Corriere della sera/ Susan Hall, l’ex estetista che sfida il sindaco di Londra: “Emergenza crimine? Più bastone che carota” – di Luigi Ippolito
LONDRA\ aise\ - “L’ex estetista contro il figlio dell’autista d’autobus: il partito conservatore ha fatto ricorso a una popolana delle periferie per impedire a Sadiq Khan di conquistare uno storico terzo mandato a sindaco di Londra. E Susan Hall ha l’aria della casalinga che parla col senso comune: “Siamo in una brutta situazione, voglio raddrizzare le cose”, annuncia a un incontro con il “Business Club Italia” (rappresentato da Giovanni Sanfelice Di Monteforte (Presidente) e dall’Avvocato Dominic Pini - ndr), organizzato assieme agli Italian Conservatives, i conservatori italiani guidati da Stefania Signorelli e Christian Vinante”. Ne scrive Luigi Ippolito sulle pagine online del Corriere della sera.
“Susan Hall è un personaggio controverso, esponente di una destra populista che fa di “legge e ordine” il suo mantra e che si è tirata addosso anche accuse di velato razzismo. “Contro il crimine serve più il bastone che la carota — proclama — con Khan sindaco abbiamo avuto più di mille morti ammazzati a Londra. La mia visione è quella di renderla di nuovo sicura, come ha fatto Giuliani a New York”.
Ma se sarà eletta a maggio, annuncia, il suo primo provvedimento sarà fermare l’espansione alle periferie della Ulez, la zona a traffico limitato che ha scatenato tante proteste: “È una disgrazia, colpisce i più poveri”. E l’altra sua bestia nera è il limite di 30 km all’ora imposto da Khan: “La città deve potersi muovere”, dice. Insomma, Susan Hall fa parte di quella “destra dei trattori e dei motori” comparsa dalla Francia alla Germania all’Olanda e che prende di mira le politiche ambientaliste: “Dobbiamo riprenderci le strade — riassume — voglio una città più sicura e più mobile”.
Alla fine dell’incontro, Susan Hall si ferma a discutere col Corriere.
D. La forza di Londra è la sua diversità, il suo crogiuolo multietnico e multiculturale: come pensa di poterla rappresentare?
R. Io guardo a ciascuno e vedo un londinese: questa è la cosa più importante. Ciò che abbiamo in comune è che siamo tutti londinesi e quindi voglio rendere Londra migliore per tutti noi, a prescindere da tutto il resto. E sì, qui ci sono così tante persone da ogni parte del mondo: questa è la nostra forza. Ma se abbiamo la criminalità nelle strade come ora, questo colpisce chiunque. I criminali non pensano: quello viene dall’Italia, quello dalla Nigeria, semplicemente ti rubano il portafoglio. Dunque occorre rendere Londra migliore per i londinesi.
D. Khan ha più volte detto che gli europei restano benvenuti a Londra anche dopo la Brexit, che ha provocato sentimenti di disagio. Lei cosa si sente di dire a europei e italiani che sono qui?
R. Sono tutti londinesi e quindi di certo sono benvenuti. La nostra forza è la diversità, puoi camminare per le strade e sentire tante lingue diverse, andare in ristoranti con cucine così differenti, puoi imparare dalle altre culture. Ma se vogliamo più diversità dobbiamo considerare le persone come londinesi: se la gente deve avere un’etichetta — e a me non piacciono le etichette — dovrebbe essere quella di londinesi.
D. Londra è un unicum: cosa pensa dell’idea di farne una specie di regione autonoma, un po’ come la Scozia o l’Irlanda del Nord?
R. Al momento ci sono così tanti problemi a Londra: risolviamo quelli, usiamo il buon senso e aggiustiamo le cose di base, poi potremo vedere di fare qualcosa come quello.
D. Lei pensa davvero di poter vincere in una città storicamente di sinistra?
R. Non lo dire! Incontro gente che mi dice che sono elettori laburisti ma confessano che voteranno per me, per Londra, perché sono più che consapevoli dello stato in cui la città è finita sotto Sadiq Khan. Trovo sostegno dappertutto: sarà una corsa serrata, lo so che sono l’underdog, ma sono a un passo dall’arrivarci”. (aise)