Opera: a Metz rivive la potenza drammatica di Tosca - di Giovanni Zambito
METZ\ aise\ - A Metz, la rappresentazione di Tosca, in scena fino al 21 novembre, ha confermato ancora una volta l’immenso potere drammaturgico e musicale di uno dei capolavori più celebri di Giacomo Puccini. La direzione musicale, affidata al Maestro Nir Kabaretti ne ha saputo cogliere l’essenza più profonda, restituendone tutta l’intensità emotiva e orchestrale. Le sonorità travolgenti e gli impasti strumentali avvolgono il pubblico, rendendo impossibile distrarsi, grazie a un crescendo costante di tensione e pathos che si sposa perfettamente con la narrazione.
I tre protagonisti hanno offerto interpretazioni di altissimo livello, brillando nelle arie più iconiche. Il soprano Francesca Tiburzi ha dato voce a una Tosca indomabile, con momenti di straordinaria intensità in "Vissi d’arte", che ha saputo emozionare per la sua purezza e struggente introspezione. Il tenore Aquiles Machado, nei panni di Mario Cavaradossi, ha eseguito con maestria "E lucevan le stelle", regalando al pubblico una performance carica di malinconia e amore disperato. Scarpia, interpretato con grande carisma da Devid Cecconi, ha incarnato perfettamente il male opportunista e calcolatore, con un "Te Deum" che ha colpito per la sua potenza drammatica.
Da sottolineare anche il physique du rôle di Scarpia, che ha reso credibile e viscerale la sua figura di abuso di potere e tornaconto personale. L’interprete ha saputo dominare la scena con la sua presenza imponente e una recitazione che ha reso palpabile il conflitto tra crudeltà e desiderio.
La regia di Paul-Émile Fourny ha colto dettagli significativi, come la risata finale di Tosca, un momento di apparente vittoria che si rivela, a posteriori, un presagio sinistro del suo destino. È un gesto carico di ironia tragica che getta un’ombra su un finale già doloroso.
La scena finale, con il suicidio di Tosca, ha beneficiato di un innovativo uso degli effetti creati dall’intelligenza artificiale utilizzati con misura ed efficacia, contribuendo a un impatto visivo che ha amplificato il senso di tragedia e disperazione senza risultare eccessivo.
Questa Tosca è riuscita a rendere omaggio a Puccini con una rappresentazione all’altezza della sua grandezza. (aise)