Diritti umani delle persone migranti: nasce SCUDI, la Scuola di Diritti Umani

foto di Sandor Csudai

ROMA\ aise\ - Rafforzare la protezione dei diritti umani delle persone migranti in Italia attraverso la costituzione di una rete di legali e di attivisti formati e attraverso una rete di organizzazioni impegnate a livello europeo nei soccorsi in mare. È questo l’obiettivo ultimo del progetto SCUDI, promosso da Cittadinanzattiva e CILD (Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma CERV 2023 (LITI) “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori”.
“Negli ultimi anni, in Italia, si sono consolidate politiche e pratiche discriminatorie che generano disuguaglianze e esclusione delle persone migranti o con background migratorio, con un impatto maggiore sui soggetti più vulnerabili, come i minori e le donne”, spiegano Laura Liberto, Coordinatrice nazionale della rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva, e Arturo Salerni, Presidente di CILD. “La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e i meccanismi di ricorso previsti dal diritto dell'UE sono scarsamente conosciuti e applicati, nonostante vi siano molteplici ambiti di applicazione per la tutela dei diritti delle persone migranti. Con il progetto SCUDI – sottolineano – miriamo a superare questa situazione di violazione sistematica dei diritti attraverso un'azione di empowerment e capacity building rivolta alle organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti delle persone migranti”.
Tre saranno le attività principali di SCUDI.
In primo luogo, verrà sviluppata la Piattaforma di Conoscenza SCUDI, una piattaforma virtuale accessibile al pubblico, che raccoglie e sistematizza informazioni utili per lo sviluppo delle competenze di legali, di avvocati/e, praticanti legali e persone attiviste dei diritti umani, per un'applicazione più ampia del contenzioso strategico e della Carta dei Diritti dell'UE.
Poi spazio alla formazione, in modalità on line e in presenza, di 40 persone tra legali e praticanti legali e 30 attivisti per i diritti umani, con l'obiettivo di creare una rete di legali per istruire casi pilota su questioni strategiche e una rete di attivisti “sentinelle” dei diritti umani. Le modalità di partecipazione alla formazione saranno rese note a luglio, per partire con l’attività a ottobre.
Infine, è stata creata una Rete Europea per il supporto legale alle ONG impegnate nei soccorsi in mare, in particolare per creare un sistema di allerta comune a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori dei soccorsi in mare e per l'organizzazione di contenziosi strategici di fronte alle Corti europee.
La Rete europea si è appena costituita e ad essa aderiscono 10 organizzazioni attive sul territorio europeo ed impegnate nei soccorsi in mare: Aditus Foundation - Pro Bono Unit (Malta), Alarmphone (Grecia), Front-lex (Grecia), JRS Malta (Malta), Open Arms (Spagna), Salvamento Marítimo Humanitario (SMH) (Spagna), SEA-WATCH (Germania), SOS Humanity (Germania), StraLi (Italia), UpRights (internazionale).
La Rete sarà presentata pubblicamente, e con essa le attività connesse a SCUDI, nel corso di un evento pubblico in programma il prossimo 2 ottobre a Roma. (aise)