“Lo sguardo del viandante”: gli scatti di Lucia Baldini a Firenze

FIRENZE\ aise\ - Venerdì scorso, 21 giugno, è stata inaugurata presso la Libreria Brunelleschi dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze la mostra di fotografie “Lucia Baldini. Lo sguardo del viandante/The gaze of the wayfarer”. Presenti al vernissage della mostra, che sarà aperta al pubblico sino al 31 ottobre, Antonio Natali, consigliere dell’Opera, i due curatori della mostra, Vincenzo Circosta e Giuseppe Giari, e la fotografa.
Lucia Baldini inizia il suo percorso artistico negli anni Ottanta collaborando con festival e compagnie di teatro e danza, in particolare con Carla Fracci per oltre dodici anni. Successivamente si appassiona e documenta il mondo del tango. Con Carlo Mazzacurati inizia a lavorare come fotografa di scena nel cinema. Da anni porta avanti una progettualità legata all’onirico.
In questo nuovo progetto, la fotografa si confronta con i monumenti della Cattedrale di Firenze, offrendocene una visione onirica e poetica. In mostra una selezione di tredici immagini, in bianco e nero, parte di un più ampio lavoro.
“Le immagini di Lucia Baldini pur veridiche, assumono sembianze metafisiche”, spiega Antonio Natali. “Si mostrano alla stregua di visioni d’un mondo che vorremmo, e che sembra perduto. Come in un sogno, donne e uomini sostano o camminano solitari dentro le architetture antiche e nobili che compongono il patrimonio aulico dell’Opera di Santa Maria del Fiore. […] Sono figure che si muovono all’interno delle invenzioni d’artefici grandi o si fermano al centro di pavimenti istoriati con astrazioni cólte, ritrovando in quell’appartato tragitto la peculiarità della loro anima insieme alla libertà del pensiero, finalmente affrancato dai condizionamenti che uniformano e livellano; mentre lì, a due passi da loro, la gente, che si è supinamente sottomessa ai moniti del mercato, s’affolla senza nemmeno più vedere, affidando a elettroniche memorie esterne quello che un tempo il cuore sapeva a lungo serbare. […] Unicamente chi, nel frastuono d’un ingorgo caotico e scriteriato, sia capace d’ascoltare la voce delle proprie corde personali, avvertirà di quelle opere la poesia sottesa”.
“Firenze, la Cattedrale e i suoi monumenti”, afferma Vincenzo Circosta, “meta imprescindibile dei viandanti di un tempo e, ormai, vittima del turismo di massa di oggi. In questo contesto di difficile fruibilità Lucia Baldini tramite le sue fotografie riesce a fare, attraverso l’obiettivo, uno straordinario lavoro di astrazione. In una sorta di coacervo coatto di individui il singolo riesce ad isolarsi dalla massa rendendosi persona. Una sorta di solitudine passeggera che lo fa dialogare con i monumenti. Sospeso in questa sorta di non solitudine diventa di nuovo uomo e non folla, libero di leggere ed interpretare in maniera intima e personale l’opera d’arte che gli sta davanti”.
“Nel cuore della Firenze brulicante”, dichiara Giuseppe Giari, “lo spazio dedicato alle mostre della Libreria Brunelleschi si propone come un invito gentile a rallentare, a rubare un po’ di tempo al tempo, a scoprire una zona dedicata alla visione, alla riflessione, all’arte. Giunti ormai al terzo appuntamento, in un ambiente che l’Opera di S. Maria del Fiore ha voluto ritagliare e cucire su misura per piccole esposizioni tematiche, la grande parete si offre in maniera discreta a chi voglia dedicarle attenzione. In piena sintonia con questa vocazione, il lavoro di Lucia Baldini che qui esponiamo, nato da un felice incontro e pensato per questi spazi, rispecchia perfettamente lo spirito di questo luogo”. (aise)