Tajani lancia la Giornata dell’Italofonia
ROMA\ aise\ - Una Giornata dedicata all’Italofonia per valorizzare quanti parlano la nostra lingua nel mondo: questa la proposta che il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha lanciato oggi pomeriggio nel suo intervento all’84° Congresso della Società Dante Alighieri. Accolto dal Presidente della Società, Andrea Riccardi, interlocutore amico con cui il Ministro si darà del tu per tutta la conversazione, Tajani ha parlato di lingua e cultura, ma anche di politica estera e riforma della cittadinanza, richiamando le sue esperienze nelle istituzioni comunitarie e preannunciando alcuni degli impegni che lo vedranno protagonista nei prossimi mesi.
Come stamane al Quirinale, Riccardi ha aperto la sessione pomeridiana del Congresso con una sintesi della storia della Società che presiede, evidenziando in particolare il suo ruolo nella diffusione della lingua, la ripresa del “collegamento” tra i Comitati all’estero e Palazzo Firenze, l’importanza di mettere in rete le sue scuole – oggi sono 33 quelle associate – e la rilevanza della piattaforma dante.global per l’apprendimento della lingua e per la formazione dei docenti.
“L’italiano siamo noi, conoscerlo, parlarlo è una manifestazione di una identità culturale che abbiamo dovere di diffondere nel mondo per permettere a chi è italofono di poterlo parlare”, ha esordito Tajani, secondo cui oggi la lingua è molto “bistrattata” anche a scuola e paga certi atteggiamenti “provinciali” di chi “sente di dover parlare un’altra lingua per farsi vedere all’altezza”. Al contrario “rinunciando all’italiano si dimostra debolezza”, ha affermato, ricordando che “da presidente del Parlamento europeo ho sempre parlato in italiano, visto che è una lingua ufficiale dell’Europa. Lo faccio ancora al Consiglio europeo” anche perché “nelle istituzioni internazionali, i concorsi per posti da interprete si fanno in base alla richiesta: meno richieste fa l’Italia meno interpreti italiani ci sono. Perché perdere questo privilegio? Un conto è non parlare le lingue, un conto è non parlare italiano perché mi vergogno. Per me è una questione di principio per difendere l’uso della nostra lingua”.
D’altra parte “se non la parliamo noi, come possiamo promuoverla?” si è chiesto il Ministro, secondo cui “serve una promozione militante dei politici”.
Anche alla Farnesina, ha detto, ha chiesto al Segretario generale di inviare una circolare alle Ambasciate affinchè si limitino gli inglesismi nelle comunicazioni.
Serve promozione perché “c’è un grande amore per l’Italia” e “Paesi con tanti studenti di italiano, come in Africa ad esempio” cui il Ministero degli Esteri dedica delle Borse di studio.
Per “coinvolgere quanti parlano in italiano” il Ministro ha quindi annunciato di voler organizzare la Giornata dell’italofonia, possibilmente con l’aiuto della Dante Alighieri. L’obiettivo è “invitare Italia, Vaticano, San Marino e Svizzera, cioè i Paesi che hanno l’italiano come lingua ufficiale, ma anche Malta e i Paesi dell’Africa del Nord, Argentina e Brasile, Usa, Canada e i Paesi del Sud America”. A presiedere la Giornata sarebbe la Presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, “che parla benissimo ita pur essendo maltese”. Una iniziativa “non propagandistica, ma un modo per far sì che l’italiano sia “luce nel mondo”, un evento per coinvolgere quanti parlano in italiano, da organizzare in tempi brevi per dimostrare quanto è importante e utile la nostra lingua nel mondo”.
Tajani ha poi anticipato che domenica prossima, 22 settembre, all’inizio della settimana delle Nazioni Unite a New York, nella cattedrale di San Patrizio verrà celebrata una messa in italiano; ha rivendicato al promozione del film di Pupi Avati su Dante Alighieri attraverso la rete degli IIC e sottolineato come la promozione della lingua passi attraverso numerose iniziative della Farnesina, come anche la Giornata dello sport italiano nel mondo presentata questa mattina a Villa Madama.
Invitato da Ricciardi a spiegare “cosa fa l’Italia nelle grandi crisi ucraino-russa e medio orientale”, il Ministro ha sostenuto che “oggi c’è un confronto tra le democrazie e le autocrazie, che fanno i loro interessi. L’obiettivo della Cina è la supremazia economica, tanto che la sua moneta sta attaccando dollaro ed euro creando piattaforme alternative”. Ci sono poi Russia, Iran e altri Paesi “che si aggregano”. Noi “non dobbiamo rinchiuderci in una torre d’avorio, ma avere più democrazie possibili al fianco del G7”.
“In questo contesto – ha aggiunto – si devono leggere le due guerre: la Russia vuole allargare i suoi confini e dimostrare di essere una grande potenza invadendo l’Ucraina e violando il diritto internazionale. Oggi si discute sull’uso delle armi occidentali, se possano essere usate no per colpire il territorio russo. Le armi italiane si usano dentro l’Ucraina, per la difesa del territorio, perché non siamo in guerra contro la Russia”.
