Corriere d’Italia/ XVII Borsa della cultura italo-tedesca della VDIG – di Licia Linardi

FRANCOFORTE\ aise\ - “La Borsa della Cultura si svolgerà a Prato, in Toscana, dal 21 al 23 giugno 2024. L’evento è organizzato dall’Istituto culturale italo-tedesco SI-PO, dal Goethe-Institut e dall’Associazione delle società culturali italo-tedesche (VDIG). Ogni due anni, le istituzioni e le società culturali dei due Paesi si riuniscono in occasione dello Scambio culturale italo-tedesco per condividere esperienze e, naturalmente, per raccogliere nuove idee. La Presidente della VDIG, Rita Marcon-Grothausmann, ci racconta in un’intervista cosa c’è in programma a Prato”. Ad intervistare Marcon-Grothausmann è stata Licia Linardi che a Francoforte dirige il “Corriere d’Italia”.
D. Ci può dare una panoramica del XVII Borsa Culturale italo-tedesca?
R. Le borse culturali sono sempre molto importanti come piattaforma per le nostre organizzazioni associate: per scambiare idee, per presentare progetti culturali, per stabilire e mantenere contatti e partenariati. Questo è, ovviamente, uno degli obiettivi principali dell’evento di quest’anno. Il motto della fiera di quest’anno, in dialetto pratese, è “si può”. SI-PO è anche il nome dell’istituto culturale che si occupa di organizzare con noi questo scambio culturale italo-tedesco. Inoltre, “Pinocchio” è il filo conduttore dell’intera manifestazione, poiché questo personaggio è di casa nella regione, dato che l’autore Carlo Collodi, in realtà Carlo Lorenzini, è originario della vicina Collodi.
D. Quali sono gli obiettivi principali dell’evento di quest’anno?
R. Il nostro obiettivo principale è quello di presentare progetti e iniziative che si rivolgono in modo particolare e consapevole ai giovani. Ci sarà anche uno scambio di idee. Vogliamo mostrare alle nostre organizzazioni associate i modi in cui, ad esempio, gli alunni e gli studenti delle scuole possono essere coinvolti e stimolati a imparare il tedesco o l’italiano. L’attenzione è chiaramente rivolta all’acquisizione delle lingue. Perché? Perché un vero scambio è possibile solo se si comprende la lingua dell’altro. I partecipanti allo scambio dovrebbero tornare a casa arricchiti di nuovi contatti e idee e impostare nuovi accenti nel loro lavoro culturale tedesco-italiano.
D. Come mai Prato è stata scelta come sede della Borsa della Cultura 2024?
R. La scelta è avvenuta durante i preparativi per la precedente Borsa della Cultura 2022, in qualche modo quasi da sola. Ho ricevuto una telefonata da Prato in merito alla partecipazione della SI-PO alla Borsa della cultura di Düsseldorf e quando ho chiesto: “Volete organizzare la prossima Borsa della cultura?”, ho sentito un semplice “sì”. La questione è finita lì. Bisogna rendersi conto che l’organizzazione di uno scambio culturale richiede molto tempo e impegno. Non è davvero facile da organizzare. Finora è stata una collaborazione meravigliosa e anche la fiera sarà fantastica. Vorrei ringraziare Britta von Websky, Peter Schmitz, il team di stagisti e i numerosi altri partner della SI-PO, che hanno lavorato instancabilmente per realizzare tutto questo.
D. Quali sono i temi e i punti focali dello “Scambio di idee”?
R. Lo scambio di idee è uno dei punti centrali del programma. Si tratta di promuovere l’insegnamento delle lingue in modi diversi. I giovani che entrano in contatto con l’altra lingua in tenera età: italiani con il tedesco – tedeschi con l’italiano, portano letteralmente dentro di sé un seme che può essere ulteriormente sviluppato in seguito.
D. Quali istituzioni e aziende parteciperanno allo scambio di idee e che tipo di attività sono previste?
R. Ci saranno workshop e stand informativi. Saranno presenti agli stand l’ufficio VIAVAI – Scambio giovani italo-tedeschi; il Goethe Institut; le case editrici di libri scolastici; la casa editrice Nonsolo di Friburgo, che pubblica letteratura italiana contemporanea in Germania; le società edilizie giovanili, che promuovono i giovani talenti, in particolare nel settore della conservazione dei monumenti; l’Università di Firenze, tra gli altri. Naturalmente, anche la VDIG e le associazioni aderenti saranno presenti negli stand. Sono previsti nove workshop su temi quali progetti teatrali per le scuole; creazione di radio con bambini e giovani nella rispettiva lingua straniera; volontariato, stage e altre opportunità di scambio in Germania; gemellaggi tra città; combinazione di arte e lingua nell’artigianato in tedesco.
D. Quali sono le nuove iniziative o idee che verranno presentate durante la Borsa della Cultura?
R. Per esempio, c’è il DIG REPORTER, un progetto della Società italo-tedesca di Dresda, che mostra come i giovani possano essere introdotti al lavoro culturale italo-tedesco con l’aiuto di media moderni ma facilmente accessibili. I ragazzi sono videomaker, montatori, fotografi, ecc. Alcune cose non sono più del tutto “nuove”, ma suscitano sempre più interesse e “crescono”, come Deutschradio, un programma radiofonico via web per gli studenti. Qui bambini e ragazzi pratesi realizzano programmi radiofonici in tedesco. Anche la nostra collaborazione con l’ufficio VIAVAI di Roma è “cresciuta” e si è intensificata. Per questo sono felice che questo progetto faccia parte del programma di scambio giovanile tra Italia e Germania a Prato.
D. Come si è sviluppato e modificato la Borsa della Cultura dalla sua prima edizione a Savona nel 1989?
R. L’obiettivo dell’evento è rimasto invariato nel corso degli anni: l’incontro e lo scambio personale. Il modo in cui questo viene realizzato e raggiunto è sempre stato interpretato in modo diverso e individuale dagli organizzatori dei rispettivi scambi culturali. Questo è anche l’aspetto più bello ed entusiasmante. Ciò che è diverso oggi è che gli scambi culturali sono più attivi e offrono più attività. I cambiamenti e gli sviluppi sono stati naturalmente determinati dai nuovi media. Nel 1989 non c’era internet. Oggi è più facile rimanere in contatto. Se un relatore ospite non può essere presente, può partecipare all’evento in collegamento video. È più facile fare rete, avviare nuove collaborazioni o intensificare quelle esistenti”. (aise)