Eunews/ Innovazione, è un’Europa a velocità multiple – di Simone De La Feld

BRUXELLES\ aise\ - “L’Italia non è (ancora) un Paese per innovatori. Ma forse lo sarà. Sedicesima tra gli Stati membri dell’Ue per quanto riguarda le prestazioni in materia di innovazione, cresce a ritmo più veloce della media dei 27 e ricuce a poco a poco il gap. È quanto emerge dal Quadro europeo di valutazione dell’innovazione (Eis) della Commissione europea, che inserisce l’Italia negli “innovatori moderati”. Allargando la prospettiva, la fotografia è quella di un’Europa a velocità multiple”. Ne scrive Simone De La Feld su “Eunews”, quotidiano online diretto a Bruxelles da Lorenzo Robustelli.
“Secondo l’analisi Eis, le prestazioni dell’Unione europea in materia di innovazione “continuano a migliorare a un ritmo costante”: in aumento del 10 per cento dal 2017, tra il 2023 e il 2024 hanno fatto registrare una crescita dello 0,5 per cento.
Ma l’Ue è spaccata in due: le prestazioni nazionali sono aumentate per 15 Stati membri, mentre sono diminuite per un altro gruppo di 11. Con la Croazia che è rimasta stabile. Ad eccezione di Cipro, tutti i Paesi dell’Europa meridionale e orientale sono sotto la media Ue. In cima alla classifica i soliti noti: Danimarca, Svezia e Finlandia.
Il Quadro europeo di valutazione dell’innovazione (EIS) si basa su 32 indicatori che riguardano l’economia, le imprese e l’imprenditorialità, i profili di innovazione, la governance e il quadro politico, il cambiamento climatico e la demografia. Oltre agli Stati membri, lo studio relativo al 2024 prende in considerazione anche 12 Paesi europei limitrofi, e, con un set di indicatori più ridotto, 11 concorrenti globali. I cinquanta Paesi analizzati vengono inseriti in quattro gruppi: dai più virtuosi, i “leader dell’innovazione”, fino agli “innovatori emergenti”, passando per gli “innovatori forti” e gli “innovatori moderati”.
Due Paesi hanno cambiato categoria di performance rispetto al 2023: l’Estonia è passata da innovatore moderato a forte, mentre il Belgio, che era un leader dell’innovazione, è stato declassato a innovatore forte, pur mantenendo la quinta posizione nella classifica generale Ue. L’analisi della Commissione europea sottolinea una tendenza preoccupante nel medio periodo: tra il 2017 e il 2024, la forbice tra i leader dell’innovazione e gli innovatori emergenti si è progressivamente aperta.
Nella scheda relativa all’Italia, in evidenza i punti di forza – come la produttività delle risorse e le piccole e medie imprese che introducono innovazioni di prodotto -, e i punti deboli, cioè la quota di popolazione con istruzione terziaria e la bassa attrattività dei dottorati per gli studenti stranieri. Nella classifica generale Ue, l’Italia si tiene dietro Malta, Lituania, Portogallo, Grecia, Ungheria, Croazia, Polonia, Slovacchia, Austria, Bulgaria e Romania”. (aise)