Billi (Lega): i visti in Italia sistema complesso ma ben strutturato
ROMA\ aise\ - “Il regime dei visti in Italia riflette un sistema complesso ma ben strutturato, volto a bilanciare la facilità di movimento con la necessità di controllare l’immigrazione. Con l’espansione dell’area Schengen e l’adozione di regolamenti comunitari, l’Italia rimane un punto di accesso strategico per viaggiatori di tutto il mondo, mantenendo al contempo la sicurezza e l’ordine pubblico”. Queste le parole con cui Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa, ha diramato in queste ore un’analisi dettagliata riguardo il regime dei visti in Italia nel 2024.
“Nel contesto dell’Unione Europea, l’Italia aderisce al Codice comunitario dei visti, stabilito dal Regolamento (CE) n. 810/2009, che fornisce le linee guida per il rilascio dei visti per l’area Schengen – ha spiegato -. Questo regolamento è cruciale per semplificare i viaggi all’interno dell’UE, mantenendo al contempo controlli efficaci sui flussi migratori”.
Entrando nel dettaglio, il deputato leghista ha spiegato in prima battuta i visti Schengen e visti nazionali: “il regime dei visti in Italia distingue tra visti Schengen uniformi, validi per soggiorni brevi (non superiori a tre mesi su un periodo di sei mesi), e visti nazionali, destinati a soggiorni di lunga durata (da 91 a 365 giorni). I visti Schengen uniformi sono rilasciati per brevi visite o transiti aeroportuali, mentre i visti nazionali sono specifici per scopi come studio, lavoro, cure mediche o ricongiungimento familiare. Un visto uniforme (valido per tutta l’area Schengen) può essere rilasciato per uno oppure molteplici ingressi con un periodo di validità non superiore a 5 anni”.
Riguardo all’Area Schengen nel 2024, Billi ha detto: “dal 31 marzo 2024, l’area Schengen ha accolto due nuovi membri: Bulgaria e Romania, rendendo l’UE ancora più integrata. Con l’esclusione di Cipro e Irlanda, l’area Schengen ora comprende tutti gli altri Stati membri dell’UE, oltre a Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein, facilitando così la libera circolazione tra questi paesi”.
Continuando, il deputato eletto all’estero è entrato nel dettaglio riguardo le procedure e condizioni per il rilascio dei visti: “il processo di rilascio dei visti è codificato per assicurare trasparenza e uniformità. I visti per molteplici ingressi con validità prolungata possono essere rilasciati per uno, due o molteplici ingressi. L’ottenimento di un visto per ingressi multipli (MEV) con validità lunga consente ai viaggiatori di viaggiare nell’area Schengen più volte durante il periodo di validità del visto. I richiedenti devono dimostrare la necessità o l’intenzione di viaggiare frequentemente o regolarmente, come nel caso di viaggiatori d’affari o degli studenti. Per qualificarsi per una durata più lunga di sei mesi, i richiedenti devono generalmente avere una storia corretta dei visti già utilizzati (aver già ottenuto visti Schengen e averli utilizzati legalmente) ed essere in grado di dimostrare ragioni convincenti per i frequenti viaggi nello spazio Schengen”.
Secondo Billi, dunque, “gli Stati membri conservano la libertà di valutare le domande caso per caso. La decisione finale su chi può entrare e per quanto tempo dipende dallo Stato il cui territorio è la destinazione principale del viaggio o, in mancanza di una destinazione principale chiara, dallo Stato del primo ingresso nell’area Schengen”.
Per concludere, il leghista ha aggiunto: “una volta ottenuto un visto nazionale, il titolare può entrare in Italia per scopi specifici come studio, lavoro, cure mediche o ricongiungimento familiare. Tuttavia, i visti nazionali consentono anche di viaggiare liberamente negli altri paesi Schengen per brevi periodi (un periodo non superiore a 90 giorni per semestre). I visti nazionali consentono l’ingresso in Italia per soggiorni di durata da 91 a 365 giorni. Dopo l’arrivo in Italia, è necessario richiedere un permesso di soggiorno per regolarizzare la propria presenza nel paese se la si vuole protrarre oltre la durata del visto”. (aise)