Bellunesi nel mondo/ La storia di Marta Dal Farra. Una bellunese tra il Sudamerica e la Danimarca - di Lorenzo Fenti

BELLUNO\ aise\ - “C’è chi decide di fare un viaggio di tre mesi zaino in spalla per l’America latina dopo la laurea e chi invece decide di continuare il proprio percorso universitario all’estero, ma lei ha deciso di farli entrambi. Marta Dal Farra, ventitreenne bellunese di nascita ma stabilitasi in Danimarca a Copenaghen da quasi un anno ha infatti avuto la possibilità di vivere prima un’esperienza unica in viaggio nel Sud America per poi iniziare, ad agosto dello scorso anno, un master in Global Development all’università di Copenaghen”. Ad intervistarla è stato Lorenzo Fenti per “Bellunesi nel mondo”, mensile dell’omonima associazione diretto da Dino Bridda.
““Penso veramente sia stata un’esperienza incredibile... volevamo fare un viaggio, ma dove andiamo? Avevamo un amico in Argentina e abbiamo pensato: dai potremmo partire da lì” ci racconta Marta oltre a numerosi aneddoti sulla sua incredibile avventura che le ha permesso di scoprire non solo territori nuovi, ma anche di immergersi in una cultura unica ed estremamente variegata come quella sudamericana.
Quale modo migliore per conoscere un posto se non attraverso percorsi non turistici “siamo passati da città grosse a paesini mezzi sperduti e ci sono piaciuti molto di più questi ultimi; mostrano la realtà, la verità dei fatti”.
Concluso questo magnifico viaggio ha poi deciso di continuare il suo percorso di studi universitari, che l’hanno condotta, una volta terminata la laurea triennale in economia, fino a Copenaghen, dove oggi sta studiando Global Development ovvero “crescita sostenibile”, una tematica tanto discussa quanto, purtroppo, ancora non molto conosciuta in Italia.
“Noi in Italia siamo un po’ indietro su questa tematica, non se ne parla abbastanza e si potrebbe sicuramente fare di più” dice, aggiungendo che è proprio per questo motivo che la sua scelta è ricaduta sulla Danimarca, dove invece si impone come uno degli argomenti più trattati attualmente. Ma come si vive a Copenaghen?
“Copenaghen non è così grande, una volta che sei qui e hai la bici in 20 minuti più o meno arrivi ovunque, quindi è molto comodo. Copenaghen ha tutti i vantaggi di una grande città” dice Marta alludendo al fatto che non solo è una città a misura d’uomo, ma gode di tutti i benefici che si possono trovare in una capitale europea, quali vita sociale, servizi e multiculturalità.
“Il mio corso specifico è molto internazionale. Infatti il mio gruppo di amici è formato da una colombiana, un’argentina, una spagnola, una tedesca e un inglese. È una città fatta per studenti internazionali e non, e ciò porta tanto valore all’esperienza”, continua, affermando come si tratti di una città al 100% universitaria e di come essa sia ben organizzata e con molti vantaggi “l’università è gratuita, io personalmente pago zero tasse” specifica la giovane bellunese, sottolineando come la Danimarca punti molto sullo studio, ma non solo “se studi a tempo pieno e lavori 40 ore minimo mensili, lo Stato ti dà una somma ogni mese come premio per il fatto che tu stai studiando e lavorando, con l’obiettivo che i giovani diventino indipendenti al più presto” aggiunge, spiegando come il governo danese conferisca molta importanza ai giovani e alla loro autonomia economica sin da subito. Unico lato negativo? Il meteo!
Infatti Marta ci racconta che il clima non è sempre dei migliori e che “l’unica cosa negativa è il tempo, ti devi un attimo abituare. Ci sono quei 20 giorni di buio continuo all’anno ed è davvero difficile, però l’estate è bellissima ed essendoci i canali tutti i ragazzi passano i pomeriggi lì in compagnia”. Inoltre ci svela un segreto sulla tanto ammirata cultura ambientale tipica del Nord.
“In ambito energetico loro sono fortissimi, hanno molte pale eoliche e sono molto avanti in quanto dispongono di tutte le tecnologie più avanzate”, tuttavia evidenzia: “io tengo molto alla raccolta differenziata e la Danimarca è molto lenta su quel versante, infatti non è scontato che le persone la facciano nelle proprie case”.
Infine ci racconta un po’ i suoi sogni e cosa si aspetti dal futuro: “il mio sogno sarebbe lavorare in un’azienda innanzitutto sostenibile, nello specifico nella nicchia dell’economia circolare, ovvero come creare risorse dagli scarti... e qui in Danimarca le opportunità non mancano””. (aise)