Il Premio Carlo Scarpa a Città del Messico per il Festival Cultura UNAM

L’Espacio Escultorico - foto di Michael Calderwood
CITTÀ DEL MESSICO\ aise\ - La trentatreesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, 2023-2024, dedicata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche all’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, viene celebrata a Città del Messico da lunedì 7 a sabato 12 ottobre nell’ambito del terzo Festival Cultura UNAM, con un ricco calendario di eventi.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Universidad Nacional Autónoma de México, l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura a Città del Messico e il Museo Diego Rivera Anahuacalli.
Il programma si aprirà il 7 ottobre, alle ore 12, con l’inaugurazione, nel grande atrio della Facoltà di Architettura dell’UNAM, di un adattamento della mostra del Premio Carlo Scarpa, dedicata all’Espacio Escultórico e al suo contesto. Sarà presente il rettore dell’UNAM. La mostra sarà poi aperta fino al 31 ottobre.
Previste inoltre diverse presentazioni e proiezioni del film documentario Pedregal: la storia dell’Espacio Escultórico: l’8 ottobre, ore 17, nella sala Manuel González Casanova della Escuela Nacional de Artes Cinematográficas; il 9 ottobre, ore 17, nella sala Julio Bracho del Centro Cultural Universitario; e il 12 ottobre, ore 12, al Museo Anahuacalli.
L’iniziativa proseguirà il 9 ottobre con un convegno dedicato all’Espacio Escultórico e al suo paesaggio, che si terrà alle ore 11 presso l’auditorium del Museo Universitario de Arte Contemporáneo, MUAC.
L’Istituto Italiano di Cultura ospiterà, il 10 ottobre alle ore 18, la presentazione del libro del Premio in lingua spagnola, coedizione Fondazione Benetton Studi Ricerche-UNAM-Antiga.
Infine sono previste visite guidate all’Espacio Escultórico e al Museo Anahuacalli e una lectio magistralis dedicata allo sguardo del Premio Carlo Scarpa sul paesaggio.
Agli incontri intervengono, per la Fondazione Benetton, Patrizia Boschiero e Luigi Latini, curatori delle diverse attività del Premio, Davide Gambino, regista del documentario prodotto dalla Fondazione, Juan Manuel Palerm, membro del Comitato scientifico, con docenti e rappresentanti dell’UNAM, della sua Riserva Ecologica del Pedregal de San Ángel-REPSA e delle altre istituzioni che hanno in vario modo collaborato alle attività di questa edizione del Premio, e alcuni degli autori che dell’Espacio Escultórico, del paesaggio del Pedregal e di Città del Messico hanno scritto per il volume collettivo e dato il loro contributo al film. In particolare, sono previsti interventi di Rosa Beltrán, Pedro Camarena, Ángela Castro Gurría, Silke Cram, Juan Ignacio del Cueto, Isaura González Gottdiener, Peter Krieger, Louise Noelle, Mauricio Rocha, Socorro Venegas, Juan Villoro, Gianni Vinciguerra.
“Come Fondazione ci onora e riempie di soddisfazione il grande entusiasmo manifestato dall’Università Nazionale Autonoma di Città del Messico e in particolare dagli organizzatori del Festival Cultura UNAM e dalla sua Facoltà di Architettura, per il lavoro che abbiamo realizzato con questa trentatreesima edizione del Premio Carlo Scarpa, dedicata a un luogo per nulla semplice e con molteplici possibilità di chiavi di lettura com’è l’Espacio Escultórico e il suo paesaggio di rocce laviche e vegetazione spontanea, nel sud di una delle più grandi e complicate megalopoli del pianeta, nel cuore di una città universitaria”, hanno affermato Patrizia Boschiero e Luigi Latini. “Così come l’apprezzamento e il coinvolgimento attivo per gli eventi in programma a Città del Messico del locale Istituto Italiano di Cultura. Significa per noi che il libro, il film, la mostra realizzati con questo Premio non hanno acceso interesse e curiosità solo in chi, altrove, non conosceva il luogo e i temi che raccontiamo, ma ha anche rinnovato interessi, attenzioni e discussioni lì, sul campo. E questa è una delle finalità di ogni edizione di questo premio a un luogo”.
