Rafforzare l'attrattività del Paese e incentivare il rientro dei giovani talenti italiani: Onori (Az) interroga Tajani

ROMA\ aise\ - Il Governo dovrebbe “rafforzare l'attrattività del Paese per i professionisti qualificati provenienti dall'estero” e “favorire contestualmente il rientro dei giovani talenti italiani”, “nell'ottica di sostenere la crescita e la competitività internazionale dell'Italia”. a sostenerlo è Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, in una interrogazione al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.
“Secondo Istat, - riporta Onori – al 2024 i cittadini italiani che dimorano abitualmente all'estero sono 6,38 milioni, con un incremento annuo del 4 per cento. Viceversa, nel 2024 i cittadini italiani rimpatriati sono stati circa 53 mila, in diminuzione del 14,3 per cento rispetto al 2023, a fronte di 156 mila espatri; l'età media degli espatriati è di 32,8 anni, segno di un fenomeno che coinvolge significativamente le fasce più giovani e qualificate della popolazione, con una grave perdita di capitale umano e di competenze per il sistema-Paese”.
“Si tratta – rileva la deputata – di un danno strategico per il futuro economico e culturale della nazione: il “brain drain” rappresenta non solo un problema occupazionale, ma anche un fattore strutturale di declino che incide su innovazione, produttività, natalità e sostenibilità del welfare, che comprometterà la capacità di sviluppo e competitività internazionale dell'Italia; allo stesso tempo, nel 2024 si è registrata una diminuzione del 26,7 per cento rispetto al 2023 dei permessi di soggiorno per motivi di studio rilasciati a cittadini non comunitari, evidenziando un indebolimento dell'attrattività accademica dell'Italia nello scenario internazionale”.
“A questi dati – aggiunge Onori – si affiancano le recenti conclusioni di uno studio Cnr in cui si evidenzia come le imprese italiane restino fortemente in ritardo nei campi del digitale, delle biotecnologie e dell'intelligenza artificiale: un ritardo aggravato dalla fuga all'estero di imprese e ricercatori qualificati, che determina una crescente dipendenza del Paese da brevetti e innovazioni sviluppati all'estero; contestualmente, l'Italia affronta una delle più gravi crisi demografiche a livello europeo: secondo Eurostat, nel 2024 il tasso di fecondità è sceso a 1,2 figli per donna, contro la media dell'Unione europea di 1,53, e la popolazione residente è in calo continuo”.
Ricordato, infine, che “la popolazione in età lavorativa in Italia diminuirà del 34 per cento entro 35 anni, a un ritmo oltre quattro volte superiore alla media Ocse (8 per cento), con ripercussioni significative sulla produttività e sulla capacità del Paese di attrarre investimenti e talenti”, Onori chiede al Ministro “quali iniziative di propria competenza intenda mettere in atto per rafforzare l'attrattività del Paese per i professionisti qualificati provenienti dall'estero e favorire contestualmente il rientro dei giovani talenti italiani, anche valorizzando il ruolo della rete diplomatica e consolare per la promozione di connessioni strategiche con il sistema economico, accademico, scientifico e culturale nazionale, nell'ottica di sostenere la crescita e la competitività internazionale dell'Italia”. (aise)