Ciao Mag/ A colloquio con Andrea Lazzari, Presidente del Comites di Madrid – di Jacopo Gimondo

ROMA\ aise\ - “Con oltre 30 anni di esperienza nel settore turistico e più di dieci nel mondo del franchising, Andrea Lazzari si dedica ad aiutare le aziende italiane che vogliono espandersi in Spagna e quelle spagnole che desiderano entrare nel mercato italiano. Grande amante dei viaggi, il suo lavoro gli consente di mantenere un costante legame con i mercati esteri, con un'attenzione particolare agli Stati Uniti e all'America Latina. Nella sua qualità di Presidente del Com.It.Es. di Madrid, lo abbiamo incontrato per parlare della sua esperienza al servizio della comunità italiana”. Ad intervistare Lazzari è stato Jacopo Gimondo per “Ciao Mag”, piattaforma fondata e diretta da Stefania Del Monte.
D. Presidente Lazzari, può spiegare come è strutturato il Com.It.Es. di Madrid e quali sono le sue funzioni principali?
R. Il Com.It.Es. è un punto di collegamento fondamentale tra la comunità italiana e le istituzioni locali. Nel caso di Madrid, è composto da dodici consiglieri volontari. Le elezioni del Com.It.Es. si tengono ogni cinque anni e sono gli italiani residenti che votano i candidati delle diverse circoscrizioni. Le liste elettorali vengono formate come nelle elezioni politiche e i Consiglieri vengono eletti in base ai voti ricevuti. Il ruolo del Com.It.Es. è, a mio avviso, molto importante: serve a individuare le necessità della comunità italiana e a promuovere iniziative che possano rispondere a tali esigenze. Si lavora per migliorare la vita dei connazionali, cercando soluzioni a breve e lungo termine.
D. Da quanto tempo ricopre il ruolo di Presidente e quali sono le priorità del Com.It.Es.?
R. Il mio mandato come Presidente è iniziato circa due anni e mezzo fa, quindi siamo a metà del percorso. Il Com.It.Es., che è un organismo previsto dalla legge italiana, esiste in oltre cento circoscrizioni in tutto il mondo. Per costituirne uno, è necessario che in quella circoscrizione ci siano almeno tremila italiani residenti. Nel nostro caso, abbiamo creato diverse commissioni, ciascuna affidata a un consigliere, con l'obiettivo di rispondere alle esigenze della comunità.
Tra le commissioni principali, c'è quella dedicata ai servizi consolari, il cui compito primario è identificare le difficoltà nei servizi offerti dal Consolato e proporre soluzioni per velocizzare i tempi di risposta ai cittadini. Siamo particolarmente felici del ripristino del Consolato Generale a Madrid, un cambiamento che porterà sicuramente a un miglioramento dei servizi. Sebbene Madrid funzioni già bene nel complesso, ci sono margini di miglioramento per ridurre i disservizi, e siamo certi che lavorando in sinergia con il nuovo Console Generale riusciremo a migliorare sia la qualità che i tempi dei servizi. Attualmente, ad esempio, il tempo medio per ottenere un passaporto è di 2-3 mesi, ma speriamo di ridurlo sensibilmente in futuro.
Abbiamo anche una commissione dedicata alle associazioni territoriali, che rivestono un'importanza cruciale perché ci permettono di raggiungere più da vicino la comunità italiana. Il nostro compito è supportarle, sia aumentando il numero dei soci, sia offrendo sostegni economici tramite donazioni. Un’altra commissione si occupa della doppia cittadinanza, un progetto al quale stiamo lavorando con grande impegno, pur sapendo che richiede tempo per essere realizzato.
Inoltre, abbiamo istituito una commissione per la cultura, con l'obiettivo di mantenere viva la tradizione italiana attraverso eventi legati a libri, musica, concerti e spettacoli, per interessare sia la comunità italiana sia il pubblico spagnolo. Infine, di recente abbiamo creato una commissione per l'integrazione, che si occupa dei gruppi più vulnerabili della nostra comunità, come il collettivo LGBT+, gli anziani e i disoccupati, cercando di offrire loro un supporto e una voce.
D. Come è arrivato alla decisione di candidarsi per questo ruolo e qual è la sua esperienza professionale?
R. Sono attualmente al mio secondo mandato nel Com.it.Es. e al primo come Presidente. Nei cinque anni precedenti, ho avuto l'opportunità di ricoprire i ruoli di consigliere, tesoriere e poi vicepresidente. Questo percorso mi ha aiutato a comprendere a fondo il funzionamento del Com.It.Es., perché inizialmente non è facile capire cosa si può fare o meno. Noi siamo cittadini volontari, eletti con l’impegno di portare avanti un programma, ma dobbiamo anche essere flessibili per affrontare le nuove sfide che emergono. Ho deciso di ricandidarmi perché sentivo che la mia esperienza potesse essere ancora utile e perché credo fortemente nel valore di contribuire alla nostra comunità. È un impegno che richiede tempo e risorse, ma che mi arricchisce anche a livello personale.
D. In Spagna ci sono tre Com.It.Es.: Madrid, Barcellona e Arona-Canarie. Come si sviluppa la collaborazione tra questi comitati?