L’unico modo “per convincere Putin a sedersi al tavolo della pace è impedire che vinca”, ha detto Tajani, ricordando che “alla vigilia di Ferragosto con il Ministro svizzero Cassis, madrelingua italiano, ho lavorato per vedere se si può organizzare una nuova conferenza di pace, come quella in Svizzera tre mesi fa, ma questa volta con Russia e Cina”.
Quanto al Medio Oriente, tutto è nato perché “Hamas non voleva accordo tra Israele e Arabia Saudita: la nefasta carneficina di ebrei del 7 ottobre voleva provocare una reazione di Israele. Ho visto nei video dell’attacco cose che neanche i nazisti hanno fatto”, ha detto Tajani. “Ho supplicato Israele per una reazione proporzionata. Oggi siamo preoccupati per le decine di migliaia di morti innocenti, gran parte civili non combattenti di Hamas, che voleva questo: creare un’ondata contro Israele”. Il percorso da seguire è “il cessare fuoco per liberare gli ostaggi e far arrivare aiuti ai palestinesi”. A questo mira “Food for Gaza”, il piano italiano che ha avuto il consenso di Israele e Autorità palestinese, che invia aiuti da Brindisi e Gioia Tauro, via Cipro, attraverso la Giordania.
La soluzione è “due popoli due stati”, ha ribadito Tajani, secondo cui “il riconoscimento tout court della Palestina è solo uno schiaffo a Israele. Oggi non esiste una Palestina politica. Prima va riunificata”, bisogna “estromettere i terroristi, rinforzare ruolo dell’Autorità Nazionale Palestinese, che è riconosciuta da Israele”. Tutto il resto “è solo propaganda”. Lavoriamo ad una “missione Onu a guida araba, con presenza italiana, visto che siamo ben accetti dagli uni che dagli altri. È difficilissimo ma non vedo altre soluzioni”.
L’Italia è “un paese capace di creare dialogo” ha commentato Riccardi riallacciandosi al collegamento che lega la diplomazia alla politica culturale. “Tra i presenti qui c’è la presidente del Comitato Dante in Libano che lavora con Unifil, grazie ad un accordo con il Ministero della Difesa per insegnare italiano”, ha detto il Presidente della Dante, prima di interrogare Tajani sull’Italia che cambia e sulla riformare della cittadinanza.
“Ti rispondo da segretario di partito”, precisa il Ministro, ribadendo il sostegno di Forza Italia allo ius scholae. “La cittadinanza è una cosa seria. Credo che chi ha studiato con profitto per 10 anni, cioè tutta la scuola dell’obbligo, italiano, storia, geografia, la Costituzione, l’educazione civica possa avere il diritto, se lo vuole, di diventare cittadino italiano. Questa è la proposta che faremo, che è molto più seria della legge attuale” che permette di richiedere la cittadinanza a chi ha vissuto ininterrottamente per 10 anni in Italia.
Poi occorre “rivedere anche lo ius sanguinis, che oggi è riconosciuto fino alla settima generazione. Vediamo i nostri consolati assaltati da persone che non parlano l’italiano. Vogliono il passaporto comunitario per andare negli Usa” quindi bisogna “mettere dei paletti”.
“Come Forza Italia stiamo lavorando ad una proposta di legge di riforma: non sono un pericoloso sovversivo di sinistra, ma un centro destra moderno non può essere oscurantista e non vedere come è cambiata l’Italia. Non bisogna avere paura”, ha affermato Tajani, spiegando che il partito non ha votato l’emendamento della sinistra a favore dello ius scholae perchè era “un emendamento di tre righe al decreto sicurezza, era una presa in giro, una provocazione della sinistra”. Questo “è un tema a affrontare in modo serio. Presenteremo il testo ai nostri alleati per verificare il loro consenso oppure direttamente in Parlamento”.
Oltre alla trasferta a New York per la settimana Onu, Tajani – come anticipato anche alla Camera questa settimana – tornerà presto in Sud America: “a inizio ottobre sarò in Argentina e Brasile”, ha confermato. “Incontrerò le collettività” ha confermato. “Considerati inviato alla Dante”, gli ha risposto Riccardi, che ha assicurato al Ministro il supporto della Società alla organizzazione della Giornata dell’Italofonia e chiudendo la conversazione con le parole con cui il Presidente Mattarella ha chiuso l’evento di questa mattina al Quirinale.
La rete della Dante, ha detto il Capo dello Stato, “è animata, in realtà, non soltanto da grande capacità, perizia, professionalità, ma, soprattutto, da una grande passione. Che consente di conseguire grandi risultati, che non sono inferiori a quelli di altri grandi Paesi europei, malgrado la grande differenza che vi è di supporto pubblico. E su questo fronte, il nostro Paese è stato sempre, per motivi di bilancio, diciamo piuttosto indietro, rispetto a quello che hanno fatto i grandi Paesi europei per la loro lingua”.
“Ma la Dante copre questo versante. E la passione consente di supplire a questo minor sostegno pubblico”, ha concluso. “Grazie per quello che fate”. (ma.cip.\aise)