Cittadino canadese/ I canadesi amano il vino italiano – di Vittorio Giordano

MONTRÉAL\ aise\ - “La 30ª edizione di A Tasting Of Wines From Italy / Une Dégustation de Vins D’Italie ha confermato nel 2025 il suo ruolo di appuntamento di riferimento per la promozione del vino italiano in Canada, celebrando tre decenni di crescita continua e straordinari successi. Il più prestigioso roadshow dedicato al vino italiano è tornato quest’anno con una formula ampliata e più coinvolgente, puntando su qualità, sostenibilità e ricchezza territoriale, elementi che rendono l’Italia leader mondiale nell’enologia”. Ne scrive Vittorio Giordano sul “Cittadino canadese”, settimanale che dirige a Montreal.
“Organizzato dalla sede canadese delI’ICE/ITA – Italian Trade Agency in Canada, l’evento di degustazione più prestigioso dedicato all’enologia italiana ha fatto tappa in quattro città canadesi, offrendo ai professionisti del settore un’esperienza immersiva tra qualità, sostenibilità e ricchezza territoriale. Le tappe di fine ottobre nell’ovest (Vancouver e Calgary) hanno ospitato 40 produttori italiani, mentre quelle di inizio novembre nell’est (Toronto e Montréal) hanno visto la partecipazione di 93 produttori ciascuna. In totale, con 103 aziende provenienti da tutte le regioni d’Italia e più di 500 etichette in degustazione, a livello nazionale l’evento ha accolto oltre 3.000 operatori tra buyer, agenti, rappresentanti dei Liquor Board provinciali, sommelier e media specializzati.
Il cuore dell’iniziativa si è confermato Montréal, dove la tradizione enologica del Québec, unica in Canada, ha fatto da cornice a un evento che, mercoledì 5 novembre, ha accolto quasi 1.000 partecipanti tra il grande pubblico. Nella suggestiva cornice del Marché Bonsecours, ad animare la masterclass Bons, durables et équitables: l’art du vin lent en Italie è stato Jonathan Gebser, con la collaborazione della Master of Wine, Jacky Blisson. L’incontro ha approfondito i valori di autenticità, sostenibilità e innovazione responsabile che caratterizzano la nuova generazione di produttori italiani e definiscono il futuro del vino Made in Italy.
A fare gli onori di casa sono state Fausta Mallozzi e Katiuscia Masini, analiste di mercato per l’Ufficio ICE di Montréal, insieme a Paola Furno, Benedetta Marassi e Valentina Petroli, rispettivamente vicedirettrice ICE Canada, Senior Trade Analyst di ICE Toronto e Trade Promotion Specialist di ICE Roma. Tra le personalità presenti ricordiamo Paul Caccia, direttore principale sviluppo affari e comunicazioni ITHQ, il Console generale d’Italia a Montréal Enrico Pavone e il Console commerciale Fortunato Mangiola. Secondo Paola Furno, “si tratta di un appuntamento di punta per l’Ufficio ICE in Canada, con il settore vinicolo che resta il più importante e con prospettive di crescita sempre più solide”. Furno ha aggiunto che “le restrizioni negli Stati Uniti hanno aperto un nuovo canale di sbocco per i vini italiani in Canada”. I principali distributori, LCBO in Ontario e SAQ in Québec, “hanno reagito alle tensioni con gli USA ampliando lo spazio per i vini europei”. L’evento annuale si conclude tradizionalmente a Montréal, “una tappa storica con forte attenzione culturale legata all’immigrazione del secolo scorso”. Tra le regioni più rappresentate figurano “la Toscana e i grandi classici”, ma non mancano “l’Est, le bollicine come Prosecco e Franciacorta, e i vini biologici, sempre più richiesti”. Furno ha sottolineato infine che, pur mantenendo un legame saldo con la Comunità italiana, l’obiettivo è coinvolgere l’intero mercato canadese”. Il Console Generale d’Italia a Montréal, Enrico Pavone, si è mostrato entusiasta per l’ennesimo successo del Made in Italy, questa volta nel settore vinicolo. “L’evento ICE è una storia trentennale di crescita continua, con ogni edizione migliore della precedente. Montréal è il momento clou, grazie alla forte tradizione enologica del Québec, unica in Canada, anche se l’interesse cresce in tutto il Paese. I produttori italiani cercano nuovi mercati, mentre i canadesi nuove fonti di approvvigionamento”. Pavone ha ricordato infine che “il Canada è un Paese prioritario nella strategia italiana per l’export, che punta a 700 miliardi di euro annui”.
Il mercato canadese del vino: un partner strategico. Nel 2024 il mercato canadese del vino ha raggiunto un valore complessivo di circa 7,5 miliardi di euro, con un consumo pro capite stabile a 26,3 litri annui. Circa il 70% del vino consumato in Canada è importato, confermando il paese come uno dei mercati più aperti e dinamici per gli esportatori internazionali. L’Italia si conferma secondo fornitore di vini per il Canada dopo la Francia, con una quota di mercato del 23% e un valore di esportazioni pari a 442 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto al 2023. Nei primi otto mesi del 2025, il Canada ha importato vini per un valore complessivo di 1,8 miliardi di dollari canadesi, mantenendo l’Italia al secondo posto tra i fornitori esteri, con 449 milioni di CAD, a testimonianza della solidità e del continuo rafforzamento della presenza italiana. Le province più rilevanti per l’import di vini italiani restano Québec (267 milioni CAD), Ontario (214 milioni CAD), Alberta (82 milioni CAD) e British Columbia (50 milioni CAD)”. (aise)