Giacobbe (Pd): la riforma del governo sulla giustizia umilia la Costituzione

ROMA\ aise\ -La proposta del Governo di riforma dell’articolo 105 della Costituzione umilia la Costituzione e i suoi sistemi di bilanciamento. Quello della maggioranza è un intervento radicale e pericoloso sull’equilibrio dei poteri e sull’indipendenza della magistratura”. Lo ha dichiarato il senatore del Pd eletto in Australia, Francesco Giacobbe, nel corso del suo intervento oggi in Aula a Palazzo Madama, nell’ambito della discussione sul disegno di legge per la separazione delle carriere in magistratura.
“La riforma stravolge la funzione del Consiglio Superiore della Magistratura – ha spiegato Giacobbe – e introduce un’Alta Corte disciplinare con criteri sbilanciati, sorteggi casuali e regole che mettono a rischio la terzietà del giudizio disciplinare. Si smembra l’unitarietà della magistratura e si isola la giurisdizione ordinaria dal resto del sistema.”
“Questa non è una riforma nata dal confronto – ha aggiunto – ma una manovra imposta dall’alto, come se vincere le elezioni desse automaticamente il diritto di riscrivere le regole della democrazia a proprio piacimento. È un’idea pericolosa, che rompe quel bilancino di pesi e contrappesi che la nostra Costituzione, pensata e scritta da tutto l’arco parlamentare, ha costruito con precisione millimetrica.”
“Dal 1946 a oggi – ha continuato l’eletto all’estero – l’Italia è diventata una democrazia matura, un membro del G7 e uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea. Questo lo dobbiamo a quella Carta che oggi viene svuotata di senso. E invece proprio lì, nelle sue pagine, c’è la vera arte della Repubblica: un capolavoro di equilibrio e visione condivisa.”
Infine, Giacobbe ha invitato la maggioranza a rivedere le proprie posizioni: “Approvare gli emendamenti che abbiamo presentato significa dimostrare che si può riformare con equilibrio, senza logiche punitive verso chi garantisce il rispetto della legge. E soprattutto, senza umiliare la nostra Costituzione.” (aise)