“Visse d'Arte” a Bruxelles e Bogotà: doppia inaugurazione per l’omaggio di Corrado Veneziano a Puccini

BRUXELLES\ aise\ - Prosegue il tour senza frontiere di Corrado Veneziano, artista che porta in giro per il mondo il nome e il mito rappresentato da Giacomo Puccini. La sua mostra itinerante “Visse d’Arte” rappresenta un unicum e, per questa ragione, è stata inserita – unica mostra di un artista contemporaneo - nel vasto programma istituzionale “Puccini 100”.
Dopo l'inaugurazione a Roma del 19 aprile 2024 presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali e, successivamente, al Teatro del Conservatoire Royal di Bruxelles, città dove Puccini visse i suoi ultimi giorni, e a L’Aquila, presso i saloni del Centro Congressi Luigi Zordan e di Palazzo Camponeschi, la mostra ha fatto tappa a Rabat dal 14 ottobre al 4 novembre scorsi, nei Saloni espositivi della Biblioteca Nazionale del Regno del Marocco, e il 14 novembre a Montecarlo, al Théâtre des Varietés di Monaco.
Dal 29 novembre al 1° dicembre la mostra tornerà a Bruxelles, su invito della Èglise de Saint Marie de la Victoire, dove furono celebrati, nel 1924, i funerali di Giacomo Puccini, morto in quella città in seguito ad un’operazione. Nello stesso giorno e in contemporanea, tenendo conto del fuso orario, la mostra “Visse d’Arte” sarà inaugurata anche nell’altro emisfero: l’esposizione sarà infatti aperta il 29 novembre e fino al 13 dicembre anche a Bogotà, presso il prestigioso centro culturale El Nogal, col patrocinio dell'Ambasciata italiana in Colombia e dell'Istituto Italiano di Cultura di Bogotà.
L’eccezionale tour internazionale di Veneziano si concluderà, infine, al Teatro del Giglio di Lucca, dove “Visse d’Arte” sarà esposta dal 22 dicembre 2024 al 17 gennaio 2025, con il patrocinio e la collaborazione del Teatro del Giglio per celebrare il Maestro proprio lì dove tutto ha avuto origine.
Il tour espositivo è curato da Francesca Barbi Marinetti, Cinzia Guido e Sonia Martone e sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano con il patrocinio della Presidenza della Commissione Cultura della Camera e con il coordinamento dall'associazione D.dArte e da Iacovelli and Partners.
“Visse d’Arte” è composta da 30 tele di medie e grandi dimensioni che evocano pentagrammi a forma di graffi, onde, corde, solchi d'aratro che trasportano l’osservatore a Roma, in Toscana, a Parigi, nelle Fiandre, nella Foresta Nera, a Nagasaki, a Pechino, “nel tempo delle favole”...
Alcune opere sono il risultato di un processo essenzialmente filologico: Tosca è rappresentata dal Ponte Sant’Angelo; Madama Butterfly è simboleggiata da una farfalla su un ramo spezzato in un tripudio di azzurro e di blu, colori tipicamente emblematici della sensibilità umana che ben si addicono ad un personaggio così fragile; Turandot con lo scett rogettato, le scale ricoperte d’oro a rievocare un passato ripudiato nel nome del sentimento più ricco e completo che esista, l’amore.
Altre opere sono invece scaturite da un lavoro di tipo essenzialmente cromatico, inteso ora in senso strettamente visivo, dato da una fortissima potenza del colore, e ora in senso più squisitamente musicale. Tutto questo crea un apparato completo, ricco, che rimane impresso e che esalta il genio indiscusso di Giacomo Puccini. Il lavoro è minuzioso, attento, lascia una traccia ferma, chiara e impalpabile allo stesso tempo. Un progetto ambizioso e complesso, carico di profondità ed ispirazione emotiva e artistica.
Corrado Veneziano così racconta lo sviluppo dell’idea: “Di Puccini mi sono subito innamorato. Io faccio l’artista, mi piace e mi innamoro delle cose. Su Puccini mi sono alfabetizzato, ho letto, studiato. Puccini ha composto dodici opere, io le ho prese tutte e le ho realizzate in verticale, tutte della stessa misura, riprendendo in maniera fedelissima l’incipit, il pentagramma, le note musicali e un elemento figurativo. La dimensione figurativa era fondamentale. Per le altre dodici ho immaginato lo scrittore di fronte alla pagina bianca. Mi sono immaginato Puccini con la penna in mano prima di comporre un’opera. Che fa? Ho pensato ad un aggettivo cromatico. È musicale ma anche pittorico. Quindi dodici quadri dedicati alla preparazione di ogni opera lirica, ognuno con un colore ben preciso. Nessuna figurazione. Solo suggestioni di natura visiva cromatica. Infine le ultime sei, di cui due sono libertà mie, quattro hanno un legame. Due dedicate alla Divina Commedia e due alla Bibbia”.
Corrado Veneziano, PhD in Lettere e Arti, ha esposto per la prima volta le sue opere nel 2013, con le presentazioni di Marc Augé e Achille Bonito Oliva, che di lui ha scritto: “La pittura di Corrado Veneziano ha alle spalle una lunga storia: una storia dell’arte contemporanea che parte da Tàpies e si sviluppa recuperando la neutralità dell’iperrealismo americano. Le opere di Corrado Veneziano massaggiano il muscolo atrofizzato della memoria collettiva”.
Negli anni successivi, ha portato i suoi lavori in Musei e Gallerie statali, nazionali e internazionali, con il sostegno e il patrocinio, tra gli altri, del Governo italiano, della Unione Europea, della Presidenza della Repubblica francese, del Museo del Louvre, del Governo Cinese, della Rai, del Comune di San Pietroburgo. Tra i suoi curatori, Derrick de Kerckhove, Wu Weidung, Julie Heintz, Raffaella Salato e Lucia Calzona. Una delle sue tele è diventata il Francobollo dello Stato italiano dedicato all’Inferno. (aise)