La “Geografia temporale” di Sophie Ko per la prima volta nel Regno Unito

LONDRA\ aise\ - Due eventi espositivi, a cura di Elena Re, presenteranno per la prima volta nel Regno Unito le opere dell’artista Sophie Ko. Ad ospitarli l’Istituto Italiano di Cultura di Londra e la Estorick Collection of Modern Italian Art, con la collaborazione della Galleria de’ Foscherari di Bologna.
Il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Francesco Bongarrà, e il console generale d’Italia a Londra, Domenico Bellantone, inaugureranno il 6 febbraio la personale di Sophie Ko in Istituto. Intitolata “Geografia temporale”, l’esposizione intende mettere in luce, attraverso un’ampia selezione di opere, il cuore pulsante del lavoro dell’artista: la sua “geografia”. Sono quadri che racchiudono la cenere di immagini bruciate, che contengono pigmenti puri, talvolta stratificati con polvere d’oro. Sono opere piene di fascino in costante duello con la forza di gravità, dove la materia si trasforma nel tempo in un processo di continua rinascita.
Come dichiarato dalla curatrice Elena Re, “Con questo lavoro Sophie Ko ha aperto le porte al modo in cui l’artista concepisce la figurazione. Ha quindi trovato qualcosa che sta a cavallo tra la pittura e la scultura, qualcosa che solo il tempo può disegnare”.
La mostra “Geografia temporale” rimarrà esposta all’IIC sino al 19 febbraio, con ingresso libero dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 17, al 39 di Belgrave Square.
Interventions: Sophie Ko” è invece il titolo della mostra che si terrà presso la Estorick Collection dal 7 al 25 febbraio, sempre a cura di Elena Re. Traendo ispirazione dall’opera di Giorgio Morandi conservata nella collezione permanente dell’Estorick, Sophie Ko ha creato un’installazione in dialogo con la pittura del grande maestro italiano. L’artista propone una “Geografia temporale” che segue uno speciale ritmo, composta da quadri in cui stratifica la cenere e il pigmento nero. È questa un’installazione interpretante la magia del tempo e che emerge dal lavoro di Morandi, rivelando nel medesimo istante il tempo di Sophie Ko.
Sophie Ko (1981) vive e lavora a Milano. Al centro della ricerca dell’artista c’è il concetto di tempo che viene esplorato nella sua forte relazione simbolica con i materiali utilizzati – per lo più ceneri di immagini bruciate e pigmenti puri – e le immagini create. Il mutamento e l’instabilità dei materiali in relazione allo scorrere del tempo sono alcune delle costanti della sua ricerca artistica. Geografie temporali costituiscono l’esemplificazione di un’opera eternamente sospesa tra l’atto della creazione e quello della distruzione, in cui l’immagine è sottoposta a un continuo processo di modificazione attraverso il collasso lento e inesorabile della materia di cui è costituita. Concepita attraverso una negoziazione concettuale e formale tra scultura e pittura, questa serie di opere mette in scena “un legame fatto di peso, di pressione, di gravità e di distruzione del tempo sulle immagini, ma anche di formazione, di profondità, di ritorno e rinascita rispetto al trascorrere del tempo.” Metafore pregnanti della caducità e mutevolezza dell’esistenza, ci ricordano della traiettoria di vita che tracciamo, parallela a un movimento di collasso, lento ma persistente.
Elena Re, critica d’arte e curatrice indipendente, lavora con istituzioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero. Approfondisce l’arte italiana attraverso progetti culturali, mostre, lectures e pubblicazioni. È interessata al pensiero che precede l’opera e a una visione transdisciplinare dell’arte. Le sue ricerche spaziano dalla fotografia concettuale, all’architettura radicale, all’idea del multiplo. (aise)