“Parlare per immagini“: l’omaggio della città di Fermo all’eclettico fotografo Luigi Crocenzi

FERMO\ aise\ - La città di Fermo ha inaugurato, il 28 marzo scorso, la nuova mostra al Terminal Mario Dondero, dedicata al ruolo che l’eclettico fotografo Luigi Crocenzi e il Centro per la Cultura nella Fotografia, da lui fondato, ebbero nelle vicende della fotografia italiana del dopoguerra.
La mostra “Luigi Crocenzi. Parlare per immagini: dal foto-racconto alla sceneggiatura“ resterà aperta fino al 5 maggio 2024. Il percorso espositivo, curato da Marco Andreani e Pacifico D’Ercoli, offre al pubblico un’ampia rassegna delle molteplici attività condotte tra il dopoguerra e gli anni Settanta da Crocenzi, uno dei più importanti promotori in Italia delle teorie del foto-racconto e della fotografia intesa come linguaggio visivo, e dal Centro per la Cultura nella Fotografia (CCF) che fondò nel 1954. Il progetto è una delle tappe salienti delle celebrazioni promosse dal Comitato per il Centenario della nascita del fotografo di Montegranaro.
“Siamo molto lieti di questa mostra che vuole sottolineare l’importanza e la valenza di un fotografo come Luigi Crocenzi, di quanto ha fatto e di quanto ha rappresentato nel mondo culturale con il suo prezioso contributo”, le parole del sindaco Paolo Calcinaro. “Con Crocenzi viene ulteriormente promosso il foto-racconto e la fotografia viene intesa come linguaggio visivo, quindi come espressione. L’invito è a partecipare all’inaugurazione ed a visitare fino a maggio la retrospettiva”.
“La mostra si pone come occasione di indagine e approfondimento delle molteplici attività condotte da Crocenzi tra il dopoguerra e gli anni Settanta, che sono ancora oggi uno dei capitoli più affascinanti e meno indagati della storia della fotografia del nostro paese e dei rapporti tra letteratura e fotografia. Sarà possibile conoscere per la prima volta, e riscoprire per chi lo conosce già, un universo artistico e culturale grazie anche a materiale emerso da vari archivi disseminati sul territorio nazionale”, ha detto l’assessore alla Cultura, Micol Lanzidei.
L’allestimento costituisce un invito rivolto al pubblico ad esplorare liberamente il vasto ed eclettico mondo di Crocenzi, muovendosi alla scoperta di numerosi materiali inediti. Inoltre si potrà ammirare in mostra la sequenza di 26 fotografie con cui Ugo Mulas nel 1965 “tradusse” Meriggiare pallido e assorto di Montale e uno straordinario documentario del 1968, mai più riproposto da allora, dedicato al grande fotografo senigalliese Mario Giacomelli, di cui Crocenzi firmò la sceneggiatura.
La mostra è promossa da Regione Marche e Comune di Fermo, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, con il sostegno di CFL, Giano e Violoni, in collaborazione con Associazione Altidona Belvedere / Fototeca provinciale di Fermo, CRAF (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia), Università Popolare e Fotocineclub di Fermo. L’organizzazione è di Maggioli Cultura e Turismo. (aise)