L’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico, è un luogo costituito da una grande opera d’arte collettiva che emerge dalla stessa superficie lavica sulla quale, a partire dalla metà del Novecento, nascono e si sviluppano nuovi quartieri e soprattutto un’intera città universitaria, quella dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, l’UNAM.
L’Espacio Escultórico è una sorta di anello dentato, composto da sessantaquattro prismi in cemento che poggiano su un basamento circolare del diametro di 120 metri, un’opera che circoscrive un brano di suolo lavico “intatto”, rendendo manifesta la potenza espressiva di questo paesaggio, ma anche la sua condizione mutevole e fragile.
Opera fortemente voluta dall’UNAM e inaugurata nel 1979, l’Espacio Escultórico esprime in modo esemplare il valore e il significato di un paesaggio – quello del Pedregal de San Ángel, così forgiato da un’eruzione vulcanica – con il quale la città, le istituzioni e le comunità universitarie, l’ambiente culturale e la società messicana si confrontano e dialogano sul piano del suo valore ambientale ed ecologico, della sua potenza evocativa, ma anche dei conflitti generati in seno all’espansione urbana di una megalopoli che ne accerchia il perimetro e ne modifica nel tempo la natura e i significati. Frutto dell’eruzione del vulcano monogenetico Xitle, – avvenuta circa duemila anni fa –, il Pedregal (in italiano, letteralmente, “pietraia”) ci appare come una distesa di roccia lavica, disseminata di vegetazione e variazioni morfologiche, che si evolve nel tempo e si manifesta come un paesaggio vivo, e portatore di richiami alla storia preispanica che lo ha preceduto, nonostante l’enorme riduzione del suo perimetro e della sua estensione originaria.
Risulta oggi significativo il metodo e il processo costruttivo scelto per l’Espacio Escultórico, quello di convocare sei artisti della Scuola Nazionale di Arti Plastiche del Messico – Helen Escobedo, Manuel Felguérez, Mathias Goeritz, Hersúa, Sebastián e Federico Silva – per realizzare un’opera collettiva, dunque priva di carattere monoautoriale, totalmente tesa all’interazione con il paesaggio presente e con la sua eredità storica, e che assume un significato più vasto – oggi diremmo “non antropocentrico” –, aperto alle istanze ecologiche che sarebbero emerse a breve. La stagione successiva alla costruzione dell’Espacio Escultórico sarà infatti improntata alla difesa di ciò che rimane del Pedregal, della protesta rispetto alla sua progressiva distruzione, e della presa di coscienza da parte della comunità scientifica e studentesca del suo valore, con la creazione ufficiale, nel 1983, della Riserva Ecologica del Pedregal de San Ángel (REPSA), istituita dall’UNAM.
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino – così intitolato in onore di Carlo Scarpa (1906-1978), architetto e inventore di giardini – è un progetto di ricerca e di cura dedicato a un luogo, ideato e realizzato, dal 1990, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche. Un progetto che ogni volta prende avvio da approfondimenti ed esplorazioni indirizzati a luoghi e culture diversi.
Il Comitato scientifico della Fondazione è composta da: Luigi Latini, architetto, Università Iuav di Venezia (presidente); Giuseppe Barbera, agronomo, Università di Palermo; Hervé Brunon, storico del giardino, Centro André Chastel, Parigi, CNRS; Thilo Folkerts, architetto paesaggista, 100Landschaftsarchitektur, Berlino; Anna Lambertini, architetto e paesaggista, Università di Firenze; Monique Mosser, storica dell’arte, Scuola superiore di architettura di Versailles, CNRS; Joan Nogué, geografo, Università di Girona; Juan Manuel Palerm, architetto, Università di Las Palmas, Gran Canaria; José Tito Rojo, botanico, Università di Granada; Carmen Añón, paesaggista, Università di Madrid, membro onorario dal 2011; e Domenico Luciani, architetto, ideatore e responsabile del Premio dal 1990 al 2014, membro onorario dal 2015.
Le attività del Premio Carlo Scarpa sono curate e coordinate da Patrizia Boschiero, responsabile delle Edizioni della Fondazione, e Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico e direttore della Fondazione.
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2023-2024 gode del patrocinio di Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Ministero della cultura, UNISCAPE, Regione del Veneto e Città di Treviso. (aise)