la complessa relazione sentimentale tra Gabriela Mistral, premio Nobel per la letteratura, e Doris Dana, montando con lirismo e rigore audio e immagini inediti".
Va al Cile anche il Premio Malvinas: Las dawsonianas di Roberto Riveros è piaciuto alla Giuria degli studenti dell'Istituto Marco Belli per come "riesce a trasmettere l'intensità delle testimonianze di queste donne coraggiose, affinché le loro esperienze rimangano come esempio di solidarietà e lotta e non vengano dimenticate"; Menzione Speciale al cileno-italiano-svedese Bastardo. La herencia de un genocida di Pepe Rovano. Il Premio Mundo Latino è stato vinto dal brasiliano Decidieron matarnos, decidimos no morir di Pablo Guelli, "per le sue qualità visive, per il dinamismo del suo montaggio, così come per l’audacia della sua sceneggiatura".
Il Premio per la Miglior Colonna Sonora va al peruviano La herencia de Flora di Augusto Tamayo, "perchè la personalità e l'estro armonico dei due compositori creano un pathos unico e coinvolgente per sottolineare in modo forte e deciso tutta la storia del film". Memorias de un cuerpo que arde di Antonella Sudasassi Furniss vince il Premio Contemporanea Ventana Sur assegnato dalla giuria giovanile dell'ARCI Servizio Civile del Friuli Venezia Giulia.
La Cerimonia di Premiazione ha contato sulla presenza di uno dei registi più prestigiosi del cinema internazionale: Constantin Costa-Gavras ha ricevuto il Premio Allende ed è stato protagonista di una due giorni che il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano ricorderà a lungo con affetto e con orgoglio. Prima la Masterclass all'Università di Trieste e poi il conferimento del Premio Allende. In quest'occasione, è stata data lettura del saluto che Massimo Bray, Direttore Generale della Enciclopedia Italiana Treccani, ha voluto dedicare a "un artista straordinario che si è imposto come autore a livello internazionale con Z - L'orgia del potere, film politico, ma anche spettacolare e d'effetto, che nel 1969 ha vinto un premio della giuria al Festival di Cannes e nel 1970 l'Oscar per il miglior film straniero e ha continuato a lavorare per un cinema di denuncia e d'impegno. Penso ad esempio a Missing ? Scomparso, premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes e per la cui sceneggiatura Costa Gavras ha vinto l'Oscar nel 1983 o a Music box - Prova d'accusa, premiato nel 1990 con l'Orso d'oro al Festival di Berlino, film capaci di richiamare l'interesse del grande pubblico su temi scottanti con grande onestà civile e la struttura e il ritmo dei thriller".
Il 39° Festival del Cinema Ibero-Latino Americano si è chiuso domenica, 20 ottobre, con la proiezione nella Sala Grande del Teatro Miela dei film vincitori. (aise)