Israele abborda le navi della Flotilla

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ROMA\ aise\ - La Global Sumud Flotilla è stata bloccata questa notte dalla marina israeliana a poche decine di miglia da Gaza: 20 le imbarcazioni abbordate e circa 30 gli attivisti italiani fermati. L’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv segue il caso con la massima attenzione e ha già preparato un programma di assistenza consolare, ha riferito il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, lamentando che gli italiani sulla Flotilla abbiano ignorato “i gravi rischi dell’operazione” e i tanti appelli delle autorità, primo fra tutti quello del presidente della Repubblica Mattarella.
Sempre il ministro Tajani, in seguito a contatti con il collega israeliano Sa’ar, ha riferito che gli italiani e gli membri di varia nazionalità degli equipaggi fermati stanno bene e saranno trasferiti al porto di Ashdod e trattenuti in un apposito centro. Il governo israeliano darà loro due opzioni: potranno scegliere tra l’accettare l’espulsione volontaria immediata, che avverrà nei tempi più rapidi possibili, oppure rifiutare l’espulsione immediata, accettando una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato. In questo caso, i membri della Flottilla dovranno attendere il provvedimento di respingimento dell’autorità giudiziaria, la cui pronunzia giunge generalmente dopo 48-72 ore.
Intanto altre 22 barche dell’iniziativa umanitaria internazionale, partita da vari porti d’Europa per portare aiuti a Gaza forzando il blocco navale israeliano, stanno proseguendo la rotta verso Gaza.
Sul fronte internazionale, Madrid ha convocato l’incaricato d’affari d’Israele: 65 gli spagnoli a bordo della Flotilla.
Il premier norvegese ha chiesto a Israele di “rispettare il diritto internazionale e trattare la questione con cautela”.
Più diretto il premier irlandese, per il quale l’abbordaggio è avvenuto in acque internazionali una “violazione de diritto internazionale”.
Anche per il governo brasiliano “l’azione militare” di Israele è “deplorevole” perché “viola i diritti e mette in pericolo l’integrità fisica di pacifici manifestanti”.
L’Iran ha parlato di un “atto di terrorismo”.
Tutti concordi nella necessità di far gestire gli aiuti umanitari non da Israele, ma dalle Nazioni Unite e dalla Mezzaluna Rossa. (aise)