R. Ogni Com.It.Es. è autonomo ma esiste una struttura chiamata Intercomites, di cui sono Coordinatore, che cerca di soddisfare le esigenze comuni a livello nazionale. Affrontiamo le problematiche che riguardano tutti i Com.It.Es., lavorando insieme perché, come si dice, l’unione fa la forza. Tuttavia, ogni Com.It.Es. agisce in base alle esigenze specifiche della propria area. Barcellona, ad esempio, ha dinamiche diverse per via della presenza della lingua catalana e di un arretrato di lavoro che si era accumulato: si stanno impegnando molto per migliorare la situazione. Le Canarie, invece, sono un territorio frammentato, composto da varie isole, il che rende più complesso il lavoro. Ci riuniamo due volte l’anno per discutere delle questioni comuni, mentre per il resto comunichiamo principalmente via email o telefono.
D. Quali sono i vostri rapporti con le istituzioni italiane presenti in Spagna?
R. Il nostro principale interlocutore è il Console Generale. In precedenza, collaboravamo principalmente con l’Ambasciatore ma ora il nostro riferimento diretto è il Consolato. I rapporti sono eccellenti: c’è un dialogo continuo e costruttivo. Il nostro obiettivo è essere utili alle istituzioni, senza cercare protagonismo, ma con la consapevolezza di rappresentare le necessità reali dei cittadini italiani in Spagna. In tutto il territorio, per esempio, accogliamo circa mille nuovi italiani ogni mese, e questo richiede un costante aggiornamento e adeguamento dei servizi.
D. Il Com.It.Es. di Madrid organizza molte iniziative per la comunità italiana. Quali sono le più significative?
R. Tra gli eventi più importanti c’è il Premio all’Italianità, un riconoscimento che va avanti da molti anni e che celebra italiani che si sono distinti per il loro contributo alla comunità. Vengono premiate diverse categorie, dall’associativismo allo sport, alla piccola e media impresa. È un’occasione per ringraziare pubblicamente chi ha aiutato la comunità. Inoltre, organizziamo e supportiamo attività culturali e collaboriamo con diverse istituzioni italiane come la Società Dante Alighieri, l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata.
Un’altra iniziativa lanciata fin dall’inizio del nostro mandato, è stata quella di creare la figura degli “Amici dei Com.It.Es.”. Dietro questo nome ci sono imprenditori, piccole e grandi aziende, che hanno deciso di aiutare la collettività e permettere al Com.It.Es. di Madrid di realizzare sempre più attività, grazie ai loro contributi economici. Lo scorso giugno gli “Amici del Com.It.Es.” sono stati ricevuti in residenza dall’ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi, il quale ha voluto conoscerli di persona per ringraziarli di quanto stanno facendo per la collettività.
D. La comunità italiana in Spagna è molto attiva nel campo dell’associazionismo. Qual è il vostro rapporto con le associazioni?
R. Le associazioni sono strategiche per il Com.It.Es., poiché ci aiutano a capire meglio le necessità dei nostri connazionali. Abbiamo diverse associazioni regionali che rappresentano il Lazio, la Sicilia, la Campania, la Sardegna, la Puglia, l’Emilia-Romagna, le Marche e la Calabria e stiamo lavorando affinché si possano avere ulteriori rappresentanze regionali. Collaboriamo anche con associazioni sportive e culturali, che contribuiscono a rafforzare il legame con la comunità italiana e con la società spagnola.
D. Recentemente avete prodotto il documentario “Sotto nuovi cieli. Storie di donne italiane in Spagna”. Come è nata l’idea?
R. Il progetto è nato dal desiderio di offrire uno sguardo approfondito sull'emigrazione femminile in Spagna. Abbiamo realizzato un docufilm che, attraverso interviste a donne italiane di diverse età e contesti sociali, racconta le loro esperienze. Ogni storia è unica e rappresenta un viaggio personale alla ricerca di nuove opportunità e di una maggiore libertà. È stato davvero emozionante, perché tutti noi che abbiamo visto il documentario ci siamo riconosciuti in alcuni momenti. Pur concentrandosi sull’emigrazione femminile, molte dinamiche sono comuni a tutti gli emigranti: dal dolore di lasciare la propria casa al senso di libertà che si scopre in una nuova realtà. Il documentario è un modo per far conoscere queste vite e per riflettere sulle sfide e le conquiste di chi vive all’estero. È probabilmente uno dei progetti più riusciti del Com.It.Es., reso possibile anche grazie a un finanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Ora stiamo lavorando per diffonderlo sempre di più: ad esempio, la prossima edizione del Montecatini International Short Film Festival (MISFF), sarà uno degli appuntamenti in cui verrà proiettato.
D. Ci sono progetti futuri simili a questo documentario?
R. Sì, stiamo lavorando a un film sul naufragio del piroscafo Utopia, una tragedia che colpì oltre 600 italiani nei pressi di Gibilterra. È un progetto a cui teniamo molto, perché si tratta di un evento poco conosciuto che ha segnato profondamente la storia dell’emigrazione italiana.
D. Quali sono gli obiettivi futuri del Com.It.Es. di Madrid?
R. Continueremo a lavorare per consolidare i progetti già avviati, in particolare sul tema della doppia cittadinanza: un obiettivo a lungo termine ma fondamentale per la collettività, come fu l’impegno profuso per il ripristino del Com.It.Es. di Arona e delle Isole Canarie, zone che in precedenza dipendevano da Madrid. Inoltre, come già menzionato, stiamo collaborando intensamente con il nuovo Console Generale per migliorare i servizi consolari e garantire una presenza più vicina ai cittadini italiani”. (aise)